Politica
La Politica è in vendita?
Effetti dannosi della compravendita dei voti. Cascella invita tutti i candidati a comportamenti virtuosi
Barletta - domenica 5 maggio 2013
0.37
No, non è la politica che è in vendita, ma siamo noi: la nostra dignità inesistente davanti al dio denaro. Affamati di un pasto troppo costoso. Una ricompensa sporca, insufficiente, illegale. Una ricompensa che ci marchia, condannando l'intera città di cui facciamo parte.
Appartenenza, forse è proprio il senso di appartenenza che manca ai più. Non riusciamo a stringerci in un'idea, sia di legalità, di civiltà, di giustizia, di rispetto per il passato, per il presente e per il futuro. Non rendersi conto che per così poco, distruggiamo così tanto. La compravendita dei voti svilisce la nostra persona, e disintegra la speranza in una città migliore. È esattamente la prostituzione del nostro essere. Dimostriamo nei fatti di tenere alla nostra Barletta.
Purtroppo si pensa che la difficile situazione economica, dei barlettani e non solo, possa spingere più individui verso questo tipo di prostituzione. Senza pensare che il conto di tutti da pagare sarà sicuramente più elevato delle 20, 50, 100 euro. Liberiamoci dalla schiavitù. È per questo che vogliamo esortare i nostri lettori a resistere alle facili lusinghe di chi non dimostra rispetto per questa città e per i suoi abitanti. Scegliamo prima del candidato, di qualunque schieramento, di poter andare sempre a testa alta, vigilando e additando chi vende o compra voti.
Quest'auspicio serve a creare preventivamente maggiore consapevolezza di una piaga, rimbalzata in passato sulle cronache nazionali, di cui Barlettalife si è occupata e se ne occuperà, anche attraverso la campagna di sensibilizzazione "S.O.S. IO VOTO LIBERO", che ha visto la formulazione di un questionario sulla compravendita rivolto alle quinte classi di tutte le scuole superiori della Bat. I giovani, infatti, risultano le vittime principali di tale fenomeno, soprattutto per un loro immaturo senso civico. La redazione tutta sta spendendo grande impegno per questa campagna; auspicabile ma non certo che produca i suoi frutti in termini di buona etica.
Pronuncino tutti i canditati il loro pubblico dissenso a tale pratica. Siano vigili anche tutte le forze dell'ordine e le autorità comunali e provinciali, poiché il peso di tale vergogna ricade su tutto il territorio. Il candidato del centrosinistra Pasquale Cascella si è già espresso così: «Chiediamo ai rappresentanti delle istituzioni - Prefetto, Commissario prefettizio, forze dell'ordine, magistratura – azioni conseguenti, non solo sul piano della prevenzione ma anche su quello del contrasto di comportamenti che inquinano la vita democratica. Si cominci affrontando le distorsioni già visibili nella campagna elettorale». Proseguendo con una condanna dei metodi "oscuri" di selezione dei rappresentanti di lista «Nessuna norma prevede rappresentanti dei singoli candidati. La lista che più direttamente si riconosce nella mia candidatura a sindaco ha già deliberato e comunicato alle autorità competenti, che non ci saranno altri rappresentanti. Chiedo a tutti i candidati di fare altrettanto».
Anche qualche candidato al consiglio Comunale ha avuto modo di esprimere, ai microfoni di Barlettalife, la propria condanna verso il fenomeno della compravendita del voto.
Appartenenza, forse è proprio il senso di appartenenza che manca ai più. Non riusciamo a stringerci in un'idea, sia di legalità, di civiltà, di giustizia, di rispetto per il passato, per il presente e per il futuro. Non rendersi conto che per così poco, distruggiamo così tanto. La compravendita dei voti svilisce la nostra persona, e disintegra la speranza in una città migliore. È esattamente la prostituzione del nostro essere. Dimostriamo nei fatti di tenere alla nostra Barletta.
Purtroppo si pensa che la difficile situazione economica, dei barlettani e non solo, possa spingere più individui verso questo tipo di prostituzione. Senza pensare che il conto di tutti da pagare sarà sicuramente più elevato delle 20, 50, 100 euro. Liberiamoci dalla schiavitù. È per questo che vogliamo esortare i nostri lettori a resistere alle facili lusinghe di chi non dimostra rispetto per questa città e per i suoi abitanti. Scegliamo prima del candidato, di qualunque schieramento, di poter andare sempre a testa alta, vigilando e additando chi vende o compra voti.
Quest'auspicio serve a creare preventivamente maggiore consapevolezza di una piaga, rimbalzata in passato sulle cronache nazionali, di cui Barlettalife si è occupata e se ne occuperà, anche attraverso la campagna di sensibilizzazione "S.O.S. IO VOTO LIBERO", che ha visto la formulazione di un questionario sulla compravendita rivolto alle quinte classi di tutte le scuole superiori della Bat. I giovani, infatti, risultano le vittime principali di tale fenomeno, soprattutto per un loro immaturo senso civico. La redazione tutta sta spendendo grande impegno per questa campagna; auspicabile ma non certo che produca i suoi frutti in termini di buona etica.
Pronuncino tutti i canditati il loro pubblico dissenso a tale pratica. Siano vigili anche tutte le forze dell'ordine e le autorità comunali e provinciali, poiché il peso di tale vergogna ricade su tutto il territorio. Il candidato del centrosinistra Pasquale Cascella si è già espresso così: «Chiediamo ai rappresentanti delle istituzioni - Prefetto, Commissario prefettizio, forze dell'ordine, magistratura – azioni conseguenti, non solo sul piano della prevenzione ma anche su quello del contrasto di comportamenti che inquinano la vita democratica. Si cominci affrontando le distorsioni già visibili nella campagna elettorale». Proseguendo con una condanna dei metodi "oscuri" di selezione dei rappresentanti di lista «Nessuna norma prevede rappresentanti dei singoli candidati. La lista che più direttamente si riconosce nella mia candidatura a sindaco ha già deliberato e comunicato alle autorità competenti, che non ci saranno altri rappresentanti. Chiedo a tutti i candidati di fare altrettanto».
Anche qualche candidato al consiglio Comunale ha avuto modo di esprimere, ai microfoni di Barlettalife, la propria condanna verso il fenomeno della compravendita del voto.