La città
La trincea di Michele Mennea
Prima Guerra Mondiale, le vite dei giovani soldati barlettani
Barletta - domenica 12 aprile 2015
Cento anni fa il mondo era diverso, ma le angosce dei soldati erano le stesse di oggi. Nel centenario della Prima Guerra Mondiale, ricordiamo le brevi vite di alcuni dei 569 cittadini barlettani caduti durante un disperato attacco alla baionetta, deceduti in seguito a gravi ferite o per malattia, nel nord Italia.
Michele Mennea nasce a Barletta il 9 febbraio 1896. Dal 1908 al 1914 frequenta il liceo ginnasio "A. Bonello" di Barletta. Allo scoppio della guerra, Michele si arruola come sottotenente del 17° Reggimento Bersaglieri. Il 10 dicembre 1917, nell'Ansa di Ca' Lunga (Piave), al comando di un plotone, durante un attacco contro trincee avversarie e nidi di mitragliatrici, porta all'attacco i suoi commilitoni. Conquista le prime posizioni, fino a quando riceve ordini di continuare l'assalto insensato, senza aspettare rinforzi. A questo secondo attacco, Michele viene colpito a morte. La sua salma viene trasportata a Barletta. Michele Mennea aveva 21 anni e fu decorato con la Medaglia d'Argento al Valor Militare. Raffaele Bicci nasce a Barletta il 5 settembre 1892. Studente presso il liceo "A. Bonello" di Barletta, si diploma nel 1909. Frequenta l'Accademia militare di Modena. Promosso tenente e assegnato al 20° Fanteria, viene inviato a Bengasi (Libia), al comando di un plotone di ascari somali, durante la guerra libica (1911 -1912).
Promosso capitano nel 1916, in seguito a sue insistenti domande, fu inviato sul fronte italo – austriaco e aggregato al 212° fanteria della "Brigata Pescara", costituita il 16 maggio 1916. Il 6 agosto ha inizio la battaglia per riconquistare Gorizia, in mano agli austriaci. Raffaele e i suoi commilitoni, partecipano con slancio alla riconquista di Gorizia, il cui esito positivo fu la cattura di 700 avversari ,con tutto il materiale bellico.
Ma non è finita, bisogna conquistare il monte S. Caterina. Il 10 agosto, all'alba, l'attacco ha inizio, ma il 212° fanteria di Raffaele Bucci è bloccato dalla resistenza austriaca, composta da nidi di mitragliatrici e artiglieria. Le nostre bombarde spazzano le postazioni avversarie, Raffaele e si suoi commilitoni riescono a superare le asperità del terreno, a varcare la prima linea avversaria e i reticolati, travolgendo gli avversari austriaci e catturando un centinaio di prigionieri. Raffaele, durante l'assalto, viene ferito gravemente al braccio e all'addome. Trasportato presso l'ospedale militare di Gorizia, Raffaele muore dopo due giorni di agonia, il 13 agosto, all'età di 24 anni. La salma di Raffaele Bicci riposa nel cimitero di Barletta. La presa di S. Caterina ebbe esito negativo per l'esercito italiano, in un solo giorno di combattimenti, il 212°fanteria perse 23 ufficiali e 724 soldati.
Raffaele Rutigliano nasce a Barletta il 7 gennaio 1890. Era un contadino e fu arruolato nel 231° reggimento fanteria, Brigata "Avellino", impegnato nella VI battaglia dell'Isonzo, sul monte Grafenberg (Gorizia). Nella notte tra il 7 e l'8 agosto 1916, il 231°fanteria travolge la resistenza austriaca e passa l'Isonzo la notte seguente, entrando in Gorizia con i primi reparti italiani. L'8 agosto, presso Grafenberg, durante un assalto ad una postazione nemica, Raffaele è colpito a morte. Raffaele Bicci aveva 26 anni e fu decorato con la Medaglia di Bronzo al Valor Militare . Intanto, la sua brigata fu avviata contro le nuove linee austriache al di là di Gorizia e si dissanguò in vani attacchi sul monte San Marco tra il 10 e il 16 agosto. In pochi mesi la brigata "Avellino" perse 56 ufficiali e 2.926 uomini, su circa 6.000 effettivi.
