Religioni
Legalità e diritti umani, interviene Padre Saverio Paolillo
Convegno alla Sala Rossa del castello. «La relazione ha mostrato prove di come ogni giorno vengano violati i diritti umani in Brasile»
Barletta - sabato 15 gennaio 2011
Si è svolto ieri presso la Sala Rossa del castello svevo di Barletta l'incontro "Legalità e diritti umani" organizzata da diverse associazioni locali e patrocinata dal comune di Barletta. Presenti all'incontro oltre al sindaco Nicola Maffei e all'assessore alla legalità Salvatore Filannino, il sindacalista della Cgil Francesco Corcella. Invitato d'onore era Padre Saverio Paolillo, missionario comboniano in Brasile (intervistato da barlettalife.it qualche giorno fa), chiamato a testimoniare la sua esperienza di lavoro nelle periferie delle città brasiliane dove i diritti umani e i diritti dei cittadini sono sistematicamente calpestati, e i diritti dell'infanzia sono usurpati quotidianamente.
Il concetto di diritto umano, cioè di diritto legato alla condizione di essere uomo, è stato "inventato" durante la Rivoluzione Francese: fu ai rivoluzionari, padri dei nostri moderni sistemi politici, che venne in mente l'idea che ogni uomo abbia dei diritti in quanto tale. La "Déclaration universelle des droits de l'homme e du citoyen" (dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e del cittadino) è stata varata il 26 Agosto del 1789: quel documento sanciva la nascita del cittadino con propri diritti e doveri e si garantiva la libertà e l'eguaglianza, almeno formale (cosa di per sé importantissima), di ogni cittadino.
Con la seconda guerra mondiale, con la scoperta dei campi di sterminio ed in seguito all'utilizzo della bomba atomica, Le Nazioni Unite promossero la redazione della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, entrata in vigore il 10 Dicembre del 1948, che sanciva i diritti di ogni singolo uomo, diritti inviolabili, che ogni nazione si impegnava a rispettare: il diritto alla vita, alla salute, all'istruzione, al tempo libero, sono diritti che migliorano le nostre vite e contribuiscono alla crescita ed al miglioramento della società. Padre Saverio nella sua relazione ha mostrato prove di come ogni giorno vengano violati i diritti umani in Brasile: condizioni penose nelle carceri, infanzia negata ai bambini, difficile accesso per i poveri a beni primari come cibo, acqua, istruzione e sanità. La negazione dei diritti umani è premessa di violenza e barbarie e indica il livello di civiltà di una nazione, essi non sono una concessione che i governi fanno ai loro cittadini, ma sono un diritto di ogni uomo qualunque sia la sua condizione. E L'Italia? Una nazione che persegue il reato di clandestinità, facendo di una condizione un reato perseguibile, o che vede aumentare il numero di morti all'interno delle carceri ha ancora molta strada da fare.
Il concetto di diritto umano, cioè di diritto legato alla condizione di essere uomo, è stato "inventato" durante la Rivoluzione Francese: fu ai rivoluzionari, padri dei nostri moderni sistemi politici, che venne in mente l'idea che ogni uomo abbia dei diritti in quanto tale. La "Déclaration universelle des droits de l'homme e du citoyen" (dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e del cittadino) è stata varata il 26 Agosto del 1789: quel documento sanciva la nascita del cittadino con propri diritti e doveri e si garantiva la libertà e l'eguaglianza, almeno formale (cosa di per sé importantissima), di ogni cittadino.
Con la seconda guerra mondiale, con la scoperta dei campi di sterminio ed in seguito all'utilizzo della bomba atomica, Le Nazioni Unite promossero la redazione della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, entrata in vigore il 10 Dicembre del 1948, che sanciva i diritti di ogni singolo uomo, diritti inviolabili, che ogni nazione si impegnava a rispettare: il diritto alla vita, alla salute, all'istruzione, al tempo libero, sono diritti che migliorano le nostre vite e contribuiscono alla crescita ed al miglioramento della società. Padre Saverio nella sua relazione ha mostrato prove di come ogni giorno vengano violati i diritti umani in Brasile: condizioni penose nelle carceri, infanzia negata ai bambini, difficile accesso per i poveri a beni primari come cibo, acqua, istruzione e sanità. La negazione dei diritti umani è premessa di violenza e barbarie e indica il livello di civiltà di una nazione, essi non sono una concessione che i governi fanno ai loro cittadini, ma sono un diritto di ogni uomo qualunque sia la sua condizione. E L'Italia? Una nazione che persegue il reato di clandestinità, facendo di una condizione un reato perseguibile, o che vede aumentare il numero di morti all'interno delle carceri ha ancora molta strada da fare.