Nicola Palmitessa
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L'invisibilità di Maffei, l'onestà intellettuale di Cascella

Donato al Sindaco di Barletta il "Privilegio di città Regia del 1190"

Si dice che la crisi di queste anni sia la più devastante, dopo quella epocale degli anni '30. Una delle cause principali sarebbe una mentalità intenta nel dare un prezzo ad ogni cosa col conseguente venir meno del collante sociale del dono gratuito e della beneficenza disinteressata. Se poi il soggetto che ne beneficia è l'istituzione comunale di Barletta, le cose diventano più curiose e interessanti. Insomma, un buon esempio da replicare ed estendere a tutta la cittadinanza di buona volontà, cioè a straricchi e poveri diseredati e perseguitati a causa della propria indigenza.

In cosa consisterebbe questa donazione al Comune di Barletta, nella persona del suo Sindaco Cascella? Detto fatto. Questo libro, presentato nel lontano 19 dicembre del 2011, da autorevoli istituzioni presso la sala della Comunità sant'Antonio e dalla Società di storia Patria per la Puglia, si propone nel suo contenuto come il migliore dei doni possibili, per la identità costitutiva di Città appartenente allo Stato Centrale, non più schiavizzata dalla baronìa civica di turno; oggi si direbbe lobby o mono partito politico o gruppetto di pressione di amici, etc..

Questo lavoro consiste, in una prima traduzione integrale e in assoluto in lingua corrente del "Privilegio del Re Tancredi" del lontano 1190, così redatto: I) un nutrito libretto con dovuto commento storico, anch'esso inedito nelle sue complesse articolazioni; II) a sua volta il testo integrale di Re Tancredi è stato riportato anche in due tavole (un dittico) su cartoncino con due rispettive cornici in legno.

Attualizzando il contenuto, Barletta è vista in un contesto di privilegi baronali, ove persone, animali e cose erano considerate di proprietà nella persona del barone di turno, è stata tra le primissime Città del regno di Sicilia meritevole del privilegio di uno status giuridico di città demaniale, ove il senso del diritto e della giustizia si avviavano ad essere al servizio dell'uomo e della Città e non - come oggi - il suo contrario.

In realtà, cosa avrebbe spinto il sottoscritto a questa felice donazione? Essa è dovuta ad una circostanza, ai tempi della giunta Maffei, che eternamente pareva ignorare proposte di acquisizione di piccoli lavori editoriali del sottoscritto. Infine, la circostanza ha voluto che, dopo l'ennesima proposta fatta il 12 settembre dello scorso anno, dopo poco più di un mese (26 ottobre del 2012), si dimetteva la giunta per le ragioni note a tutti. Sondata l'impossibilità di essere ascoltato sul mio lavoro, già consegnato all' invisibile ex-sindaco Maffei e affisso alle pareti dell'autorevole sala del sindaco, sono rincuorato dalla notoria correttezza e onestà intellettuale e morale del nuovo sindaco, ho ritenuto più saggio e doveroso, donargli questo lavoro.

Scrive il Sindaco Cascella: l'8 ottobre: «Gentile professore, sinceramente apprendo per la prima volta del mancato riscontro, peraltro in relazione a rapporti del settembre del 2012 con il sindaco del tempo, della acquisizione da parte dell'Amministrazione, di libri di cui è autore e di un dittico con la traduzione in lingua corrente del "Privilegio Regio Barletta Civitas Regia del 1190". Posso prendere atto di quanto Lei comunicatomi, ringraziandola per l'omaggio che da intendersi naturalmente già rivolto all'istituzione Comune di Barletta. Personalmente ricevo con piacere la copia del libretto "Barletta Civitas Regia": leggerò il testo sul "Privilegio di Re Tancredi", con l'interesse per una parte così significativa della storia della città di Barletta. Con sincera cordialità. Pasquale Cascella».

Ora qualche interrogativo. Perché i sette anni di Maffei si sono rivelati anni di diniego per i miei progetti culturali ed editoriali? Avverrà la stessa cosa per il nuovo sindaco? Ma torniamo al dittico in questione sul Privilegio di Tancredi Barletta Civitas Regia. Se il Comune di Trani continua a 'santificare' i propri Statuti Marittimi medievali, perché le pubbliche istituzioni e soggetti privati di Barletta, che tanto amerebbero valorizzare memoria storica e turismo cultuale, ignorano la propria identità di città marinara, storicamente contestualizzata, e altre significative traduzioni e lavori storici del sottoscritto, finora trascurati? Insomma, cosa altro si potrebbe donare a questa Città?

Dott. Nicola Palmitessa
Centro studi - La Cittadella Mariana
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