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Politica

La Buona Politica chiede la verità sulla Disfida di Barletta

«Vogliamo conoscere lo stato di organizzazione dell'evento che più ci rappresenta». Una nota del coordinatore Giuseppe Gammarota

«Ricorre il 13 febbraio e leggiamo che finalmente torna la Disfida di Barletta. Lo apprendiamo dalla lettura dei giornali e dal sito del Comune anche se il consigliere comunale de "La Buona Politica" Gennaro Calabrese ha presentato un'interrogazione consiliare per conoscere lo stato di organizzazione dell'evento che più ci rappresenta, anzi che più ci rappresentava». A scrivere sul tema "Disfida", argomento mai sopito nelle cronache barlettane, è Giuseppe Gammarota per il coordinamento de La Buona Politica.

«Nessun riferimento al programma, alla data, alle iniziative collaterali, niente, nulla di tutto questo. Apprendiamo che il Certame si farà, che alla Regione Puglia è in fase di attuazione un finanziamento di 200.000 euro e che l'iniziativa sarà comunicata alla BIT (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano la prossima settimana. A tale proposito, ci piacerebbe che sull'argomento si dica la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità.

Ci piacerebbe che si dicesse che l'eventuale finanziamento regionale è legato ad un progetto, che il progetto non esiste o quanto meno non lo conosciamo, ancora una volta dobbiamo registrare l'assoluta approssimazione organizzativa. Ci piacerebbe sapere quali e quanti fondi il Comune intende destinare al progetto e qual è il budget finale che si dovrà investire così come vorremmo sapere se è prevista la presenza di privati e a chi sarà affidato il progetto finale. Andare alla BIT per "comunicare" e non per "presentare" il ritorno di una delle rievocazioni storiche più importanti d'Italia, è sicuramente un'altra occasione persa. Alla Bit, i visitatori (pubblico e addetti ai lavori) non solo vogliono conoscere le date, ma vorrebbero sapere quali tipi di eventi collaterali sono stati organizzati, se ci sono pacchetti organizzati dalle strutture ricettive, se ci sono convenzioni con ristoranti, se si possono prenotare i biglietti per il certame, ecc…. alla BIT si va in maniera organizzata perché solo l'organizzazione e la tempistica fà diventare investimento la somma stanziata, altrimenti tutto diventa un costo fine a se se stesso. I tour operators, per inserire nelle loro proposte e nei loro cataloghi questo evento, hanno assolutamente bisogno di conoscere i particolari in tempo e per tempo. Anche gli operatori dell'accoglienza (B&B, Alberghi e ristoranti) della nostra città avrebbero sicuramente gradito ricevere informazioni in tal senso per poter organizzare a loro volta pacchetti promozionali. In altre parole, è questo il momento della programmazione e la tempistica ha un ruolo determinante nella promozione territoriale atteso che ad un evento del genere devono necessariamente essere coinvolti tutti i settori comunali (Comunicazione, Ambiente, Polizia Municipale, Logistica urbana, Ufficio Legale, Attività Poduttive, ecc….) La Disfida di Barletta, non è solo per i barlettani, sarebbe mortificante se solo si pensasse ciò.

La Disfida di Barletta è l'evento principe di questa città così come il Palio lo è per Siena, come tale deve necessariamente riprendersi quello spazio che era riuscito a conquistare prima che su di essa si abbattesse l'oscurantismo e l'oblio, per fare questo bisogna "pensarla" almeno un anno prima e non in maniera frettolosa. Vorremmo ricordare a tutti che alla Disfida era legato anche il Parco Letterario Massimo D'Azeglio e che lo stesso aveva ottenuto dei fondi europei utilizzati per alcune attività nel nostro Comune e nei Comuni limitrofi, tra cui la realizzazione di abiti cinquecenteschi che ci piacerebbe sapere dove sono e come sono conservati. Abiti che venivano utilizzati durante il certame ed anche per promuovere la nostra città in manifestazioni organizzate altrove.

Un'ultima riflessione: La rievocazione della Disfida non fu fatta solo per organizzare uno spettacolo fine a se stesso ma fu fatta soprattutto per offrire lavoro e furono tante le associazioni e gruppi folcloristici che nacquero, ancora oggi sono apprezzati solo in altri Comuni (nemo propheta in patria), tutta la città ne fù coinvolta con iniziative parallele (pasticcieri, ristoranti, artigiani, scuole, associazioni sportive, oltre a centinaia di ragazze e ragazzi che aspiravano a sfilare come figuranti).

Crediamo che tutto questo non solo non può essere dimenticato ma deve essere il punto di partenza dell'eventuale fase organizzativa dell'evento 2012. La Disfida di Barletta è per noi della Buona Politica uno degli obiettivi che abbiamo fortemente voluto fosse inserito nel programma. Chiediamo che l'evento sia riproposto e che diventi anche l'occasione per promuovere il territorio in quanto tale, così come lo è stato fino alla sua ultima edizione. Certo ci sarebbe piaciuto partecipare alla fase progettuale e offrire il nostro contributo, ma evidentemente ancora una volta dobbiamo registrare che si preferisce l'esclusione e non l'inclusione».
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