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Scuola e Lavoro

La scuola come occasione di cambiamento

L'esperienza lavorativa con l'alternanza scuola-lavoro

La scuola come un'occasione di cambiamento. La storia di Mauro inizia proprio quando il suo percorso scolastico incrocia il mondo del lavoro. Un primo affaccio su questa nuova strada che si è rivelato essere un passaggio indispensabile per riuscire a regalare al ragazzo qualcosa di diverso rispetto a quello che aveva provato a scuola e che non lo soddisfaceva più.

Abbiamo voluto raccontare la sua storia attraverso il professore di sostegno della classe di Mauro, Savino Napoletano. Con lui abbiamo ripercorso i punti salienti di una svolta educativa che impone nuove riflessioni.
Professore quando ha pensato al lavoro per Mauro?
L'Istituto Archimede offre una grande varietà di agganci aziendali per imbastire un'esperienza di alternanza scuola-lavoro. In molti casi gli studenti si presentano già con un indirizzo da proporre, interessati ad un'officina o un'azienda in particolare. Per Mauro questa offerta è sembrata da subito difficile, prematura, complicata da una serie di passaggi evolutivi che non erano avvenuti o non erano stati completati. Poi, però, la scelta di costruire una programmazione intorno all'esperienza del lavoro è sembrata quella migliore. Maria Montessori ha sottolineato più volte nei suoi scritti che l'uomo si costruisce lavorando, effettuando lavori manuali in cui la mano è lo strumento della personalità, l'organo dell'intelligenza e della volontà individuale che edifica la propria esistenza di fronte all'ambiente».
Lei ha detto che l'idea del lavoro all'inizio pareva una scelta difficile. Cosa è servito di diverso dal solito?
Per prima cosa è stato necessario ricostruire la vicenda che ha portato la scuola ad affrontare la battaglia educativa che una pedagogia speciale impone in casi come quello di Mauro, costringendo l'insegnamento a percorsi diversi rispetto ai coetanei.
Quindi Mauro ha trascorso molto tempo ad allenarsi ad essere uno studente?
Si, voglio dire che per Mauro la regola a scuola ha cominciato ad avere senso quando è diventata funzionale alla sua autonomia e, quindi, alla sua libertà. Per sentirsi libero un ragazzo come lui ha scoperto la necessità di essere costretto all'autonomia; da quel momento Mauro è rinato.
In che cosa a Mauro è stata chiesta autonomia?
Chiedere autonomia non vuol dire omologare la diversità, non significa tentare di cancellare le differenze attraverso un fare che richiede allo studente in difficoltà di adeguarsi alla scuola così com'è. Chiedere autonomia vuol dire insegnare a fare da sé il proprio mondo, sviluppando abilità e competenze oggigiorno definite come life skills.
Quindi ci si deve affidare al buon senso e alle buone intenzioni?
Non è sufficiente, si tratta di situazioni che richiedono interventi individualizzati che impongono di avere una figura di insegnante-educatore che abbia la certezza che non esiste un metodo unico e sempre valido. Nel caso di Mauro le figure sono almeno due, se consideriamo che al suo fianco c'è anche l'educatrice Jole Dellaquila.
Professore ci ha raccontato che a scuola Mauro era un ragazzo difficile, oppositivo e nervoso, deciso a fuggire la vita di classe e le regole dello stare con i compagni. Da cosa hanno origine questi suoi comportamenti?
La neurodiversità, affinché diventi ricchezza,ha bisogno di occasioni. Mauro non riusciva a riconoscere le occasioni per potersi raccontare ed essere riconosciuto per le sue qualità e per i suoi bisogni speciali. Ognuno di noi porta avanti una personale lotta per il riconoscimento, tuttavia ognuno di noi ha bisogno di conoscere gli strumenti opportuni per farlo. Essere riconosciuto e apprezzato dai propri compagni di classe vuol dire scoprire come mostrarsi, con l'aiuto giusto Mauro ha ritrovato i suoi compagni che si sono rivelati delle persone accoglienti e presenti, disponibili.
Insomma possiamo affermare che la scuola può ancora aiutare le persone a cambiare?
Fin dal nostro primo incontro gli occhi di Mauro raccontavano l'esigenza di mettere a fuoco un ruolo da ricoprire. Questo ragazzo aveva bisogno di essere guidato a interpretare il significato delle cose che gli accadevano e ad unirle in un itinerario di senso. La scuola può aiutare gli studenti attraverso la giusta alchimia tra educazione ed istruzione, prestando attenzione all'interesse e alla motivazione di chi apprende.
  • Giuseppe Tupputi
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