Associazioni
«Le vittime dell’omofobia non sono aiutate dalle famiglie»
Intervista a Michele Antolini, presidente del comitato Arcigay Bat. Si è celebrata la giornata mondiale contro l’omofobia e transfobia
Barletta - martedì 15 maggio 2012
9.33
L'omofobia è paura e odio irrazionale nei confronti dell'omosessualità e di persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. Spesso questo odio sfocia in violenza, fisica e psicologica. L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha eliminato l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali e in tutto il mondo si è celebrata la giornata contro l'omofobia. L'Arcigay Bat ha organizzato a Barletta, in via Nazareth, un gazebo informativo per sensibilizzare la cittadinanza. Ho intervistato il presidente Michele Antolini, presidente del comitato provinciale Arcigay Bat "Mine vaganti".
Michele ,qual è il motivo di questa giornata contro l'omofobia?
«E' una giornata in ricordo di tutte le vittime uccise per la loro omosessualità, transessualità, per tutte le loro scelte sessuali».
La violenza non è soltanto fisica, è anche psicologica, quindi più sottile, più dannosa?
«Si, proprio per questo la campagna si chiama "Io denuncio", per denunciare tutti i tipi di reati connessi all'omofobia, transfobia, lesbofobia. Molti reati connessi sono a livello psicologico».
Le famiglie possono essere d'aiuto?
«Spesso, le vittime dell'omofobia non aiutate dalle proprie famiglie, un ragazzo che ha subìto atti omofobici non si rivolgerà ai propri genitori, per paura di non essere compreso».
Cosa bisogna fare, in questi casi?
«Abbiamo istituito un numero verde 24 ore su 24 per denunciare i casi e chiedere aiuto. In quanto comitato Bat Arcigay "Mine Vaganti", abbiamo creato uno sportello di sostegno psicologico e tra un paio di giorni istituiremo u no sportello legale, con assistenza gratuita per tutte le vittime».
La sezione Arcigay di Barletta è stimata?
«Si, siamo stimati e benvoluti. Qui abbiamo organizzato attività ludiche e serate tematiche, come il "venerdì Arcigay" in un locale di Barletta. La gente si diverte. Nella nostra sede di Andria abbiamo avuto qualche problema, ma questo era tutto messo in conto».
Le istituzioni vi sostengono?
«Certo .Mercoledì presenteremo il cortometraggio contro l'omofobia dal titolo: "Mamilapilatapai", in lingua armena significa "Ci guardiamo negli occhi, ma non riusciamo a capire i nostri sentimenti". Giovedì ci sarà una marcia contro l'omofobia attraverso le vie di Andria, per concludere con una festa animata da drag-queen e musica dagli anni '70 ad oggi. Le manifestazioni sono patrocinate dal comune di Andria. Ringrazio l'avvocato Nicola Giorgino e Maddalena Merafina, assessore alle politiche sociali, la provincia Bat e la Regione».
Quanti iscritti ha la sezione Arcigay "Mine Vaganti" di Barletta?
«In totale, abbiamo 100 iscritti, nella sezione di Barletta circa 30, senza contare i non iscritti».
Per sdrammatizzare, ti faccio un'ultima domanda. Ci sono icone gay, tra i personaggi della politica e della cultura, a Barletta?
«Si, ci sono, ma non posso fare outing per loro, devo rispettare la loro privacy»
Michele ,qual è il motivo di questa giornata contro l'omofobia?
«E' una giornata in ricordo di tutte le vittime uccise per la loro omosessualità, transessualità, per tutte le loro scelte sessuali».
La violenza non è soltanto fisica, è anche psicologica, quindi più sottile, più dannosa?
«Si, proprio per questo la campagna si chiama "Io denuncio", per denunciare tutti i tipi di reati connessi all'omofobia, transfobia, lesbofobia. Molti reati connessi sono a livello psicologico».
Le famiglie possono essere d'aiuto?
«Spesso, le vittime dell'omofobia non aiutate dalle proprie famiglie, un ragazzo che ha subìto atti omofobici non si rivolgerà ai propri genitori, per paura di non essere compreso».
Cosa bisogna fare, in questi casi?
«Abbiamo istituito un numero verde 24 ore su 24 per denunciare i casi e chiedere aiuto. In quanto comitato Bat Arcigay "Mine Vaganti", abbiamo creato uno sportello di sostegno psicologico e tra un paio di giorni istituiremo u no sportello legale, con assistenza gratuita per tutte le vittime».
La sezione Arcigay di Barletta è stimata?
«Si, siamo stimati e benvoluti. Qui abbiamo organizzato attività ludiche e serate tematiche, come il "venerdì Arcigay" in un locale di Barletta. La gente si diverte. Nella nostra sede di Andria abbiamo avuto qualche problema, ma questo era tutto messo in conto».
Le istituzioni vi sostengono?
«Certo .Mercoledì presenteremo il cortometraggio contro l'omofobia dal titolo: "Mamilapilatapai", in lingua armena significa "Ci guardiamo negli occhi, ma non riusciamo a capire i nostri sentimenti". Giovedì ci sarà una marcia contro l'omofobia attraverso le vie di Andria, per concludere con una festa animata da drag-queen e musica dagli anni '70 ad oggi. Le manifestazioni sono patrocinate dal comune di Andria. Ringrazio l'avvocato Nicola Giorgino e Maddalena Merafina, assessore alle politiche sociali, la provincia Bat e la Regione».
Quanti iscritti ha la sezione Arcigay "Mine Vaganti" di Barletta?
«In totale, abbiamo 100 iscritti, nella sezione di Barletta circa 30, senza contare i non iscritti».
Per sdrammatizzare, ti faccio un'ultima domanda. Ci sono icone gay, tra i personaggi della politica e della cultura, a Barletta?
«Si, ci sono, ma non posso fare outing per loro, devo rispettare la loro privacy»