La città
L'eroe barlettano del Canale di Sicilia
Il capitano Giorgio Manuti e la battaglia di Pantelleria
Barletta - lunedì 17 novembre 2014
14.18
Giorgio Manuti nasce a Barletta nel 1909, durante la seconda guerra mondiale, fu capitano di corvetta e capo squadriglia MAS (Motobarca Armata Svan), le moto – siluranti della Marina. A capo della sua squadriglia, partecipò a numerose missioni e azioni di assalto. In particolare, racconteremo la battaglia che gli valse l'appellativo di "Eroe del Canale di Sicilia" e la nomina a Capitano di Fregata, a 33 anni.
Giorgio Manuti, a bordo del suo moto silurante, lancia un primo siluro, poi un secondo, a breve distanza (700 metri) dal convoglio navale, colpendo gravemente e affondando l'incrociatore "Manchester" di 10.000 tonnellate. L'azione fa sbandare il convoglio inglese, creando scompiglio. La battaglia continua per quattro ore, le squadriglie italiane di moto siluranti impegnarono le navi inglesi di combattimenti micidiali a breve distanza, affondando cinque piroscafi inglese e danneggiandone altri due. Arriva l'alba, le squadriglie di moto siluranti tornano alla base, lasciando all'aviazione italiana e tedesca il compito di concludere l'azione, bombardando le navi superstiti, riuscendo ad affondare un altro piroscafo. A conclusione della battaglia, tre piroscafi inglesi e altri due danneggiati, riuscirono a tornare alla loro base navale, a Malta.
Per questa rischiosa missione di guerra, Giorgio Manuti fu promosso Capitano di Fregata, a soli 33 anni, e decorato con la Croce di Guerra, Medaglia d'Argento e di Bronzo. La cronaca della missione ebbe risalto sui maggiori quotidiani dell'epoca, in particolare sul "Corriere della Sera". Giorgio Manuti scomparve a Roma, a 35 anni, nel 1945, in un incidente stradale.
Il gagliardetto della fregata "Manchester" affondata da Giorgio Manuti, è conservato tra i cimeli di guerra del polo museale di Barletta. Il Comune ha intitolato a Giorgio Manuti l'omonimo viale, nei giardini del castello svevo.
A seguire, pubblichiamo l'elenco dei militari barlettani caduti durante la seconda guerra mondiale.
La battaglia di Pantelleria
Nella notte del 13 agosto 1942, nei pressi dell'isola di Lepisse, nelle acque situate tra la costa tunisina e l'isola di Pantelleria, cinque squadriglie di motosiluranti MAS, uscite in perlustrazione dalla base navale di Augusta, incrociano verso le ore 1,02 un convoglio militare navale inglese, formato da 14 navi, scortato da 3 cacciatorpediniere e 2 incrociatori, diretti verso la loro base navale di Malta.Giorgio Manuti, a bordo del suo moto silurante, lancia un primo siluro, poi un secondo, a breve distanza (700 metri) dal convoglio navale, colpendo gravemente e affondando l'incrociatore "Manchester" di 10.000 tonnellate. L'azione fa sbandare il convoglio inglese, creando scompiglio. La battaglia continua per quattro ore, le squadriglie italiane di moto siluranti impegnarono le navi inglesi di combattimenti micidiali a breve distanza, affondando cinque piroscafi inglese e danneggiandone altri due. Arriva l'alba, le squadriglie di moto siluranti tornano alla base, lasciando all'aviazione italiana e tedesca il compito di concludere l'azione, bombardando le navi superstiti, riuscendo ad affondare un altro piroscafo. A conclusione della battaglia, tre piroscafi inglesi e altri due danneggiati, riuscirono a tornare alla loro base navale, a Malta.
Per questa rischiosa missione di guerra, Giorgio Manuti fu promosso Capitano di Fregata, a soli 33 anni, e decorato con la Croce di Guerra, Medaglia d'Argento e di Bronzo. La cronaca della missione ebbe risalto sui maggiori quotidiani dell'epoca, in particolare sul "Corriere della Sera". Giorgio Manuti scomparve a Roma, a 35 anni, nel 1945, in un incidente stradale.
Il gagliardetto della fregata "Manchester" affondata da Giorgio Manuti, è conservato tra i cimeli di guerra del polo museale di Barletta. Il Comune ha intitolato a Giorgio Manuti l'omonimo viale, nei giardini del castello svevo.
A seguire, pubblichiamo l'elenco dei militari barlettani caduti durante la seconda guerra mondiale.