Associazioni
Liberate l'Angioletto, «i cittadini l'hanno pagata 400.000 euro»
«Saremo indifferenti ai richiami elettorali, ma protesteremo»
Barletta - martedì 7 aprile 2015
«Nella nostra Città sembra che la Politica e le Istituzioni si ricordano (o forse fingono di ricordarsi) dei temi legati alla disabilità solo in prossimità delle scadenze elettorali, superate le quali tutto torna nel dimenticatoio anche quando, paradossalmente, talune azioni non comporterebbero alcun esborso di denaro pubblico. In proposito, vale la pena di ricordare, l'assurdo tentennamento nel riconoscere formalmente le Associazioni che operano in tale settore attraverso la creazione della Consulta e del Garante per la disabilità, quali strumenti indispensabili per attuare le necessarie forme di confronto e di dialogo tra le Associazioni e l'Amministrazione Comunale». E' l'appello lanciato da Domenico Dellatte, presidente dell'associazione di promozione sociale di Barletta "Persone uguali", che ritorna su un tema tanto caro anche ai lettori di BarlettaViva, sulle cui pagine avevamo condiviso una segnalazione scritta proprio da un cittadino, che si interrogava sullo stato della palazzina, ormai abbandonata a sè stessa.
«A tali gravissimi deficit di democrazia e di civiltà, di per sé gravi e significativi quanto a indifferenza e insensibilità verso i cittadini diversamente abili, si aggiunge l'avvilente mortificazione e la beffa allorché talune infrastrutture realizzate e "promesse" da anni alla libera fruizione dei disabili risultano inspiegabilmente abbandonate e inutilizzate. E' il caso assurdo dell'edificio denominato "L'Angioletto" di via Barberini, una ex-scuola infantile, ristrutturata e destinata a diventare "centro socio educativo per portatori di handicap". Una struttura la cui sistemazione è costata ai contribuenti barlettani la ragguardevole cifra di 400.000 euro che, seppure inaugurata "virtualmente" nel febbraio 2011 (guarda caso in prossimità delle successive elezioni comunali di giugno 2011 – i cui lavori erano iniziati nel 2007), è a tutt'oggi inutilizzata a quanto pare per problemi di contenzioso tra i Soggetti che avrebbero dovuto gestirla. Una infrastruttura pubblica messa a nuovo e mai entrata in funzione da quel lontano e famigerato febbraio 2011, per miseri interessi economici e beghe burocratiche. Un luogo pubblico che a guardar bene, vista la penuria di strutture adeguate, potrebbe consentire alle persone diversamente abili di realizzare laboratori e attività manuali e ricreative di vario genere per favorire la socializzazione e l'integrazione anche attraverso momenti collettivi di gioco e divertimento, con l'eventuale possibilità di interagire con la vicina Comunità Parrocchiale del Cuore Immacolato di Maria. Invece niente di tutto questo. Nel frattempo la politica si mostra totalmente indifferente oppure è alle prese con le solite beghe legate a cambi di poltrone e "importanti" (quelli si) interessi urbanistici, con l'aggravante di ritrovarsi un Sindaco "semi-dimissionario". Per queste ed altre ragioni la nostra Associazione sarà indifferente a qualsiasi strumentale "richiamo elettorale", perché stanchi di queste logiche assurde e soprattutto stufi di quel pietismo ipocrita e di facciata, di cui spesso siamo "fragili" destinatari.
Siamo "incapaci", anche per ragioni culturali, di azioni violente e arbitrarie; ma siamo altresì fermamente intenzionati a porre in essere ogni iniziativa utile affinché quella che sino ad ora è solo una "vacua promessa" possa tradursi in effettiva fruibilità. Se il "silenzio assordante" dell'Amministrazione Comunale (sempreché torni ad esercitare le sue funzioni) non dovesse tradursi in ascolto e in conseguenti soluzioni concrete, nelle more che si risolvano le questioni "burocratiche" e giungere ad una fruizione effettiva di tale struttura, auspicando nel coinvolgimento di altre Associazioni, siamo pronti a denunciare tali "ritardi" ad altre competenti Istituzioni dello Stato e ad avviare ogni utile iniziativa di protesta civile, a partire da una imminente petizione popolare».
«A tali gravissimi deficit di democrazia e di civiltà, di per sé gravi e significativi quanto a indifferenza e insensibilità verso i cittadini diversamente abili, si aggiunge l'avvilente mortificazione e la beffa allorché talune infrastrutture realizzate e "promesse" da anni alla libera fruizione dei disabili risultano inspiegabilmente abbandonate e inutilizzate. E' il caso assurdo dell'edificio denominato "L'Angioletto" di via Barberini, una ex-scuola infantile, ristrutturata e destinata a diventare "centro socio educativo per portatori di handicap". Una struttura la cui sistemazione è costata ai contribuenti barlettani la ragguardevole cifra di 400.000 euro che, seppure inaugurata "virtualmente" nel febbraio 2011 (guarda caso in prossimità delle successive elezioni comunali di giugno 2011 – i cui lavori erano iniziati nel 2007), è a tutt'oggi inutilizzata a quanto pare per problemi di contenzioso tra i Soggetti che avrebbero dovuto gestirla. Una infrastruttura pubblica messa a nuovo e mai entrata in funzione da quel lontano e famigerato febbraio 2011, per miseri interessi economici e beghe burocratiche. Un luogo pubblico che a guardar bene, vista la penuria di strutture adeguate, potrebbe consentire alle persone diversamente abili di realizzare laboratori e attività manuali e ricreative di vario genere per favorire la socializzazione e l'integrazione anche attraverso momenti collettivi di gioco e divertimento, con l'eventuale possibilità di interagire con la vicina Comunità Parrocchiale del Cuore Immacolato di Maria. Invece niente di tutto questo. Nel frattempo la politica si mostra totalmente indifferente oppure è alle prese con le solite beghe legate a cambi di poltrone e "importanti" (quelli si) interessi urbanistici, con l'aggravante di ritrovarsi un Sindaco "semi-dimissionario". Per queste ed altre ragioni la nostra Associazione sarà indifferente a qualsiasi strumentale "richiamo elettorale", perché stanchi di queste logiche assurde e soprattutto stufi di quel pietismo ipocrita e di facciata, di cui spesso siamo "fragili" destinatari.
Siamo "incapaci", anche per ragioni culturali, di azioni violente e arbitrarie; ma siamo altresì fermamente intenzionati a porre in essere ogni iniziativa utile affinché quella che sino ad ora è solo una "vacua promessa" possa tradursi in effettiva fruibilità. Se il "silenzio assordante" dell'Amministrazione Comunale (sempreché torni ad esercitare le sue funzioni) non dovesse tradursi in ascolto e in conseguenti soluzioni concrete, nelle more che si risolvano le questioni "burocratiche" e giungere ad una fruizione effettiva di tale struttura, auspicando nel coinvolgimento di altre Associazioni, siamo pronti a denunciare tali "ritardi" ad altre competenti Istituzioni dello Stato e ad avviare ogni utile iniziativa di protesta civile, a partire da una imminente petizione popolare».