Stella Mele
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Politica

«L’estate sta finendo» per l'amministrazioni di centrosinistra

La nota di Stella Mele e Francesco Filograsso. «I nodi eternamente irrisolti di Barletta»

«Un classico tormentone estivo di molti anni fa, ma che certamente in tanti ricordiamo ancora molto bene, recitava che "l'estate sta finendo e un anno se ne va". Queste parole potrebbero icasticamente rappresentare la perfetta colonna sonora di tutte le amministrazioni di centro sinistra che dal 1994 ad oggi si sono avvicendate senza alcuna soluzione di continuità al governo della città di Barletta, senza tuttavia tradurre in realtà neppure la minima parte di quelle numerose aspettative che la cittadinanza legittimamente attende con ansia di veder realizzate dalla classe politica per tentare di interrompere l'inarrestabile declino sociale ed economico della città». E' polemica la nota "estiva" a due mani dei rappresentanti locali del partito "La Destra", ovvero la segretaria provinciale per la Bat Stella Mele e il segretario cittadino per Barletta Francesco Filograsso.

«Al contrario, alcune settimane fa abbiamo assistito ad una vera esplosione di provincialismo e di retorica campanilistica da parte della casta politica barlettana, che ha strombazzato come uno strepitoso e decisivo successo la "conquista" della sede legale della Asl, senza tuttavia elencare una sola e concreta ragione per la quale un simile e memorabile evento dovrebbe poi contribuire a risolvere anche uno solo dei tanti problemi che affliggono la nostra Città. E tutto questo, al contrario, mentre tali problemi non solo restano miseramente sul tappeto ma semmai si moltiplicano, nella completa indifferenza della stessa casta che, senza alcun ritegno, si permette pure di far saltare i consigli comunali per mancanza del numero legale, lasciando i barlettani soli e con tutti i loro problemi perennemente irrisolti. A cominciare dalla totale mancanza di prospettive di un reale e concreto sviluppo turistico della città, con quel nostro mare sempre più ridotto, ogni anno che passa, in uno squallido ed indecoroso immondezzaio, come in queste settimane chiunque ha avuto modo di constatare avventurandosi in mare con notevole sprezzo del pericolo ed a rischio della propria salute stando in una qualsiasi delle nostre spiagge. Spiagge che, teoricamente, potrebbero e dovrebbero attirare a Barletta migliaia di turisti da ogni parte e che invece resteranno soltanto un lontano miraggio fino a quando, per l'incapacità dei nostri amministratori, insuperabili nel presentare i progetti più avveniristici ma all'atto pratico incapaci di dotare la città di un depuratore degno di questo nome, saremo costretti a specchiarci nel solito Mar Giallo e puzzolente, con il rischio concreto di contrarre malattie.

Per proseguire con il Certame della Disfida e con Canne della Battaglia, due potenziali motivi di straordinaria attrazione turistica che ci invidierebbero in tutto il mondo, e che se sfruttati nell'ambito di un serio progetto potrebbero realmente portare alla creazione di centinaia, se non di migliaia, di posti di lavoro per tutto l'anno e che sono, invece, finiti tristemente nel dimenticatoio perché – come è noto - i nostri governanti intendono la città fondata più che sul turismo sul più facile e redditizio "tufismo". E tutto questo mentre nel frattempo sono sempre più numerosi i giovani barlettani che alla disperata ricerca di lavoro lasciano la città, esattamente come quaranta anni fa e come nella canzone di Gino Pastore. Litoranea di ponente, Disfida e Canne della Battaglia: come dire di essere seduti su un pozzo di petrolio senza saperlo. Anzi, molto peggio, senza sapere assolutamente cosa farsene, nell'evidente impossibilità, per i nostri amministratori, di ricorrere alla loro unica specialità, e cioè costruirci sopra qualcosa di cemento… La verità è una sola. Ci avevano promesso una Barletta Capitale ma l'unico risultato delle loro promesse sarà probabilmente quello di ritrovare, al massimo, la nostra Barletta in Capitanata. Avendo sotto gli occhi l'elenco infinito dei problemi veri ed eternamente irrisolti di Barletta, e questo nonostante ben quattro legislature di centro-sinistra, e dinanzi ai toni trionfalistici con i quali i nostri governanti, tentando di distogliere la cittadinanza dalle questioni essenziali, hanno orgogliosamente annunziato di avere finalmente "spezzato le reni ad Andria" strappandole la sede legale della Asl, ci sono tornati alla mente i comunicati dei generali argentini quando, esattamente trenta anni fa, annunziarono pomposamente al mondo l'effimera riconquista delle Malvinas mentre, nel frattempo, tutta l'Argentina moriva di fame».
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