La città
Le contestazioni del Sud a Trenitalia il 7 dicembre a Roma
La stazione di Barletta la più penalizzata dalla soppressione dei treni. Parteciperà all'appuntamento romano la locale Amministrazione?
Barletta - lunedì 5 dicembre 2011
Enzo Piccialli esperto del settore e componente del Comitato di lotta Barletta Provincia, ricostruisce in questa articolata nota, il disinteresse di Trenitalia per le tratte del Sud. La soppressione di numerose fermate , la mancata realizzazione di infrastrutture ferroviarie omesse dall'Ente, l'eliminazione di talune corse di Eurostar stanno piegando l'economia anche della Sesta Provincia Pugliese che ha come riferimento essenziale la stazione ferroviaria di Barletta.
Continua la levata di scudi di amministratori locali e dei politici del Sud, e della Puglia in particolare, nei confronti di Trenitalia e del Governo per i tagli indiscriminati a partire dal 12 dicembre (con l'entrata in vigore dell'orario invernale) dei collegamenti ferroviari a lunga percorrenza accrescendo il processo di marginalizzazione del nostro Mezzogiorno rispetto al resto del Paese e dell'Europa. La sensazione è che Trenitalia, ma anche le politiche governative, sulla lunga percorrenza ferroviaria stiano concentrando la loro attenzione solo al Nord e alle linee ad alta velocità, dimenticandosi dei nostri studenti che viaggiano in treno per motivi di studio, delle persone che al Nord e a Roma ci vanno per curarsi e chi per recarsi al lavoro partendo da dove lavoro non ce n'è. Così si susseguono gli incontri ed i tavoli politici per scongiurare la soppressione dei treni dalla Puglia nella direttrice verso Nord e verso Roma: è in quest'ottica che si inquadra la grande manifestazione che si terrà il 7 dicembre prossimo nella Capitale da parte di sindaci e di rappresentanti politici ed istituzionali del Meridione che protesteranno a Roma contro la politica industriale delle Ferrovie dello Stato (nella persona dell'amministratore delegato, Mauro Moretti) e del Governo (nella persona del Ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera) non solo riguardo al taglio delle corse dei treni, ma anche sulla mancata realizzazione al Sud di infrastrutture ferroviarie adeguate, moderne e al passo con i tempi, come lo sono le linee ad alta velocità ed ad alta capacità progettate e realizzate quasi esclusivamente nel Nord d'Italia.
Ed è appunto in occasione di questi tavoli politici in merito a questa importante problematica è opportuno che i rappresentanti politici ed istituzionali della nostra Provincia di Barletta –Andria-Trani e del suo capoluogo-capofila, Barletta, rivendichino a gran voce non solo le fermate di tutti i treni a lunga percorrenza, compresi tutti gli Eurostar verso Roma, nella stazione della Città della Disfida, principale nodo ferroviario della sesta Provincia pugliese e centro di riferimento per un bacino d'utenza di oltre 500.000 potenziali passeggeri, ma anche che venga proposto e presentato un nuovo progetto di realizzazione di una nuova linea ferroviaria ad alta velocità e ad alta capacità, alternativo o complementare a quello, solamente ad alta capacità, attualmente in itinere tra la Puglia e la direttrice Tirrenica e che ha tra l'altro subito degli intoppi progettuali (non facilmente risolvibili) a causa della recente frana di Montaguto in Irpinia. Sarebbe opportuno perciò riproporre anche a questo nuovo Ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera, l'interessante e attuale progetto predisposto all'epoca dei Borboni nel 1846 e rivisto nel 1920, e che il Comitato di lotta "Barletta Provincia" ha riscoperto di recente nelle pieghe di una relazione pubblicata nel 1930 da una Organizzazione Sindacale dell'epoca, "sull' importanza storica, commerciale, industriale, agricola, culturale e demografica della città di Barletta"; progetto già presentato dal sottoscritto in un'affollata assemblea pubblica tenutasi al Circolo Unione di Barletta nel mese di gennaio 2010, diffuso poi a mezzo stampa e che descrive e prospetta la realizzazione di una