Politica
«L’Arif danneggia Barletta, il governo regionale prenda provvedimenti»
La nota del consigliere regionale del Pd Mennea. Rallentamenti nell’iter burocratico, «questo è inaccettabile»
Barletta - venerdì 3 agosto 2012
"I ritardi dell'Arif sono da considerarsi ormai inaccettabili. L'immobilismo dei vertici dell'agenzia regionale sta provocando un danno enorme alla città di Barletta. Come rappresentante istituzionale della città devo a questo punto chiedere formalmente al governo regionale di commissariare i vertici dell'Arif". Sulla vicenda dell'impianto di affinamento per il riutilizzo delle acque reflue dell'impianto di depurazione il consigliere regionale del Partito Democratico Ruggiero Mennea non intende fare sconti. Nei giorni scorsi l'assessore regionale alle opere pubbliche, Fabiano Amati, a conclusione di una riunione, ha fatto sapere che il procedimento relativo al nuovo impianto e alla relativa acquisizione in gestione da parte di Aqp è sospeso fino a quando l'Arif non comunicherà di aver svolto i lavori di adeguamento della rete irrigua, presupposto indispensabile per la sottoscrizione del protocollo d'intesa per l'assunzione in gestione e l'avvio in esercizio da parte dell'Acquedotto pugliese dell'impianto di affinamento. Fino ad allora, in buona sostanza, non sarà sottoscritto alcun protocollo d'intesa. "Un'altra stagione irrigua si è andata a far benedire per colpa dei vertici dell'Arif", accusa Mennea. "Sono molto tempestivi quando si tratta di fare le passerelle mediatiche, come è accaduto per l'annuncio dello sblocco dei lavori alla vasca di accumulo delle acque in contrada Polvere, mentre latitano su un progetto che segnerebbe una vera svolta per l'agricoltura in questa città, comparto che dà lavoro a migliaia di persone e che oggi rappresenta l'unica valvola di sfogo alla dilagante disoccupazione nel nostro territorio. Tutto questo è inaccettabile". "Nella riunione del 24 aprile scorso", prosegue Mennea, "la Regione Puglia aveva fissato nella data del 14 maggio la scadenza per la trasmissione ufficiale di tutti i documenti, ciascuno per le proprie competenze, da parte dei soggetti coinvolti, vale a dire Acquedotto Pugliese, Consorzio di bonifica, Provincia Bat, Comune di Barletta e, appunto, Arif, con quest'ultima che è stata l'unica a non rispettare i tempi, bloccando così l'iter burocratico. A questo punto il governo regionale deve intervenire. Non si può tollerare che dirigenti profusamente pagati con i soldi dei cittadini mettano a rischio progetti vitali per un territorio per incapacità, inefficienza e mancanza di professionalità".
"Il funzionamento dell'impianto", conclude Mennea, "oltre che garantire un approvvigionamento di acqua agli agricoltori, eviterebbe anche il depauperamento delle falde acquifere scongiurando l'uso di acque salmastre in agricoltura, molto dannose per le colture, e disincentiverebbe la realizzazione di pozzi, costosi quanto dannosi per l'ambiente. E non solo. Un altro obiettivo pubblico che si mina tenendo fermo l'impianto è la riduzione dell'inquinamento marittimo, visto che le acque reflue, seppur depurate, non sarebbero più scaricate in mare. E questo non è da poco se si considera che la mancata realizzazione dell'impianto di affinamento potrebbe essere proprio la causa dell'inquinamento accertato del nostro mare, così come risulta da recenti indagini. Alla luce tutto ciò, il ritardo dell'Arif è ancora più intollerabile".
"Il funzionamento dell'impianto", conclude Mennea, "oltre che garantire un approvvigionamento di acqua agli agricoltori, eviterebbe anche il depauperamento delle falde acquifere scongiurando l'uso di acque salmastre in agricoltura, molto dannose per le colture, e disincentiverebbe la realizzazione di pozzi, costosi quanto dannosi per l'ambiente. E non solo. Un altro obiettivo pubblico che si mina tenendo fermo l'impianto è la riduzione dell'inquinamento marittimo, visto che le acque reflue, seppur depurate, non sarebbero più scaricate in mare. E questo non è da poco se si considera che la mancata realizzazione dell'impianto di affinamento potrebbe essere proprio la causa dell'inquinamento accertato del nostro mare, così come risulta da recenti indagini. Alla luce tutto ciò, il ritardo dell'Arif è ancora più intollerabile".