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“La parola del teatro come azione di cambiamento”
La nota critica di Giuseppe Lagrasta allo spettacolo "Beate Noi" di Mariella Parlato
Barletta - mercoledì 26 marzo 2025
La nota critica di Giuseppe Lagrasta allo spettacolo "Beate Noi" di Mariella Parlato
A Barletta, presso la Sala Atheneum, il 22 e il 23 Marzo 2025, è stato presentato "Beate Noi", di e con Mariella Parlato, spettacolo teatrale fluido, dinamico e ben costruito, con una prova attoriale efficace e convincente, armonica e ben organizzata, che ha visto il pubblico presente, molto coinvolto. Nella brochure che presenta lo spettacolo, si legge di: "Donne accomunate dal desiderio di reagire ad una società che le vorrebbe sempre dolci e remissive, una pluralità di voci che restituiscono una grande umanità. Un quadro realistico ma anche talvolta surreale, una descrizione che rasenta la spietata lucidità. Non è teatro al femminile. E' teatro e basta."
E su queste tematiche, siamo d'accordo: difatti, la magia del teatro, messo in scena da Mariella Parlato, racconta e sprigiona alchimie umane, percuote, intreccia e sviluppa, nella sua continua ricerca di senso, tra le oscure metamorfosi del reale, una mappa di metafore e allegorie, che tra ironia e poesia, comunicano agli spettatori, quali abissi contrastivi spesso possono generare le passioni umane. La mappa generativa della rappresentazione teatrale di "Beate Noi", è densa di significati impliciti ed espliciti, e consiste nel far apprezzare una tensione narrativa che comunica storie di vita, intrecciate fortemente alla realtà in cui si esprimono, si muovono e vivono, spesso, rifugiandosi nei mondi del sogno. Ma sono anche realtà che narrano violenza tra le violenze, quotidiane, continue, drammatiche e tragiche che Mariella Parlato, con un linguaggio teatrale maturo ha reso, con viva ironia e drammaticità. Né sfugge il senso dell'attesa, metafora che permea e avvolge lo spettacolo, sottolineando, il crogiolo di problemi che l'umanità incontra per assolvere il suo destino.
Nello spettacolo di Mariella Parlato, il linguaggio teatrale, nella sua dimensione fondamentale, assume, cosi, una valenza emotiva ed educativa forte, quando raggiunge alcuni obiettivi fondamentali, stabilendo una relazione forte con gli spettatori; quando la parola abbatte i muri e coinvolge gli spettatori in una rete di emozioni vivide; quando la parola teatrale si fa empatica e trascinante; quando la vena intima della parola si trasforma in pungolo poetico stimolando il pensiero critico e il pensiero produttivo. La parola teatrale, così, assume come centralità narrativa, attraverso un racconto dinamico che descrive lo spirito inquieto e malvagio del nostro tempo, ed è quindi, espressione di un " Teatro Sociale per il cambiamento", che mancava da tempo sui nostri palcoscenici, e che attraverso la comunicazione creativa- immaginativa, si impegna a coinvolgere la comunità nell'affrontare temi cruciali, stimolando il pensiero riflessivo e il dialogo, su temi e motivi, sociali, importanti e determinanti.
La scrittura teatrale di Mariella Parlato, ha rappresentato, in "Beate Noi", nella sua unità di stile e di memoria, la declinazione di una "grammatica del cambiamento", finalizzata al coinvolgimento del pubblico, al movimento comunicativo consolidato dall'empatia drammaturgica e all'approfondimento della grammatica valoriale, in prospettiva formativa. Tale movimento teatrale ha disseminato nel racconto attoriale di Mariella Parlato, una mappa di figure umane, fortemente critiche verso la vita che fanno, verso scelte familiari non condivise e imposte, verso autoritarismi fuori dal tempo, riflessioni che contestualizzano le criticità che emergono nei rapporti di lavoro, con i problemi che si annidano nelle relazioni d'amore e nei rapporti relazionali quotidiani. Il testo "Beate Noi", pone al centro della rete dei significati, sia gli oggetti del desiderio umano, sia le passioni ed emozioni che si scatenano, per il raggiungimento degli oggetti e delle mete, ma anche per soddisfare le umane ambizioni. Così, in questa lotta, tra il bene e il male, si dipana, un sottofondo di paura, di angoscia, di terrore per un futuro sconosciuto che non si potrà mai leggere e anticipare. Le donne, però, sono protagoniste di storie che rifiutano lo status quo, e che lottano contro le sopraffazioni, contro i soprusi, contro la violenza della parola, dei gesti e dei comportamenti dei corpi.
Così, ritroviamo, al centro della rappresentazione teatrale, il tema della solitudine e dell'abbandono, del senso del sacrificio che incombe quotidianamente per reggere e stabilire un equilibrio tra dolore e ragione, passione e ambizione, amore e coraggio, sentimenti e violenza. "Beate Noi" di Mariella Parlato, è un testo teatrale che assicura un coinvolgimento del pubblico e sottolinea, alcuni valori del nostro tempo, poco focalizzati, e che invece vanno riconsolidati alla luce della nuova frammentazione sociale che si rinnova agli orizzonti. E questi valori sono: il rispetto dell'altro, il rispetto delle libertà degli altri, la condivisione di una mappa per le strategie del cambiamento, resistenza allo status quo, l'impegno per condividere con le giovani generazioni una grammatica della resilienza e della resistenza in una società complessa.
