Religioni
La tentazione è sempre una scelta tra due amori
Le parole di don Vito per la prima domenica di Quaresima
Barletta - domenica 9 marzo 2014
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: "Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio"». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: "Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra"». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: "Non metterai alla prova il Signore Dio tuo"». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: "Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto"». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.Il percorso quaresimale appena intrapreso ricalca in questo anno l'antico ma significativo itinerario catecumenale che accompagnava i passi di coloro che sarebbero diventati cristiani a Pasqua, nella grande veglia, madre di tutte le veglie. E questo itinerario prende le sue prime mosse dal classico brano delle tentazioni di Gesù nel deserto. "Essere tentato vuol dire dover scegliere. La tentazione è sempre una scelta tra due amori. E vinci quando scegli l'amore più grande. Scegliere è vivere". E nella Liturgia della Parola di oggi si snoda un percorso che attraversa tutta la rivelazione biblica. Parte dal racconto del primo peccato, quando l'uomo non è riuscito a dire di no, arriva a Gesù, colui che ha vinto e nel quale anche noi possiamo vincere. E ci ricorda che le cadute sono l'occasione per sperimentare la misericordia di Dio.
La prima tentazione tende a mutare la natura delle cose per trarne vantaggio. E mi riguarda quando insieme alle cose voglio servirmi anche delle persone. La seconda insinua nel cuore dell'uomo la spettacolarità, il sensazionale, il miracolistico per mostrare quanto valgo. La terza mi fa rifugiare nel possesso per saziare la mia sete di infinito. E Gesù le vince. Tutte! Come uomo! Come? Non semplicemente ricorrendo a frasi bibliche ma facendo memoria di Dio. Egli cerca di fare della mia vita una storia di salvezza, trasformandomi dal di dentro. Quando il cuore si apre al suo amore tutto, pur tra mille difficoltà, diventa fattibile perché "tutto è possibile per chi crede". E trasforma gli uomini in angeli, tutte quelle volte che sono capaci di avvicinarsi (farsi prossimi) e servire gli altri. È la logica del discepolo.
Buon cammino quaresimale!
[don Vito]