linea ferroviaria direttissima Barletta-Napoli lunga 204 Km e che oggi correrebbe parallela, all'incirca, all'autostrada A16 Napoli-Canosa. Una linea direttissima ad alta velocità ed alta capacità dall'Adriatico al Tirreno, riprendendo oggi questo "antico" progetto ed adeguandolo con le più moderne tecniche di costruzione ferroviaria di cui l'Italia oggi è leader, consentirebbe di prolungare il tracciato del Corridoio europeo n. 8 Bari-Varna fino a Napoli, collegandosi in maniera più veloce e diretta al Corridoio Europeo n. 1 Berlino-Palermo (oggi Helsinki-Malta): infatti, con i moderni elettrotreni (Eurostar Frecciarossa e Frecciargento), la distanza di 200 Km sarebbe coperta in meno di un'ora, la tratta Bari –Napoli (259 Km) in un'ora e mezza e la tratta Bari–Roma (473 Km attraverso la linea ad alta velocità Napoli-Roma) in circa due ore e mezza! Così con tale grande opera infrastrutturale il Mezzogiorno d'Italia, connesso con tutto il suo sistema dei trasporti (costituito oggi da strade, autostrade, ferrovie, porti) diverrebbe la chiusura più ideale e naturale della maglia ferroviaria europea: obiettivo che la stessa Rete Ferroviaria Italiana traccia nel suo piano di sviluppo degli itinerari fondamentali per il Sud; inoltre, offrirebbe straordinarie opportunità di sviluppo per tutte le aree interne circostanti del Meridione, ivi comprese quelle della Basilicata, attualmente emarginata dalle grandi reti di comunicazione, contribuendo in tal modo anche a risolvere l'atavica questione meridionale.
Voglio ricordare che sulla scorta di questo importante e significativo documento, ho ritenuto già a suo tempo, a nome del Comitato di Lotta "Barletta Provincia" e del MIDA (Movimento Indipendente per la Democrazia e l'Autonomia), intraprendere i primi passi nei confronti di Italferr che, per conto del Gruppo delle Ferrovie dello Stato, si occupa della realizzazione delle infrastrutture ferroviarie, comprese quelle dell'alta velocità/alta capacità. Del progetto sono stati, inoltre, interessati, da noi del Comitato e del MIDA, anche il precedente Ministro ai Trasporti, Altero Matteoli, il Parlamento attraverso l'on. Alessandro Montagnoli (componente della IX Commissione Trasporti della Camera), l'on. Gabriella Carlucci, attraverso l'interrogazione a risposta scritta n. 5-02536 del 16 marzo 2010 indirizzata al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti "sulla mancata istituzione della fermata ferroviaria nella città di Barletta per i treni Eurostar che collegano la Puglia con Roma", l'Assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Guglielmo Minervini, nonché l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti e gli alti vertici delle Ferrovie dello Stato.
Tuttavia è opportuno e necessario che siano, proprio in questo momento, soprattutto i rappresentanti politici istituzionali del nostro Territorio a tutti i livelli (europeo, regionale, provinciale e comunale) a volare alto e pensare e progettare in grande, finalmente, e che prendano a cuore la questione del trasporto su rotaia e delle infrastrutture ferroviarie sui tavoli politici che contano in Regione Puglia (in raccordo con la Regione Campania), al Governo o in Europa sponsorizzando appunto progetti ambiziosi di sviluppo come quello della realizzazione di una linea ferroviaria ad alta velocità ed ad alta capacità tirreno-adriatica. In fondo non è compito principale della nostra classe politica quello di intercettare ed attrarre il maggior numero possibile di risorse e di occasioni di sviluppo per il nostro Mezzogiorno utilizzando ad esempio i fondi per le aree sottoutilizzate (FAS) che l'Unione Europea mette ancora a disposizione per le sei Regioni italiane individuate Obiettivo 1 (Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna)? O inserendo tali progetti nei POR regionali -Programma Operativo Regionale - che è il documento di programmazione per l'utilizzo dei Fondi Strutturali Europei, integrati da quelli provenienti dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e da quelli delle Regioni?
