Viva
La stella della cultura splenderà sempre luminosa
Il buio di una sala, la luce dei sogni: «Ogni cosa è illuminata»
Barletta - venerdì 26 marzo 2010
«Gli uomini colti sono superiori agli incolti nella stessa misura in cui i vivi sono superiori ai morti». (Aristotele)
Ci si domanda di continuo: in una società a scatafascio, con la crisi che incombe e la materialità che sovrasta gli animi, che importanza può avere la cultura?
Come disse il poeta: «La cultura è la passione per la dolcezza e la luce, e ciò che più conta la passione di farle prevalere».
Un faro di speranza, una fiaccola nelle tenebre, un sole nelle più dense nebbie di smarrimento: il ruolo della cultura è quello di illuminare, di rendere visibile quanto è nascosto nelle fitta oscurità dell'ignoranza. Ed è per questo che il nostro blog dedicato alla cultura, alla sua bellezza e ai suoi frutti si intitola "Ogni cosa è illuminata". La citazione è piuttosto ostica, ma forse più interessante da rivelare. E' un omaggio al giovane scrittore statunitense Jonathan Safran Foer, che ha esordito con grande successo in tutto il mondo appunto col romanzo "Ogni cosa è illuminata", racconto surreale, misto fra memoria bellica e viaggio di introspezione, che ha ispirato nel 2005 l'omonimo e delicatissimo esordio alla regia di Liev Schreiber. Consiglio spassionato, quello di recuperare un gioiellino della letteratura contemporanea, adombrato dai più chiacchierati best seller del momento.
Ed è anche questo il compito del nostro blog: portare alla luce le piccole riflessioni che sfuggono ai più, dare spazio alla cultura dalla voce debole, non perché soffocata, ma piuttosto inascoltata.
Parafrasando Thoreau: «Molti uomini hanno vita di quieta disperazione: non vi rassegnate a questo, ribellatevi, non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi intorno. Osate cambiare, cercate nuove strade». Insomma, spalancate bene i vostri occhi e le vostre menti, c'è tanto da scoprire intorno a noi, più vicino di quanto possiate pensare: in questa ottica ci siamo occupati del Cineporto di Bari, importantissima officina di lavoro nel settore cinematografico, o del circuito D'Autore, destinato a valorizzare le sale di qualità per la promozione del cinema migliore, a partire dal nostro Multisala Opera qui a Barletta.
Continueremo a svegliare nuovi interessi o ad alimentarne di già esistenti, ad immergerci nella cultura locale per destare sogni e passioni. Con l'occhio critico di chi – a partire dalla sottoscritta – crede con strenua forza nel valore della cultura come crescita personale e collettiva, per stimolare saperi e condividere speranze.
Canale preferenziale il cinema, cantiere di emozioni che genera evanescenti fantasmi di luce nel buio fitto della sala, che parla al cuore nell'oscurità e nel silenzio, facendo vibrare le più profonde corde dell'animo. Catturando esperienze, speriamo di catturare anche la vostra attenzione per le prossime puntate del blog. Lascio le conclusioni alle parole di un professore, maestro di vita come quelli che solo la celluloide può regalare. Grazie professor Keating.
«Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino: noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana; e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento; ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l'amore, sono queste le cose che ci tengono in vita». (L'attimo fuggente)
Ci si domanda di continuo: in una società a scatafascio, con la crisi che incombe e la materialità che sovrasta gli animi, che importanza può avere la cultura?
Come disse il poeta: «La cultura è la passione per la dolcezza e la luce, e ciò che più conta la passione di farle prevalere».
Un faro di speranza, una fiaccola nelle tenebre, un sole nelle più dense nebbie di smarrimento: il ruolo della cultura è quello di illuminare, di rendere visibile quanto è nascosto nelle fitta oscurità dell'ignoranza. Ed è per questo che il nostro blog dedicato alla cultura, alla sua bellezza e ai suoi frutti si intitola "Ogni cosa è illuminata". La citazione è piuttosto ostica, ma forse più interessante da rivelare. E' un omaggio al giovane scrittore statunitense Jonathan Safran Foer, che ha esordito con grande successo in tutto il mondo appunto col romanzo "Ogni cosa è illuminata", racconto surreale, misto fra memoria bellica e viaggio di introspezione, che ha ispirato nel 2005 l'omonimo e delicatissimo esordio alla regia di Liev Schreiber. Consiglio spassionato, quello di recuperare un gioiellino della letteratura contemporanea, adombrato dai più chiacchierati best seller del momento.
Ed è anche questo il compito del nostro blog: portare alla luce le piccole riflessioni che sfuggono ai più, dare spazio alla cultura dalla voce debole, non perché soffocata, ma piuttosto inascoltata.
Parafrasando Thoreau: «Molti uomini hanno vita di quieta disperazione: non vi rassegnate a questo, ribellatevi, non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi intorno. Osate cambiare, cercate nuove strade». Insomma, spalancate bene i vostri occhi e le vostre menti, c'è tanto da scoprire intorno a noi, più vicino di quanto possiate pensare: in questa ottica ci siamo occupati del Cineporto di Bari, importantissima officina di lavoro nel settore cinematografico, o del circuito D'Autore, destinato a valorizzare le sale di qualità per la promozione del cinema migliore, a partire dal nostro Multisala Opera qui a Barletta.
Continueremo a svegliare nuovi interessi o ad alimentarne di già esistenti, ad immergerci nella cultura locale per destare sogni e passioni. Con l'occhio critico di chi – a partire dalla sottoscritta – crede con strenua forza nel valore della cultura come crescita personale e collettiva, per stimolare saperi e condividere speranze.
Canale preferenziale il cinema, cantiere di emozioni che genera evanescenti fantasmi di luce nel buio fitto della sala, che parla al cuore nell'oscurità e nel silenzio, facendo vibrare le più profonde corde dell'animo. Catturando esperienze, speriamo di catturare anche la vostra attenzione per le prossime puntate del blog. Lascio le conclusioni alle parole di un professore, maestro di vita come quelli che solo la celluloide può regalare. Grazie professor Keating.
«Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino: noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana; e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento; ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l'amore, sono queste le cose che ci tengono in vita». (L'attimo fuggente)