A Barletta, presso la Sala Atheneum, il 22 e il 23 Marzo 2025, è stato presentato "Beate Noi", di e con Mariella Parlato, spettacolo teatrale fluido, dinamico e ben costruito, con una prova attoriale efficace e convincente, armonica e ben organizzata, che ha visto il pubblico presente, molto coinvolto. Nella brochure che presenta lo spettacolo, si legge di: "Donne accomunate dal desiderio di reagire ad una società che le vorrebbe sempre dolci e remissive, una pluralità di voci che restituiscono una grande umanità. Un quadro realistico ma anche talvolta surreale, una descrizione che rasenta la spietata lucidità. Non è teatro al femminile. E' teatro e basta."
E su queste tematiche, siamo d'accordo: difatti, la magia del teatro, messo in scena da Mariella Parlato, racconta e sprigiona alchimie umane, percuote, intreccia e sviluppa, nella sua continua ricerca di senso, tra le oscure metamorfosi del reale, una mappa di metafore e allegorie, che tra ironia e poesia, comunicano agli spettatori, quali abissi contrastivi spesso possono generare le passioni umane. La mappa generativa della rappresentazione teatrale di "Beate Noi", è densa di significati impliciti ed espliciti, e consiste nel far apprezzare una tensione narrativa che comunica storie di vita, intrecciate fortemente alla realtà in cui si esprimono, si muovono e vivono, spesso, rifugiandosi nei mondi del sogno. Ma sono anche realtà che narrano violenza tra le violenze, quotidiane, continue, drammatiche e tragiche che Mariella Parlato, con un linguaggio teatrale maturo ha reso, con viva ironia e drammaticità. Né sfugge il senso dell'attesa, metafora che permea e avvolge lo spettacolo, sottolineando, il crogiolo di problemi che l'umanità incontra per assolvere il suo destino.
Nello spettacolo di Mariella Parlato, il linguaggio teatrale, nella sua dimensione fondamentale, assume, cosi, una valenza emotiva ed educativa forte, quando raggiunge alcuni obiettivi fondamentali, stabilendo una relazione forte con gli spettatori; quando la parola abbatte i muri e coinvolge gli spettatori in una rete di emozioni vivide; quando la parola teatrale si fa empatica e trascinante; quando la vena intima della parola si trasforma in pungolo poetico stimolando il pensiero critico e il pensiero produttivo. La parola teatrale, così, assume come centralità narrativa, attraverso un racconto dinamico che descrive lo spirito inquieto e malvagio del nostro tempo, ed è quindi, espressione di un " Teatro Sociale per il cambiamento", che mancava da tempo sui nostri palcoscenici, e che attraverso la comunicazione creativa- immaginativa, si impegna a coinvolgere la comunità nell'affrontare temi cruciali, stimolando il pensiero riflessivo e il dialogo, su temi e motivi, sociali, importanti e determinanti.
La scrittura teatrale di Mariella Parlato, ha rappresentato, in "Beate Noi", nella sua unità di stile e di memoria, la declinazione di una "grammatica del cambiamento", finalizzata al coinvolgimento del pubblico, al movimento comunicativo consolidato dall'empatia drammaturgica e all'approfondimento della grammatica valoriale, in prospettiva formativa. Tale movimento teatrale ha disseminato nel racconto attoriale di Mariella Parlato, una mappa di figure umane, fortemente critiche verso la vita che fanno, verso scelte familiari non condivise e imposte, verso autoritarismi fuori dal tempo, riflessioni che contestualizzano le criticità che emergono nei rapporti di lavoro, con i problemi che si annidano nelle relazioni d'amore e nei rapporti relazionali quotidiani. Il testo "Beate Noi", pone al centro della rete dei significati, sia gli oggetti del desiderio umano, sia le passioni ed emozioni che si scatenano, per il raggiungimento degli oggetti e delle mete, ma anche per soddisfare le umane ambizioni. Così, in questa lotta, tra il bene e il male, si dipana, un sottofondo di paura, di angoscia, di terrore per un futuro sconosciuto che non si potrà mai leggere e anticipare. Le donne, però, sono protagoniste di storie che rifiutano lo status quo, e che lottano contro le sopraffazioni, contro i soprusi, contro la violenza della parola, dei gesti e dei comportamenti dei corpi.
Così, ritroviamo, al centro della rappresentazione teatrale, il tema della solitudine e dell'abbandono, del senso del sacrificio che incombe quotidianamente per reggere e stabilire un equilibrio tra dolore e ragione, passione e ambizione, amore e coraggio, sentimenti e violenza. "Beate Noi" di Mariella Parlato, è un testo teatrale che assicura un coinvolgimento del pubblico e sottolinea, alcuni valori del nostro tempo, poco focalizzati, e che invece vanno riconsolidati alla luce della nuova frammentazione sociale che si rinnova agli orizzonti. E questi valori sono: il rispetto dell'altro, il rispetto delle libertà degli altri, la condivisione di una mappa per le strategie del cambiamento, resistenza allo status quo, l'impegno per condividere con le giovani generazioni una grammatica della resilienza e della resistenza in una società complessa.