Eventi
La Dieta Mediterranea patrimonio culturale immateriale dell’umanità
Convegno alla Sala Rossa del Castello di Barletta. Iniziativa nell’ambito dei festeggiamenti per i 30 anni del Club Unesco Barletta
Barletta - lunedì 28 marzo 2011
Si è svolto ieri presso la Sala Rossa del Castello Svevo di Barletta il convegno "La Dieta Mediterranea Patrimonio mondiale dell'Unesco", organizzato dal locale club Unesco, con il patrocinio del Comune di Barletta e dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Puglia. L'evento fa parte della serie di iniziative previste dal club in occasione del 30° anniversario della sua istituzione.
All'incontro hanno partecipato l'onorevole Paolo De Castro, già Ministro delle Politiche Agricole del secondo governo Prodi e dei governi D'Alema nonchè attuale Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo; il sindaco di Barletta, Nicola Maffei; Antonio Ruggiero, vice Presidente Federazione nazionale Club Unesco; il dott. Rutigliano, in sostituzione dell'Assessore Regionale Risorse Agroalimentari, Dario Stefàno. Al convegno aperto dal saluto della prof.ssa Silvia Liaci, Presidente del Club Unesco Barletta, sono inoltre intervenuti il prof. Carmine Liuni, docente universitario che ha relazionato sul rapporto tra dieta mediterranea e ambiente; l'avvocato Francesco Saverio Vista, vice Presidente regionale della Lega Consumatori, che invece si è concentrato sull'estrema importanza dell'etichettatura dei prodotti tipici della dieta mediterranea per la tutela della salute e dei consumatori.
Dopo l'excursus storico, sociale e letterario della prof.ssa Liaci sull'importanza dei singoli alimenti che compongono la dieta mediterranea, in particolare l'olio – l'albero d'olivo è stato scelto come simbolo dell'evento -, l'on. De Castro ha ripercorso brevemente le tappe che hanno portato il 17 novembre 2010 a Nairobi, alla proclamazione della dieta mediterranea come patrimonio culturale immateriale dell'Unesco. Fin dal 2007 De Castro si era impegnato con la sua collega spagnola Elena Espinosa per imporre all'attenzione mondiale l'importanza della dieta mediterranea per una corretta alimentazione e per il benessere psicofisico. Il progetto fu successivamente appoggiato da Grecia e Marocco, per essere poi sottoposto allo studio del Comitato intergovernativo dell'Unesco nel maggio 2009.
De Castro ha sottolineato come il connubio valorizzazione territoriale – cultura – cibo sia «fondamentale per fare emergere i segni distintivi della dieta mediterranea e per imporsi in un mercato globale dove tutto si confronta sul prezzo. Le nostre produzioni agroalimentari non possono concorrere sotto il profilo dei costi, ma sul lato distintivo che le lega al territorio». L'onorevole ha rimarcato la «necessità di fare sistema anche col sostegno delle istituzioni […] per fare in modo che i nostri prodotti siano conosciuti nei mercati emergenti e più lontani e siano riconosciuti internazionalmente». Il parlamentare europeo ha colto l'occasione per ricordare come il rialzo dei prezzi alimentari a causa di bolle speculative sia legato a doppio nodo con i drammatici eventi del Nord Africa, dove la spesa alimentare copre il 50 per cento del reddito procapite e dove tali giochi affaristici mettono a serio rischio la vita delle persone.
Nel suo brevissimo intervento il sindaco Maffei ha rivolto un pensiero commosso in ricordo di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica in Campania, ucciso barbaramente in un agguato camorrista lo scorso 5 settembre. Vassallo, infatti, aveva lavorato con il Ministero delle Politiche Agricole per far approdare la candidatura della dieta mediterranea all'attenzione dell'Unesco, e a lui era già andato il riconoscimento di tutti e quattro i Paesi sostenitori dell'iniziativa dopo la proclamazione di Nairobi.
"La dieta mediterranea è un insieme di competenze, conoscenze e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, tra cui la coltivazione, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e in particolare il consumo di cibo" secondo la motivazione del Comitato di valutazione che il 17 novembre 2010, a Nairobi, ha approvato all'unanimità la candidatura internazionale.
All'incontro hanno partecipato l'onorevole Paolo De Castro, già Ministro delle Politiche Agricole del secondo governo Prodi e dei governi D'Alema nonchè attuale Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo; il sindaco di Barletta, Nicola Maffei; Antonio Ruggiero, vice Presidente Federazione nazionale Club Unesco; il dott. Rutigliano, in sostituzione dell'Assessore Regionale Risorse Agroalimentari, Dario Stefàno. Al convegno aperto dal saluto della prof.ssa Silvia Liaci, Presidente del Club Unesco Barletta, sono inoltre intervenuti il prof. Carmine Liuni, docente universitario che ha relazionato sul rapporto tra dieta mediterranea e ambiente; l'avvocato Francesco Saverio Vista, vice Presidente regionale della Lega Consumatori, che invece si è concentrato sull'estrema importanza dell'etichettatura dei prodotti tipici della dieta mediterranea per la tutela della salute e dei consumatori.
Dopo l'excursus storico, sociale e letterario della prof.ssa Liaci sull'importanza dei singoli alimenti che compongono la dieta mediterranea, in particolare l'olio – l'albero d'olivo è stato scelto come simbolo dell'evento -, l'on. De Castro ha ripercorso brevemente le tappe che hanno portato il 17 novembre 2010 a Nairobi, alla proclamazione della dieta mediterranea come patrimonio culturale immateriale dell'Unesco. Fin dal 2007 De Castro si era impegnato con la sua collega spagnola Elena Espinosa per imporre all'attenzione mondiale l'importanza della dieta mediterranea per una corretta alimentazione e per il benessere psicofisico. Il progetto fu successivamente appoggiato da Grecia e Marocco, per essere poi sottoposto allo studio del Comitato intergovernativo dell'Unesco nel maggio 2009.
De Castro ha sottolineato come il connubio valorizzazione territoriale – cultura – cibo sia «fondamentale per fare emergere i segni distintivi della dieta mediterranea e per imporsi in un mercato globale dove tutto si confronta sul prezzo. Le nostre produzioni agroalimentari non possono concorrere sotto il profilo dei costi, ma sul lato distintivo che le lega al territorio». L'onorevole ha rimarcato la «necessità di fare sistema anche col sostegno delle istituzioni […] per fare in modo che i nostri prodotti siano conosciuti nei mercati emergenti e più lontani e siano riconosciuti internazionalmente». Il parlamentare europeo ha colto l'occasione per ricordare come il rialzo dei prezzi alimentari a causa di bolle speculative sia legato a doppio nodo con i drammatici eventi del Nord Africa, dove la spesa alimentare copre il 50 per cento del reddito procapite e dove tali giochi affaristici mettono a serio rischio la vita delle persone.
Nel suo brevissimo intervento il sindaco Maffei ha rivolto un pensiero commosso in ricordo di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica in Campania, ucciso barbaramente in un agguato camorrista lo scorso 5 settembre. Vassallo, infatti, aveva lavorato con il Ministero delle Politiche Agricole per far approdare la candidatura della dieta mediterranea all'attenzione dell'Unesco, e a lui era già andato il riconoscimento di tutti e quattro i Paesi sostenitori dell'iniziativa dopo la proclamazione di Nairobi.
"La dieta mediterranea è un insieme di competenze, conoscenze e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, tra cui la coltivazione, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e in particolare il consumo di cibo" secondo la motivazione del Comitato di valutazione che il 17 novembre 2010, a Nairobi, ha approvato all'unanimità la candidatura internazionale.