Prof. Vincenzo Piccialli
Continua la levata di scudi di amministratori locali e dei politici del Sud, e della Puglia in particolare, nei confronti di Trenitalia e del Governo per i tagli indiscriminati a partire dal 12 dicembre (con l'entrata in vigore dell'orario invernale) dei collegamenti ferroviari a lunga percorrenza accrescendo il processo di marginalizzazione del nostro Mezzogiorno rispetto al resto del Paese e dell'Europa. La sensazione è che Trenitalia, ma anche le politiche governative, sulla lunga percorrenza ferroviaria stiano concentrando la loro attenzione solo al Nord e alle linee ad alta velocità, dimenticandosi dei nostri studenti che viaggiano in treno per motivi di studio, delle persone che al Nord e a Roma ci vanno per curarsi e chi per recarsi al lavoro partendo da dove lavoro non ce n'è. Così si susseguono gli incontri ed i tavoli politici per scongiurare la soppressione dei treni dalla Puglia nella direttrice verso Nord e verso Roma: è in quest'ottica che si inquadra la grande manifestazione che si terrà il 7 dicembre prossimo nella Capitale da parte di sindaci e di rappresentanti politici ed istituzionali del Meridione che protesteranno a Roma contro la politica industriale delle Ferrovie dello Stato (nella persona dell'amministratore delegato, Mauro Moretti) e del Governo (nella persona del Ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera) non solo riguardo al taglio delle corse dei treni, ma anche sulla mancata realizzazione al Sud di infrastrutture ferroviarie adeguate, moderne e al passo con i tempi, come lo sono le linee ad alta velocità ed ad alta capacità progettate e realizzate quasi esclusivamente nel Nord d'Italia.
Ed è appunto in occasione di questi tavoli politici in merito a questa importante problematica è opportuno che i rappresentanti politici ed istituzionali della nostra Provincia di Barletta –Andria-Trani e del suo capoluogo-capofila, Barletta, rivendichino a gran voce non solo le fermate di tutti i treni a lunga percorrenza, compresi tutti gli Eurostar verso Roma, nella stazione della Città della Disfida, principale nodo ferroviario della sesta Provincia pugliese e centro di riferimento per un bacino d'utenza di oltre 500.000 potenziali passeggeri, ma anche che venga proposto e presentato un nuovo progetto di realizzazione di una nuova linea ferroviaria ad alta velocità e ad alta capacità, alternativo o complementare a quello, solamente ad alta capacità, attualmente in itinere tra la Puglia e la direttrice Tirrenica e che ha tra l'altro subito degli intoppi progettuali (non facilmente risolvibili) a causa della recente frana di Montaguto in Irpinia. Sarebbe opportuno perciò riproporre anche a questo nuovo Ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera, l'interessante e attuale progetto predisposto all'epoca dei Borboni nel 1846 e rivisto nel 1920, e che il Comitato di lotta "Barletta Provincia" ha riscoperto di recente nelle pieghe di una relazione pubblicata nel 1930 da una Organizzazione Sindacale dell'epoca, "sull' importanza storica, commerciale, industriale, agricola, culturale e demografica della città di Barletta"; progetto già presentato dal sottoscritto in un'affollata assemblea pubblica tenutasi al Circolo Unione di Barletta nel mese di gennaio 2010, diffuso poi a mezzo stampa e che descrive e prospetta la realizzazione di una linea ferroviaria direttissima Barletta-Napoli lunga 204 Km e che oggi correrebbe parallela, all'incirca, all'autostrada A16 Napoli-Canosa. Una linea direttissima ad alta velocità ed alta capacità dall'Adriatico al Tirreno, riprendendo oggi questo "antico" progetto ed adeguandolo con le più moderne tecniche di costruzione ferroviaria di cui l'Italia oggi