
Eventi
La 'sporca storia' di un territorio da proteggere
Il romanzo di Dellisanti diventa terreno di riflessioni e prese di coscienza. Un racconto sospeso fra finzione e problematiche ambientali
Barletta - venerdì 14 gennaio 2011
Sempre impegnato nella divulgazione scientifica e nell'attività professionale che lo vede impegnato sul doppio fronte della ricerca e dell'insegnamento, Ruggiero Maria Dellisanti si è presentato al pub San Sebastiano in veste di scrittore per presentare il suo ultimo libro "Sporca storia".
Questa la trama. Walter, Lilia e Franco si sono conosciuti alla stazione di Barletta: tutti i giorni stesso treno, stesso vagone, stessi posti, per raggiungere l'Università. Nella torrida estate 1977 sono alle prese con le ultime pratiche per laurearsi. Walter diventerà un geologo, Lilia una biologa, Franco un ingegnere. Tutti e tre, in diversa misura, saranno coinvolti in un'indagine sul traffico illecito di rifiuti pericolosi dall'hinterland veronese sino a Trani, dove si registrano casi sospetti di aborti spontanei e malformazioni congenite. Ciascuno di loro dovrà fare i conti con le proprie responsabilità e con la sporca storia che li ha travolti, mentre si delineano i contorni di una violenza ambientale che, purtroppo, ha ben poco di romanzesco.
Organizzata dall'associazione culturale Wolakota e ottimamente moderata dal giornalista Pino Curci, la presentazione del romanzo ha rappresentato solo l'incipit di un più ampio e vivace dibattito che ha coinvolto – in primis - l'assessore comunale all'ambiente Salvatore Filannino. Dalla discarica di San Procopio alla centrale a biomasse, dalla raccolta dell'umido allo spinoso problema della cementeria: gli spunti di riflessione sono stati numerosi e animosamente dibattuti in una fiera contesa fra l'assessore e i partecipanti all'incontro.
L'intreccio del romanzo, attraverso la finzione letteraria, esplora problematiche ambientali molto vicine a noi, rilette tramite il caleidoscopico sguardo del professor Dellisanti, che ordisce una trama di invenzione e denuncia, di autobiografismo e ricerca scientifica. Ecco perché l'incontro ha rappresentato il terreno di gioco per una discussione partecipata e ricca di ottime riflessioni, che hanno offerto dimostrazione – da una parte – della disponibilità dell'amministrazione comunale ad una particolare sensibilità a problematiche del genere e ad un confronto sempre attivo e – dall'altra parte – del sempre attento impegno di una certa categoria di cittadini. Il dibattito ha fermentato sino ad una conclusione da tutti auspicata: un maggiore coinvolgimento da parte delle istituzioni a collaborare fra loro per il raggiungimento di miglioramenti comuni, e una maggiore sensibilizzazione per i cittadini, che troppo spesso ignorano e sottovalutano la salute dell'ambiente che viviamo.
Questa la trama. Walter, Lilia e Franco si sono conosciuti alla stazione di Barletta: tutti i giorni stesso treno, stesso vagone, stessi posti, per raggiungere l'Università. Nella torrida estate 1977 sono alle prese con le ultime pratiche per laurearsi. Walter diventerà un geologo, Lilia una biologa, Franco un ingegnere. Tutti e tre, in diversa misura, saranno coinvolti in un'indagine sul traffico illecito di rifiuti pericolosi dall'hinterland veronese sino a Trani, dove si registrano casi sospetti di aborti spontanei e malformazioni congenite. Ciascuno di loro dovrà fare i conti con le proprie responsabilità e con la sporca storia che li ha travolti, mentre si delineano i contorni di una violenza ambientale che, purtroppo, ha ben poco di romanzesco.
Organizzata dall'associazione culturale Wolakota e ottimamente moderata dal giornalista Pino Curci, la presentazione del romanzo ha rappresentato solo l'incipit di un più ampio e vivace dibattito che ha coinvolto – in primis - l'assessore comunale all'ambiente Salvatore Filannino. Dalla discarica di San Procopio alla centrale a biomasse, dalla raccolta dell'umido allo spinoso problema della cementeria: gli spunti di riflessione sono stati numerosi e animosamente dibattuti in una fiera contesa fra l'assessore e i partecipanti all'incontro.
L'intreccio del romanzo, attraverso la finzione letteraria, esplora problematiche ambientali molto vicine a noi, rilette tramite il caleidoscopico sguardo del professor Dellisanti, che ordisce una trama di invenzione e denuncia, di autobiografismo e ricerca scientifica. Ecco perché l'incontro ha rappresentato il terreno di gioco per una discussione partecipata e ricca di ottime riflessioni, che hanno offerto dimostrazione – da una parte – della disponibilità dell'amministrazione comunale ad una particolare sensibilità a problematiche del genere e ad un confronto sempre attivo e – dall'altra parte – del sempre attento impegno di una certa categoria di cittadini. Il dibattito ha fermentato sino ad una conclusione da tutti auspicata: un maggiore coinvolgimento da parte delle istituzioni a collaborare fra loro per il raggiungimento di miglioramenti comuni, e una maggiore sensibilizzazione per i cittadini, che troppo spesso ignorano e sottovalutano la salute dell'ambiente che viviamo.