Eventi
La figura di monsignor Scuro nelle parole di monsignor Lattanzio
Nel libro biografico 'Mons. Francesco Paolo Scuro - Riflesso luminoso di Cristo'. Il volume è stato presentato sabato nella chiesa di San Gaetano
Barletta - lunedì 11 aprile 2011
Raccontare e ricordare la vita di un Monsignore attraverso la vita delle chiese che ha amministrato e dell'uomo. Questo è quanto ha fatto nel suo ultimo lavoro biografico Mons. Sabino Lattanzio, in un volume dal titolo "Mons. Francesco Paolo Scuro- Riflesso luminoso di Cristo" (Editrice Rotas, Barletta 2010) incentrato sulla figura del sacerdote barlettano mons. Francesco Paolo Scuro, vicario generale dell'allora arcidiocesi di Barletta, deceduto oltre settant'anni fa, il 19 settembre 1940.
Sabato 9 aprile, a Barletta, nella maestosa cornice della Chiesa di S. Gaetano si è tenuta la presentazione del manoscritto, alla quale ha presenziato, oltre all'autore, S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri, Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie. Moderatore della serata é stato il Prof. Riccardo Losappio, direttore della Commissione diocesana cultura e comunicazioni sociali. Un'opera, come l'ha definita mons. Lattanzio, «che trova la sua genesi nelle fonti analizzate nel periodo in cui sono stato un seminarista, un libro che cerca di onorare la memoria di un uomo che era caduto nell'oblio dopo essere stato profondamente ammirato dai propri concittadini».
Scuro rientra tra la teoria di preti barlettani colti e combattivi vissuti tra la fine del sec. XIX e gli inizi del XX secolo, che presero sul serio le direttive dell'apertura al sociale date dal Pontefice Leone XII, «che operò- spiega Mons. Lattanzio- un tentativo di conciliazione tra massoni e anticlericali da un lato e la Chiesa dall'altro, in modo da placare le tensioni dell'epoca».
Troviamo il monsignore barlettano in varie vesti: tra i fondatori del periodico cittadino "Il Buon Senso", come fondatore locale dell'associazione caritativa della San Vincenzo, della promozione umana e sociale degli operai e dei contadini presso i locali del palazzo di famiglia in via Baccarini, messi a disposizione per la fondazione del "Circolo Leone XIII. Dove c'era da intervenire per il bene comune egli non si tirò indietro, mettendo del suo. Eccolo farsi carico dell'acquisto del terreno dove sorgerà la prima sede della parrocchia periferica della Sacra Famiglia nel 1908
Con mons. Monterisi e mons. Domenico Dell'Aquila valorizzò le migliori menti del tempo formando cristianamente la classe politica e imprenditoriale dell'epoca. Mons. Scuro fu tra i primi fondatori di congressi e associazioni aperte al sociale. Contribuì in loco allo sviluppo del Movimento Cattolico e del Partito Popolare fondato da don Luigi Sturzo. Anche la sua famiglia segnò la sua generosità. Si pensi a suo papà Filomeno, imprenditore edile prestigiosissimo che con grande generosità contribuì alla costruzione della chiesa e del convento dei frati Cappuccini in via Milano.
«Il desiderio di scrivere questa biografia- ha chiarito mons. Lattanzio- nasce dalla voglia di sottolineare la figura di "buon pastore" di mons. Scuro. Per comprendere la sua modestia è sufficiente citare un episodio risalente al 1919, quando venne ordinato vescovo della sede episcopale di Foggia e Troia, ma rinunciò reputandosi poco adatto alla predicazione, gesto che portò il Papa Benedetto XIV a volerlo incontrare e lodare di persona».
Un racconto davvero coinvolgente quello orchestrato da mons. Sabino Lattanzio, a testimonianza dell'accuratezza delle fonti consultate e del lavoro di ricerca effettuato. Bontà confermata anche dalle parole di S.E. Mons. Giovan Battista Picchierri, per il quale «il racconto trova sempre attenzione da parte di chi si fa sente attento. Mons. Scuro ha effettuato gesta che si legano anche alla nostra vita. L'opera di Don Sabino Lattanzio- ha spiegato Picchierri- è un richiamo alle radici, per ricordare al sacerdote e alle famiglie che ci sono tanti testimoni di fede nel popolo di Dio».
Sabato 9 aprile, a Barletta, nella maestosa cornice della Chiesa di S. Gaetano si è tenuta la presentazione del manoscritto, alla quale ha presenziato, oltre all'autore, S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri, Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie. Moderatore della serata é stato il Prof. Riccardo Losappio, direttore della Commissione diocesana cultura e comunicazioni sociali. Un'opera, come l'ha definita mons. Lattanzio, «che trova la sua genesi nelle fonti analizzate nel periodo in cui sono stato un seminarista, un libro che cerca di onorare la memoria di un uomo che era caduto nell'oblio dopo essere stato profondamente ammirato dai propri concittadini».
Scuro rientra tra la teoria di preti barlettani colti e combattivi vissuti tra la fine del sec. XIX e gli inizi del XX secolo, che presero sul serio le direttive dell'apertura al sociale date dal Pontefice Leone XII, «che operò- spiega Mons. Lattanzio- un tentativo di conciliazione tra massoni e anticlericali da un lato e la Chiesa dall'altro, in modo da placare le tensioni dell'epoca».
Troviamo il monsignore barlettano in varie vesti: tra i fondatori del periodico cittadino "Il Buon Senso", come fondatore locale dell'associazione caritativa della San Vincenzo, della promozione umana e sociale degli operai e dei contadini presso i locali del palazzo di famiglia in via Baccarini, messi a disposizione per la fondazione del "Circolo Leone XIII. Dove c'era da intervenire per il bene comune egli non si tirò indietro, mettendo del suo. Eccolo farsi carico dell'acquisto del terreno dove sorgerà la prima sede della parrocchia periferica della Sacra Famiglia nel 1908
Con mons. Monterisi e mons. Domenico Dell'Aquila valorizzò le migliori menti del tempo formando cristianamente la classe politica e imprenditoriale dell'epoca. Mons. Scuro fu tra i primi fondatori di congressi e associazioni aperte al sociale. Contribuì in loco allo sviluppo del Movimento Cattolico e del Partito Popolare fondato da don Luigi Sturzo. Anche la sua famiglia segnò la sua generosità. Si pensi a suo papà Filomeno, imprenditore edile prestigiosissimo che con grande generosità contribuì alla costruzione della chiesa e del convento dei frati Cappuccini in via Milano.
«Il desiderio di scrivere questa biografia- ha chiarito mons. Lattanzio- nasce dalla voglia di sottolineare la figura di "buon pastore" di mons. Scuro. Per comprendere la sua modestia è sufficiente citare un episodio risalente al 1919, quando venne ordinato vescovo della sede episcopale di Foggia e Troia, ma rinunciò reputandosi poco adatto alla predicazione, gesto che portò il Papa Benedetto XIV a volerlo incontrare e lodare di persona».
Un racconto davvero coinvolgente quello orchestrato da mons. Sabino Lattanzio, a testimonianza dell'accuratezza delle fonti consultate e del lavoro di ricerca effettuato. Bontà confermata anche dalle parole di S.E. Mons. Giovan Battista Picchierri, per il quale «il racconto trova sempre attenzione da parte di chi si fa sente attento. Mons. Scuro ha effettuato gesta che si legano anche alla nostra vita. L'opera di Don Sabino Lattanzio- ha spiegato Picchierri- è un richiamo alle radici, per ricordare al sacerdote e alle famiglie che ci sono tanti testimoni di fede nel popolo di Dio».