è leader, consentirebbe di prolungare il tracciato del Corridoio europeo n. 8 Bari-Varna fino a Napoli, collegandosi in maniera più veloce e diretta al Corridoio Europeo n. 1 Berlino-Palermo (oggi Helsinki-Malta): infatti, con i moderni elettrotreni (Eurostar Frecciarossa e Frecciargento), la distanza di 200 Km sarebbe coperta in meno di un'ora, la tratta Bari –Napoli (259 Km) in un'ora e mezza e la tratta Bari–Roma (473 Km attraverso la linea ad alta velocità Napoli-Roma) in circa due ore e mezza! Così con tale grande opera infrastrutturale il Mezzogiorno d'Italia, connesso con tutto il suo sistema dei trasporti (costituito oggi da strade, autostrade, ferrovie, porti) diverrebbe la chiusura più ideale e naturale della maglia ferroviaria europea: obiettivo che la stessa Rete Ferroviaria Italiana traccia nel suo piano di sviluppo degli itinerari fondamentali per il Sud; inoltre, offrirebbe straordinarie opportunità di sviluppo per tutte le aree interne circostanti del Meridione, ivi comprese quelle della Basilicata, attualmente emarginata dalle grandi reti di comunicazione, contribuendo in tal modo anche a risolvere l'atavica questione meridionale.
Voglio ricordare che sulla scorta di questo importante e significativo documento, ho ritenuto già a suo tempo, a nome del Comitato di Lotta "Barletta Provincia" e del MIDA (Movimento Indipendente per la Democrazia e l'Autonomia), intraprendere i primi passi nei confronti di Italferr che, per conto del Gruppo delle Ferrovie dello Stato, si occupa della realizzazione delle infrastrutture ferroviarie, comprese quelle dell'alta velocità/alta capacità. Del progetto sono stati, inoltre, interessati, da noi del Comitato e del MIDA, anche il precedente Ministro ai Trasporti, Altero Matteoli, il Parlamento attraverso l'on. Alessandro Montagnoli (componente della IX Commissione Trasporti della Camera), l'on. Gabriella Carlucci, attraverso l'interrogazione a risposta scritta n. 5-02536 del 16 marzo 2010 indirizzata al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti "sulla mancata istituzione della fermata ferroviaria nella città di Barletta per i treni Eurostar che collegano la Puglia con Roma", l'Assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Guglielmo Minervini, nonché l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti e gli alti vertici delle Ferrovie dello Stato.
Tuttavia è opportuno e necessario che siano, proprio in questo momento, soprattutto i rappresentanti politici istituzionali del nostro Territorio a tutti i livelli (europeo, regionale, provinciale e comunale) a volare alto e pensare e progettare in grande, finalmente, e che prendano a cuore la questione del trasporto su rotaia e delle infrastrutture ferroviarie sui tavoli politici che contano in Regione Puglia (in raccordo con la Regione Campania), al Governo o in Europa sponsorizzando appunto progetti ambiziosi di sviluppo come quello della realizzazione di una linea ferroviaria ad alta velocità ed ad alta capacità tirreno-adriatica. In fondo non è compito principale della nostra classe politica quello di intercettare ed attrarre il maggior numero possibile di risorse e di occasioni di sviluppo per il nostro Mezzogiorno utilizzando ad esempio i fondi per le aree sottoutilizzate (FAS) che l'Unione Europea mette ancora a disposizione per le sei Regioni italiane individuate Obiettivo 1 (Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna)? O inserendo tali progetti nei POR regionali -Programma Operativo Regionale - che è il documento di programmazione per l'utilizzo dei Fondi Strutturali Europei, integrati da quelli provenienti dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e da quelli delle Regioni?
Prof. Vincenzo Piccialli