
La città
«La sicurezza ferroviaria a Barletta è a rischio: la Polfer opera in condizioni insostenibili»
La denuncia del Sindacato Nazionale Appartenenti Polizia
Barletta - venerdì 12 settembre 2025
10.00 Comunicato Stampa
Il Sindacato Nazionale Appartenenti Polizia (SNAP) denuncia la grave situazione di carenza di organico che affligge il Posto di Polizia Ferroviaria di Barletta. «Con un organico ridotto a sole sette unità, il personale è chiamato a garantire la sicurezza di una stazione strategica e di un vastissimo territorio ferroviario, che include le linee che servono città ad alta densità di pendolari e viaggiatori», si legge nella nota a firma del segretario generale aggiunto Giacomo Gentile.
«La Stazione di Barletta non è un punto di passaggio come gli altri: è un crocevia cruciale dove convergono i flussi di passeggeri provenienti da Andria, Trani, Bisceglie, Canosa, Trinitapoli, Spinazzola, Minervino, Corato, Ruvo e Margherita di Savoia. Inoltre, è l'unica stazione della provincia di Barletta-Andria-Trani a essere fermata da tutti i treni a lunga percorrenza, un fattore che moltiplica il numero di utenti e le esigenze di controllo.
I recenti e gravi fatti di cronaca, come i frequenti accoltellamenti e le aggressioni avvenute proprio all'interno della stazione o nelle immediate vicinanze, sono una triste conferma delle nostre preoccupazioni. Tali episodi dimostrano che l'area non è solo un semplice snodo di trasporto, ma un luogo che richiede una presenza costante e adeguata delle forze dell'ordine per prevenire e reprimere i reati. In queste condizioni, i nostri colleghi operano in uno stato di costante stress e sovraccarico, impossibilitati a garantire un servizio di vigilanza e prevenzione efficace e continuo senza contare la difficoltà di poter fruire di periodi di ferie. La sicurezza dei cittadini e degli operatori ferroviari è messa a dura prova e la situazione non è più sostenibile. Il numero esiguo di agenti rende impossibile la gestione delle emergenze, il pattugliamento, il controllo dei flussi e l'attività investigativa.
La situazione, già critica, è destinata a precipitare in brevissimo tempo. Entro un mese, uno dei sette operatori attualmente in servizio raggiungeranno l'età pensionabile, riducendo l'organico a sole sei unità. Non solo: un ulteriore collega andrà in quiescenza a fine anno, portando il numero a soli cinque operatori. Ma adesso, nel quotidiano, tra ferie ed altri istituti, l'organico operativo si riduce a tre / quattro operatori.
Questi pensionamenti, che erano già previsti, non sono stati compensati da nuove forze in entrata, dimostrando una grave disattenzione nei confronti di un presidio essenziale per la sicurezza pubblica. Non possiamo accettare che la sicurezza pubblica sia compromessa per mancanza di risorse. I cittadini meritano di viaggiare in sicurezza e i nostri colleghi meritano di lavorare in condizioni dignitose e operative.
Il SNAP lancia un appello urgente al Ministero dell'Interno e ai vertici della Polizia di Stato affinché vengano prese misure immediate per rafforzare l'organico del Posto di Polizia Ferroviaria di Barletta. La sicurezza non è un costo, ma un investimento essenziale. Chiediamo un piano di potenziamento concreto e immediato, che ponga fine a questa situazione di precarietà e garantisca finalmente un servizio all'altezza delle esigenze di un territorio così vasto e frequentato. È tempo di agire!».
«La Stazione di Barletta non è un punto di passaggio come gli altri: è un crocevia cruciale dove convergono i flussi di passeggeri provenienti da Andria, Trani, Bisceglie, Canosa, Trinitapoli, Spinazzola, Minervino, Corato, Ruvo e Margherita di Savoia. Inoltre, è l'unica stazione della provincia di Barletta-Andria-Trani a essere fermata da tutti i treni a lunga percorrenza, un fattore che moltiplica il numero di utenti e le esigenze di controllo.
I recenti e gravi fatti di cronaca, come i frequenti accoltellamenti e le aggressioni avvenute proprio all'interno della stazione o nelle immediate vicinanze, sono una triste conferma delle nostre preoccupazioni. Tali episodi dimostrano che l'area non è solo un semplice snodo di trasporto, ma un luogo che richiede una presenza costante e adeguata delle forze dell'ordine per prevenire e reprimere i reati. In queste condizioni, i nostri colleghi operano in uno stato di costante stress e sovraccarico, impossibilitati a garantire un servizio di vigilanza e prevenzione efficace e continuo senza contare la difficoltà di poter fruire di periodi di ferie. La sicurezza dei cittadini e degli operatori ferroviari è messa a dura prova e la situazione non è più sostenibile. Il numero esiguo di agenti rende impossibile la gestione delle emergenze, il pattugliamento, il controllo dei flussi e l'attività investigativa.
La situazione, già critica, è destinata a precipitare in brevissimo tempo. Entro un mese, uno dei sette operatori attualmente in servizio raggiungeranno l'età pensionabile, riducendo l'organico a sole sei unità. Non solo: un ulteriore collega andrà in quiescenza a fine anno, portando il numero a soli cinque operatori. Ma adesso, nel quotidiano, tra ferie ed altri istituti, l'organico operativo si riduce a tre / quattro operatori.
Questi pensionamenti, che erano già previsti, non sono stati compensati da nuove forze in entrata, dimostrando una grave disattenzione nei confronti di un presidio essenziale per la sicurezza pubblica. Non possiamo accettare che la sicurezza pubblica sia compromessa per mancanza di risorse. I cittadini meritano di viaggiare in sicurezza e i nostri colleghi meritano di lavorare in condizioni dignitose e operative.
Il SNAP lancia un appello urgente al Ministero dell'Interno e ai vertici della Polizia di Stato affinché vengano prese misure immediate per rafforzare l'organico del Posto di Polizia Ferroviaria di Barletta. La sicurezza non è un costo, ma un investimento essenziale. Chiediamo un piano di potenziamento concreto e immediato, che ponga fine a questa situazione di precarietà e garantisca finalmente un servizio all'altezza delle esigenze di un territorio così vasto e frequentato. È tempo di agire!».
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