Giuseppe Zigolillo nasce a Barletta il 27 febbraio 1894. Era un muratore muratore e fu arruolato nel 2° Reggimento Fanteria. Il 29 gennaio 1917, presso Castagnevizza del Carso (Slovenia), nel corso della decima battaglia dell'Isonzo, sotto fitto bombardamento avversario, Giuseppe, incurante del pericolo, tenta di recuperare alcune casse di bombe a mano, quando viene colpito a morte da una granata. Giuseppe aveva 23 anni e fu decorato con la Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
A seguire, pubblichiamo gli elenchi dei soldati barlettani caduti, dispersi e decorati durante la prima guerra mondiale
Michele Mennea nasce a Barletta il 9 febbraio 1896. Dal 1908 al 1914 frequenta il liceo ginnasio "A. Bonello" di Barletta. Allo scoppio della guerra, Michele si arruola come sottotenente del 17° Reggimento Bersaglieri. Il 10 dicembre 1917, nell'Ansa di Ca' Lunga (Piave), al comando di un plotone, durante un attacco contro trincee avversarie e nidi di mitragliatrici, porta all'attacco i suoi commilitoni. Conquista le prime posizioni, fino a quando riceve ordini di continuare l'assalto insensato, senza aspettare rinforzi. A questo secondo attacco, Michele viene colpito a morte. La sua salma viene trasportata a Barletta. Michele Mennea aveva 21 anni e fu decorato con la Medaglia d'Argento al Valor Militare. Raffaele Bicci nasce a Barletta il 5 settembre 1892. Studente presso il liceo "A. Bonello" di Barletta, si diploma nel 1909. Frequenta l'Accademia militare di Modena. Promosso tenente e assegnato al 20° Fanteria, viene inviato a Bengasi (Libia), al comando di un plotone di ascari somali, durante la guerra libica (1911 -1912).
Promosso capitano nel 1916, in seguito a sue insistenti domande, fu inviato sul fronte italo – austriaco e aggregato al 212° fanteria della "Brigata Pescara", costituita il 16 maggio 1916. Il 6 agosto ha inizio la battaglia per riconquistare Gorizia, in mano agli austriaci. Raffaele e i suoi commilitoni, partecipano con slancio alla riconquista di Gorizia, il cui esito positivo fu la cattura di 700 avversari ,con tutto il materiale bellico.
Ma non è finita, bisogna conquistare il monte S. Caterina. Il 10 agosto, all'alba, l'attacco ha inizio, ma il 212° fanteria di Raffaele Bucci è bloccato dalla resistenza austriaca, composta da nidi di mitragliatrici e artiglieria. Le nostre bombarde spazzano le postazioni avversarie, Raffaele e si suoi commilitoni riescono a superare le asperità del terreno, a varcare la prima linea avversaria e i reticolati, travolgendo gli avversari austriaci e catturando un centinaio di prigionieri. Raffaele, durante l'assalto, viene ferito gravemente al braccio e all'addome. Trasportato presso l'ospedale militare di Gorizia, Raffaele muore dopo due giorni di agonia, il 13 agosto, all'età di 24 anni. La salma di Raffaele Bicci riposa nel cimitero di Barletta. La presa di S. Caterina ebbe esito negativo per l'esercito italiano, in un solo giorno di combattimenti, il 212°fanteria perse 23 ufficiali e 724 soldati.
Raffaele Rutigliano nasce a Barletta il 7 gennaio 1890. Era un contadino e fu arruolato nel 231° reggimento fanteria, Brigata "Avellino", impegnato nella VI battaglia dell'Isonzo, sul monte Grafenberg (Gorizia). Nella notte tra il 7 e l'8 agosto 1916, il 231°fanteria travolge la resistenza austriaca e passa l'Isonzo la notte seguente, entrando in Gorizia con i primi reparti italiani. L'8 agosto, presso Grafenberg, durante un assalto ad una postazione nemica, Raffaele è colpito a morte. Raffaele Bicci aveva 26 anni e fu decorato con la Medaglia di Bronzo al Valor Militare . Intanto, la sua brigata fu avviata contro le nuove linee austriache al di là di Gorizia e si dissanguò in vani attacchi sul monte San Marco tra il 10 e il 16 agosto. In pochi mesi la brigata "Avellino" perse 56 ufficiali e 2.926 uomini, su circa 6.000 effettivi.
Giuseppe Zigolillo nasce a Barletta il 27 febbraio 1894. Era un muratore muratore e fu arruolato nel 2° Reggimento Fanteria. Il 29 gennaio 1917, presso Castagnevizza del Carso (Slovenia), nel corso della decima battaglia dell'Isonzo, sotto fitto bombardamento avversario, Giuseppe, incurante del pericolo, tenta di recuperare alcune casse di bombe a mano, quando viene colpito a morte da una granata. Giuseppe aveva 23 anni e fu decorato con la Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
A seguire, pubblichiamo gli elenchi dei soldati barlettani caduti, dispersi e decorati durante la prima guerra mondiale