Entro la serata di oggi dovrebbe arrivare la firma del premier Conte al nuovo DPCM, che introdurrà una nuova fondamentale novità nelle misure previste dalla lotta al Coronavirus: la suddivisione in 3 aree, in 3 diversi livelli di rischio. Ciascuno di essi conterrà una serie di misure restrittive sempre più stringenti.
Lockdown a zone secondo tre fasce di criticità
L'Italia non vivrà più un lockdown generalizzato a livello nazionale, uguale per tutti, ma ci saranno
zone rosse, arancioni e verdi, a seconda dei parametri selezionati dal Comitato tecnico-scientifico: in primis il noto indice Rt che rappresenta il livello di contagiosità, lo stato dei servizi ospedalieri e in particolare delle terapie intensive, il numero di tamponi effettuati e molto altro. La spiegazione di questi paramenti è presente nel documento intitolato
"Prevenzione e risposta al Covid19" redatto da Iss e ministero della Salute.
"Il lockdown locale avrà una durata minima di tre settimane: due più una terza per valutare se ci sono stati miglioramenti. Allo scadere, se la regione è restata nel suo livello, la misura verrà prorogata di una settimana, altrimenti saranno revocate le misure" si legge sulle pagine del Corriere della Sera.
Puglia sul filo tra zona rossa e zona arancione
La domanda al momento è: la Puglia a quale zona verrà assegnata? Secondo quanto riportato
nell'approfondimento a cura del Corriere della Sera,
la Puglia sarebbe tra le 5 regioni a maggiore rischio, dopo Lombardia, Piemonte, Liguria e Calabria. La nostra regione ha un Rt
superiore all'1,5 e la soglia dei posti letto occupati ha superato il 50%. In base ai valori attuali, paragonati con le altre regioni italiane, la Puglia al momento sarebbe sul filo tra la zona rossa, quella che prevederà il lockdown più severo, e quella arancione, con misure maggiormente stringenti rispetto a quelle già annunciate da Conte.
Si tornerà all'autocertificazione?
Saranno confermate le chiusure per musei, mostre, sale giochi e centri scommesse, rafforzamento della didattica a distanza, trasporti pubblici con posti utilizzabili al 50%, chiusura dei centri commerciali nei weekend, ai quali si potrebbero aggiungere - per quanto riguarda la zona rossa - la chiusura completa di attività non essenziali quali negozi, bar e ristoranti, e
la libertà di muoversi sul territorio regionale solo per motivi di salute e di lavoro, come accadeva ai tempi delle autocertificazioni cartacee durante la prima ondata Covid-19. Il ritorno all'autocertificazione è uno degli spettri che preoccupa di più: quasi sicuramente sarà obbligatoria per spostarsi verso le regioni a maggiore rischio e per le uscite serali consentite solo per lavoro, salute e necessità, se verrà confermato il
coprifuoco nazionale alle 21.
Controlli per scongiurare gli assembramenti
Nell'attesa dell'ufficialità dei contenuti presenti nel nuovo DPCM, le città si stanno attivando rafforzando i controlli sugli assembramenti, purtroppo difficili da sradicare tra i giovanissimi. È notizia di oggi quanto accaduto a
Barletta e a
Molfetta, dove decine di ragazzi sono stati trovati in locali privati senza mascherina e senza alcun distanziamento. Nel frattempo aumentano le immagini dei disagi nei Pronto Soccorso del nostro territorio, e i numeri dei contagi nelle province di Bari e Bat restano in salita, con valori particolarmente alti a
Bari, Altamura, Gravina, Bitonto, Corato e Ruvo per quanto riguarda l'area metropolitana di Bari, e soprattutto ad
Andria in cui, tra i 10 comuni della sesta provincia, si concentrano quasi la metà dei casi registrati a livello provinciale.