Religioni
La strada indicata da Gesù
Il discepolato e le sue esigenze, nelle parole di don Vito Carpentiere
Barletta - domenica 31 agosto 2014
11.05
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va' dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell'uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».
Se, da una parte, abbiamo avuto il tempo di una settimana per passare da "beato" detto a Pietro a "satana" indirizzato allo stesso, dall'altra sono veramente pochi i versetti evangelici che segnano questo passaggio decisivo dal "pensare secondo Dio" al "pensare secondo gli uomini". Ci ritroviamo nello stesso posto in cui eravamo domenica scorsa, Cesarea di Filippo, luogo in cui Gesù aveva condotto i discepoli lontani dal lievito di scribi e farisei che è l'ipocrisia, e il protagonista, colui che ci rappresenta davanti a Gesù, in positivo e in negativo è san Pietro, il pescatore di Galilea. Egli, per rivelazione del Padre, aveva definito Gesù "il Cristo, il Figlio del Dio vivente" e aveva sentito definirsi da questo Rabbi insolito "pietra" su cui Cristo avrebbe edificato la sua Chiesa. E oggi, il medesimo, diventa "pietra di inciampo, motivo di scandalo". Che cosa è successo? Gesù aveva iniziato a parlare del mistero pasquale, che avrebbe portato a termine a Gerusalemme con la passione, morte e risurrezione. Probabilmente Pietro ha avuto paura a sentire parole quali sofferenza e morte e non ha ascoltato fino alla fine il Maestro. E si è messo a rimproverarlo, si è posto davanti a Gesù! Ecco perché Gesù gli intima "Torna dietro a me Satana!": quello è il posto del discepolo, dietro a Gesù, non davanti! Anche io sono satana quando mi pongo davanti a Gesù e, anziché ascoltare Lui sono io che gli dico quel che deve fare! Io sono satana quando mi pongo, come Pietro, tra Gesù e la volontà di Dio! io sono diavolo quando mi colloco tra due persone e non sono strumento di comunione ma causa di divisione! Che il rimprovero mosso da Gesù nei confronti di Pietro insegni anche a me a tornare al mio posto di discepolo, che è dietro a Gesù.
E poi enuncia le esigenze della vocazione al discepolato. "Rinneghi se stesso", ovvero, come Tommaso da Celano rivela di Francesco d'Assisi nella Vita Seconda quando incontrò il lebbroso e lo baciò, "smetta di adorare se stesso"! "Prenda la sua croce" originariamente non significa "accetti la sofferenza", ma "assuma la totalità dell'Amore di Dio realizzata nella croce". "Mi segua", ovvero "Venga dietro a me!". Che le esigenze della vocazione ad essere discepoli di Cristo segnino il nostro cammino nel mondo!
Buona Domenica!
[don Vito]