Michele Dibenedetto, Salvatore Filannino
Michele Dibenedetto, Salvatore Filannino
Politica

Le atmosfere dell'ultimo consiglio comunale

Altalene tra PUG e sintomi da "Sindrome di Schettino". Tanto disinteresse, due punti bocciati all'ordine del giorno

Calda ma confusa l'atmosfera nell'ultimo consiglio comunale. Si sono subito susseguiti - nelle 24 ore che sono seguite - i comunicati dei consiglieri comunali Michele Dibenedetto dell'Idv e Giovanni Alfarano del Pdl. Chi lamenta il disinteresse dei suoi stessi colleghi di partito, chi non riesce a dare spiegazione alla bocciatura di due dei punti all'ordine del giorno, che riguardavano la costruzione di un campo di tiro sportivo su suolo in contrada Petraro e la realizzazione di un insediamento produttivo comprensivo di cantina vinicola e olearia in contrada Avagnana. Si lamentano i consiglieri, ma una lamentela che coinvolge poco l'interesse della città, quanto piuttosto le beghe interne tra i banchi della sala consiliare. Un'atmosfera calda, se non rovente, ma che sembra avere un altrettanto caldo punto di partenza condiviso: il PUG.

«Stando a quanto visto in consiglio comunale credo che gli studiosi della psiche umana debbano coniare una nuova sindrome. "La sindrome di Schettino". Essa ha già fatto la prima vittima. Si tratta del consigliere comunale Salvatore Filannino». E' quanto scrive il consigliere comunale Michele Dibenedetto, presidente del gruppo consiliare dell'Italia dei Valori. «Infatti, mentre in consiglio comunale si discuteva di due importanti atti riguardanti delle variazioni al Piano Urbanistico Generale, presentati dall'assessore dell'Italia dei Valori – avv. Pino Mascolo – (probabilmente su suggerimento di qualcuno di cui non si conoscono le generalità), il consigliere Filannino ha pensato bene di essere assente al primo atto (Costruzione di un campo di tiro sportivo su suolo in contrada Petraro. Approvazione convenzione stipulata con la ""Bum Bum s.r.l.) e di nascondersi nell'aula adiacente alla sala consigliare a guardare in TV lo spettacolare affondo dell'Italia dei Valori nei mari della maggioranza di governo, quando si è votato un altro importante atto urbanistico (Permesso di costruire per la realizzazione di insediamento produttivo comprensivo di cantina vinicola e olearia in contrada Avagnana). Meraviglia peraltro l'atteggiamento del comandante in seconda – assessore Mascolo – al timone della nave, il quale nonostante i reiterati avvertimenti di pericolo lanciati perfino dai consiglieri d'opposizione Basile e Gorgoglione che lo invitavano a ritirare gli atti per ulteriori approfondimenti, visto che la V commissione si era espressa con l'astensione su entrambi i provvedimenti, lui impavido ed improvvido ha deciso di schiantarsi contro lo scoglio della maggioranza visibilmente contraria agli stessi atti. A questo punto, in qualità di presidente del gruppo consigliare dell'Italia dei Valori invito entrambi gli autori di questo sciagurato incidente a fare un attento esame di coscienza e a prendere atto della gravità dei fatti. Come minimo mi aspetto che l'Assessore Mascolo si renda conto del punto di non ritorno in cui è stato trascinato e faccia le opportune riflessioni per il bene della città. Nulla di personale ma ritengo che atti come quelli testè bocciati dalla maggioranza rientrano in quelle che sono le scelte fondametali della politica per il bene dell'intera cittadinanza. Non si può concedere ciò che si vuole ad amici e conoscenti in barba a quelle che sono le regole, seppur vetuste, stabilite dall'attuale piano regolatore. Ricordo che quando mi sono lanciato in questa avventurosa esperienza di consigliere comunale ho promesso ai miei elettori che non baratterò mai gli interessi personali con gli interessi diffusi della città. Mi auguro che lo stesso facciano i miei colleghi».

«Si bocciano due punti all'ordine del giorno senza alcuna motivazione». Giovanni Alfarano, consigliere regionale e comunale del Popolo della Libertà, non si spiega ancora il motivo che ha portato la locale amministrazione comunale a bocciare due dei cinque punti all'ordine del giorno dell'ultimo consiglio comunale. «La disparità di trattamento è evidente. Mentre nei cinque anni passati sono state approvate diverse lottizzazioni e altrettanti insediamenti produttivi, questa volta, si va in controtendenza. Perché? Eppure sui due punti si sono persi anni di riunioni, commissioni, pareri tecnico – legali, peraltro favorevoli. In questo caso, cosa ha improvvisamente frenato la maggioranza di centro – sinistra tanto da bocciare i due provvedimenti ? Forse i cittadini proponenti non si erano rivolti alla persona giusta ? Certo è che sono anni che noi del centro-destra chiediamo la messa a punto di un nuovo Piano Urbanistico Generale della città di Barletta, annunciato in pompa magna anche nell'ultima campagna elettorale dal rieletto sindaco Nicola Maffei ma mai approvato. Eppure è noto che il PUG è l'unico vero strumento mediante il quale è possibile programmare, mettere in moto, incentivare lo sviluppo armonico di un'intera città. Il tutto, onde evitare fenomeni di crescita a "macchia di leopardo". Dopo queste due bocciature in consiglio comunale, la sinistra se vorrà salvarsi la faccia dovrà sempre votare a sfavore di analoghe proposte. Se così non dovesse essere, oltre a peccare di incoerenza, significherebbe che a Barletta la politica dell'amico funziona ancora».

In coda agli interventi dei due consiglieri, si aggiunge il commento di Marco Telera, segretario cittadino della lista "Emiliano per la Puglia", che colpisce nuovamente il caldo argomento del PUG: «In attesa del nuovo Piano Urbanistico Generale, che attualmente è in fase di elaborazione, la politica più che mai deve far sentire la sua voce dettando i tempi e l'agenda amministrativa per quel che concerne il disegno urbano, ma anche edilizio del territorio. Per troppi anni Barletta ha visto sfigurato e svalorizzato il proprio territorio, da logiche che nulla hanno a che fare con la programmazione urbanistica ed edilizia, due aspetti, questi ultimi, distinti, ma che debbono procedere di pari passo. E' stato colato molto cemento e molto spesso in malo modo è stato sfruttato il territorio in ogni singola zona, finanche le piazze sono diventate ceree eludendo a tutte le norme accademiche di disegno urbano. E' evidente che il lento depotenziamento degli uffici tecnici abbia agevolato questa deficienza. Tuttavia, la politica come precedentemente scrivevo, ha il dovere di indicare all'amministrazione comunale, una pianificazione territoriale che non vada a stravolgere le naturali vocazioni delle aree, per non entrare in conflitto con una futura e prevedibile soluzione che indicherà il P.U.G. Ecco perché la forza da me rappresentata in consiglio comunale nella persona del consigliere Marcello Lanotte si è espressa contro un insediamento produttivo posto in prossimità con il sito archeologico di Canne della Battaglia. Tale provvedimento infatti se fosse stato approvato, avrebbe potuto rimodellare l'area in questione secondo una direttiva sbagliata o comunque non coerente con le oggettive vocazioni di quell' area. Come forza politica, proporremo alla coalizione l'apertura di un tavolo per produrre tali linee. La politica deve assumersi le proprie responsabilità per poter collaborare efficacemente con il Sindaco e l'amministrazione. Barletta necessità di un disegno urbano coerente non più distribuito in maniera disordinata come sempre è avvenuto».
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