Eventi
La trasposizione teatrale di “Mine Vaganti” conquista Barletta: ecco perché
Grande successo per le tre serate al “Curci” con lo spettacolo di Ferzan Ozpetek
Barletta - lunedì 31 gennaio 2022
17.04
«Il teatro è emozione»: questa la frase che Francesco Pannofino ha pronunciato ai microfoni di BarlettaViva solamente qualche giorno fa. Dopo essere stati all'ultimo dei tre spettacoli in scena al teatro Curci di Barletta, "Mine Vaganti", non si può che essere d'accordo con lui.
Come noto, gli attori Francesco Pannofino, Iaia Forte, Erasmo Genzini, Carmine Recano, Roberta Astuti, Sarah Falanga, Mimma Lovoi, Francesco Maggi, Luca Pantini, Simona Marchini ed Edoardo Purgatori, hanno rappresentato e interpretato la storia della famiglia Cantone, già conosciuta grazie al pluripremiato film omonimo.
«Quando ha cominciato a prendere corpo l'ipotesi di teatralizzare Mine Vaganti – aveva dichiarato Ferzan Ozpetek, regista del film e anche dello spettacolo teatrale – ho dovuto lavorare per sottrazioni, lasciando quell'essenziale intrigante, attraente e umoristico».
L'intento è stato portato a termine con successo: la stessa regia del film e i nuovi volti per la trasposizione teatrale sono stati il connubio perfetto per permettere alla pièce di brillare di luce propria.
Il racconto della storia della famiglia Cantone, rispetto allo schermo, scorre in maniera più rapida e ironica. Il cast, composto da attori d'eccellenza, è stato in grado di rapire l'attenzione degli spettatori del teatro Curci di Barletta, che, sebbene conoscessero già la storia, hanno interagito con entusiasmo e curiosità nei confronti dei protagonisti sul palco, che hanno spesso coinvolto attivamente la platea in sala. Conquistare il pubblico è stato sicuramente un ruolo non semplice: il confronto con la precedente pellicola cinematografica può però dirsi superato a pieni voti. La simpatia e la bravura del cast (una menzione speciale la merita uno dei protagonisti, interpretato da Erasmo Genzini), oltre che nello sviluppo della pièce, è data anche nell'ironia con la quale gli attori si sono aggirati per il pubblico. «Dove vai, aspetta. Mettiamoci le mascherine, così non ci riconoscono» ha esclamato a un certo punto Pannofino prima di scendere in platea.
Uno spettacolo, dunque, così simile alla pellicola ma distante per tanti altri punti, che merita assolutamente di essere guardato. L'ampia risposta del pubblico barlettano durante i tre spettacoli del 28, 29 e 30 gennaio, dopotutto, sembra darne conferma.
Come noto, gli attori Francesco Pannofino, Iaia Forte, Erasmo Genzini, Carmine Recano, Roberta Astuti, Sarah Falanga, Mimma Lovoi, Francesco Maggi, Luca Pantini, Simona Marchini ed Edoardo Purgatori, hanno rappresentato e interpretato la storia della famiglia Cantone, già conosciuta grazie al pluripremiato film omonimo.
«Quando ha cominciato a prendere corpo l'ipotesi di teatralizzare Mine Vaganti – aveva dichiarato Ferzan Ozpetek, regista del film e anche dello spettacolo teatrale – ho dovuto lavorare per sottrazioni, lasciando quell'essenziale intrigante, attraente e umoristico».
L'intento è stato portato a termine con successo: la stessa regia del film e i nuovi volti per la trasposizione teatrale sono stati il connubio perfetto per permettere alla pièce di brillare di luce propria.
Il racconto della storia della famiglia Cantone, rispetto allo schermo, scorre in maniera più rapida e ironica. Il cast, composto da attori d'eccellenza, è stato in grado di rapire l'attenzione degli spettatori del teatro Curci di Barletta, che, sebbene conoscessero già la storia, hanno interagito con entusiasmo e curiosità nei confronti dei protagonisti sul palco, che hanno spesso coinvolto attivamente la platea in sala. Conquistare il pubblico è stato sicuramente un ruolo non semplice: il confronto con la precedente pellicola cinematografica può però dirsi superato a pieni voti. La simpatia e la bravura del cast (una menzione speciale la merita uno dei protagonisti, interpretato da Erasmo Genzini), oltre che nello sviluppo della pièce, è data anche nell'ironia con la quale gli attori si sono aggirati per il pubblico. «Dove vai, aspetta. Mettiamoci le mascherine, così non ci riconoscono» ha esclamato a un certo punto Pannofino prima di scendere in platea.
Uno spettacolo, dunque, così simile alla pellicola ma distante per tanti altri punti, che merita assolutamente di essere guardato. L'ampia risposta del pubblico barlettano durante i tre spettacoli del 28, 29 e 30 gennaio, dopotutto, sembra darne conferma.