La città
La città extraterrestre ha osservato la Festa Democratica
Politici presenti, assenti gli imprenditori
Barletta - venerdì 26 settembre 2014
11.36
Dalle pagine di questo giornale e dai pubblici dibattiti di esperti alla Festa dei Democratici del Pd, la proposta di Barletta città marinara è divenuta di dominio pubblico. Tra slogan, parole d'ordine e neologismi, definizioni e commenti si sprecano. Dalle osservazioni quasi esilaranti del sindaco Cascella, secondo cui Barletta sarebbe già città marinara, si passa alla osservazione del consigliere regionale Ruggiero Mennea, il quale ci ricorda che, ripulire il mare significa rilanciare insieme al turismo, la città e le sue attività produttive legate all'economia del mare, ormai scippate dalla storia recente.
Per il prof. Dellisanti la causa dell'interramento del porto, che a sua volta limita paurosamente il traffico delle navi, sarebbe quella dei detriti portati dell'Ofanto. Mennea, ci ricorda che l'Ofanto è anche questione di tre regioni meridionali e 52 comuni, mentre il Mezzogiorno pare non faccia ancora parte dell'Agenda del Governo nazionale. A sua volta il prof. Ruggiero Quarto, fiducioso che il nostro mare torni cristallino come un tempo, evoca fin d'ora una città marinara barlettana, che farebbe invidia al turismo crocerista della ex Repubblica di Venezia. Altri si sono soffermati sulla necessità di imitare riviere e coste balneari di Rimini.
In realtà, tra tanto clamore e risveglio mentale della città verso l'economia del mare, i grandi assenti sono i piccoli e grandi imprenditori barlettani, scoraggiati - ha sottolineato Mennea – per i loro possibili investimenti, oggi a rischio. L'assessore Azzurra Pelle, prende atto delle problematiche sulla necessità di reinvestire danaro pubblico per una città urbanisticamente in ripresa di dialogo con l'economia del mare.
Il sottoscritto, intervenendo al dibattito, rivolge ai politici, quello che il comandante del nostro porto in altre circostanze si auspicava:«Perché le imprese barlettane e agenzie marittime che utilizzano il porto, non fanno ancora consorzio per promuovere l'immagine culturale di questo importante porto? Perché a questa domanda tacciono i politici? Intanto, la cittadinanza, allo stand allestito sulla città marinara nella festa del Pd, si accosta ancora timidamente, come se fosse un stand extraterrestre».
[Dott. Nicola Palmitessa]
La Cittadella Innova
Per il prof. Dellisanti la causa dell'interramento del porto, che a sua volta limita paurosamente il traffico delle navi, sarebbe quella dei detriti portati dell'Ofanto. Mennea, ci ricorda che l'Ofanto è anche questione di tre regioni meridionali e 52 comuni, mentre il Mezzogiorno pare non faccia ancora parte dell'Agenda del Governo nazionale. A sua volta il prof. Ruggiero Quarto, fiducioso che il nostro mare torni cristallino come un tempo, evoca fin d'ora una città marinara barlettana, che farebbe invidia al turismo crocerista della ex Repubblica di Venezia. Altri si sono soffermati sulla necessità di imitare riviere e coste balneari di Rimini.
In realtà, tra tanto clamore e risveglio mentale della città verso l'economia del mare, i grandi assenti sono i piccoli e grandi imprenditori barlettani, scoraggiati - ha sottolineato Mennea – per i loro possibili investimenti, oggi a rischio. L'assessore Azzurra Pelle, prende atto delle problematiche sulla necessità di reinvestire danaro pubblico per una città urbanisticamente in ripresa di dialogo con l'economia del mare.
Il sottoscritto, intervenendo al dibattito, rivolge ai politici, quello che il comandante del nostro porto in altre circostanze si auspicava:«Perché le imprese barlettane e agenzie marittime che utilizzano il porto, non fanno ancora consorzio per promuovere l'immagine culturale di questo importante porto? Perché a questa domanda tacciono i politici? Intanto, la cittadinanza, allo stand allestito sulla città marinara nella festa del Pd, si accosta ancora timidamente, come se fosse un stand extraterrestre».
[Dott. Nicola Palmitessa]
La Cittadella Innova