Territorio
La Bat e la corsa all’energia, un ritorno al passato
Sdoganate le fonti alternative, si torna a parlare di petrolio
Barletta - domenica 11 aprile 2010
16.30
"Il tesoro della Sierra Madre". Titolava così un film di John Houston del '48. I tre avventurieri allora ricercavano la vena aurifera nelle selvagge lande messicane. Ora si potrebbe parlare de "Il tesoro della provincia Bat" e la sua corsa sfrenata all'energia.
Abbiamo già parlato tanto di centrale a biomasse, e il dibattito ancora non si è sopito. Seguono termovalorizzatori, pannelli fotovoltaici, pale eoliche, energie alternative. Tutti argomenti che potrebbero far apparire la nostra provincia virtuoso territorio di risparmi energetici e attenzione all'ambiente. E invece si sta lentamente assistendo ad una sorta di ritorno al passato.
Se è vero che numerose sono state le riqualifiche e il potenziamento di zone di forte interesse ambientale e naturalistico, è altrettanto vero che all'ordine del giorno non si escludono trivellamenti alla ricerca del prezioso oro nero: il petrolio. Che la nostra Puglia possa trasformarsi in una nuova California?
Argomento scottante della campagna di Nichi Vendola, contestualmente alla polemica contro l'entrata in azione delle trivelle, sono nate una serie di associazioni cittadine che urlano 'No al petrolio', per sensibilizzare popolazione e autorità locali ad uno sfruttamento intelligente delle risorse territoriali. Negli anni numerose sono state le proteste contro la costruzione di pale eoliche nella nostra regione, ma non si tratta forse del male minore? Meglio investire in energie alternative che, se non sono pienamente gradevoli alla vista, d'altro canto sono gradite all'ambiente e al benessere collettivo. Sempre meglio di veder sorgere qualche lugubre centrale meccanica nei pressi di porti, litorali e zone turistiche.
La nostra provincia possiede un quantità inestimabile di risorse ambientali di grande attrattiva turistica, e tanto si è fatto per valorizzare i nostri piccoli tesori, come i parchi nazionali e regionali presso la Murgia e il fiume Ofanto, zone protette come il posidonieto «San Vito-Barletta», o i sempre visitati siti di Canne della Battaglia e di Margherita di Savoia. Quello della Bat è un territorio naturalmente predisposto alla bellezza naturalistica, che mal si concilierebbe con la sfrenata corsa alle risorse del sottosuolo.
Abbiamo già parlato tanto di centrale a biomasse, e il dibattito ancora non si è sopito. Seguono termovalorizzatori, pannelli fotovoltaici, pale eoliche, energie alternative. Tutti argomenti che potrebbero far apparire la nostra provincia virtuoso territorio di risparmi energetici e attenzione all'ambiente. E invece si sta lentamente assistendo ad una sorta di ritorno al passato.
Se è vero che numerose sono state le riqualifiche e il potenziamento di zone di forte interesse ambientale e naturalistico, è altrettanto vero che all'ordine del giorno non si escludono trivellamenti alla ricerca del prezioso oro nero: il petrolio. Che la nostra Puglia possa trasformarsi in una nuova California?
Argomento scottante della campagna di Nichi Vendola, contestualmente alla polemica contro l'entrata in azione delle trivelle, sono nate una serie di associazioni cittadine che urlano 'No al petrolio', per sensibilizzare popolazione e autorità locali ad uno sfruttamento intelligente delle risorse territoriali. Negli anni numerose sono state le proteste contro la costruzione di pale eoliche nella nostra regione, ma non si tratta forse del male minore? Meglio investire in energie alternative che, se non sono pienamente gradevoli alla vista, d'altro canto sono gradite all'ambiente e al benessere collettivo. Sempre meglio di veder sorgere qualche lugubre centrale meccanica nei pressi di porti, litorali e zone turistiche.
La nostra provincia possiede un quantità inestimabile di risorse ambientali di grande attrattiva turistica, e tanto si è fatto per valorizzare i nostri piccoli tesori, come i parchi nazionali e regionali presso la Murgia e il fiume Ofanto, zone protette come il posidonieto «San Vito-Barletta», o i sempre visitati siti di Canne della Battaglia e di Margherita di Savoia. Quello della Bat è un territorio naturalmente predisposto alla bellezza naturalistica, che mal si concilierebbe con la sfrenata corsa alle risorse del sottosuolo.