Eventi
Intervista a Luis Bacalov
Quattro chiacchiere con il premio Oscar de 'Il Postino'. 'Mozart vs Mozart': Luis Bacalov, Edoardo Hubert e l’Orchestra Ico della Magna Grecia
Barletta - sabato 7 maggio 2011
La caratteristica che più colpisce di Luis Bacalov, grande compositore e premio Oscar per la colonna sonora de "Il Postino", è il colore degli occhi. Sono di un azzurro chiaro e brillano dietro gli occhiali da vista. Il suo è uno di quegli sguardi che rimangono impressi e che sembrano aver capito chi sei ancor prima di una presentazione. Sono occhi che trasmettono insieme la luminosa curiosità di un ragazzino e il composto sapere di chi, nella sua lunga vita, ne ha viste tante. Sarebbe impossibile, infatti, riassumere in poche righe la vita e le collaborazioni del musicista e compositore nato a Buenos Aires, il 30 agosto 1933. E' una di quelle persone con cui si parlerebbe per ore e ore ma avrebbero ancora tanto da raccontare, sempre con una certa sfumatura di autorevolezza, sarcasmo ed anche di umiltà.
La redazione di Barlettalife ha incontrato venerdì 29 Aprile 2011 Luis Bacalov presso l'auditorium "R. Gervasio" di Matera in occasione del concerto "Mozart vs Mozart". L'Orchestra Ico della Magna Grecia, diretta da Piero Romano, ha accompagnato il compositore e pianista di origini argentine che si è cimentato in due capolavori di Wolfgang Amadeus Mozart. Sul palco si è esibito anche un secondo musicista di origini latine, l'argentino Edoardo Hubert che dal 1974 si è trasferito in Italia, dove opera come pianista e compositore.
Un programma tutto mozartiano: il Concerto per due pianoforti e orchestra in mi bemolle maggiore Kv. 365, la celeberrima Sinfonia n.40 in sol minore Kv.550 e il Concerto per pianoforte e orchestra n.23 in la maggiore Kv. 488. Un viaggio musicale che si è concluso con alcune composizioni del Maestro e di Astor Piazzolla; per ultima, ciliegina sulla torta, è stata eseguita l'incantevole colonna sonora de "Il Postino".
Poco prima dello spettacolo, in un intervallo della prova, gli rivolgiamo qualche domanda:
Maestro, come si sta trovando nel ruolo di pianista solista accompagnato dall'orchestra della Magna Grecia ed Edoardo Hubert?
«Anche se non è la prima volta che mi cimento in questo ruolo c'è sempre un po' di tensione. Edoardo è un mio amico, ci siamo conosciuti a Roma. (Edoardo entra nella stanza e scambia una risata complice con il Maestro. Ridono.). "E' un gran burlone" aggiunge sorridendo».
Mozart a 5 anni componeva e lei alla stessa età ha cominciato a suonare il piano. Avete iniziato entrambi giovanissimi. Ricorda a cosa ha pensato durante la sua prima composizione?
«C'è una differenza tra Mozart e me. Lui era un genio ed io non credo di esserlo. Personalmente ho iniziato a comporre qualcosina già prima dei 13 anni. Sono memorie lontane ma ricordo che la mia prima composizione era dedicata a una mia cara zia a cui volevo molto bene».
Oltre Mozart quali sono i suoi compositori di riferimento?
«Molti. Tuttavia non ritengo che l'eccellenza si identifichi esclusivamente con la musica classica. Mi piacciono, un po' per formazione oltre che per gusto, anche musiche etniche, cubane e popolari. La musica è sempre perfetta, e riconoscere questo è segno di grande intelligenza, acutezza e umiltà. Per questo suono con piacere anche i tanghi».
A proposito di Tango, lei è di origini argentine. Si è mai cimentato in questo ballo?
«(Ride, ndr). Certo, ci ho provato, ma non sono un ballerino».
Il Tango è soprattutto passione. Com'è riuscito a conciliare la sua vita privata con quella lavorativa?
«Ho avuto diverse storie, ciascuna è stata differente dall'altra. D'altronde il mio lavoro mi ha sempre fatto viaggiare molto e una storia comporta un impegno. Inoltre le donne oggi sono molto più indipendenti. Bisogna saper conciliare le cose. Non c'è una regola generale».
Ha musicato più di 150 film. Ha mai pensato di fare il regista?
«Mai. Il mio è un ruolo diverso. Con i registi ho collaborato, sempre cercando un rapporto dialettico e di accordo, non di subordinazione. Quando un regista cercava di imporsi lasciavo perdere».
Tra i numerosi artisti con cui ha collaborato c'è anche Gianni Morandi che quest'anno ha condotto il festival di Sanremo. Lo ha seguito?
«Per Morandi ho scritto alcune canzoni mentre gli arrangiamenti li ha fatti Morricone. In quel periodo collaboravo con la casa discografica RCA. Il festival non l'ho seguito perché mi annoio, forse anche perchè ho molte altre cose da fare. Tuttavia noto una differenza tra la musica leggera degli anni '60-'70 e quella di oggi. Percepisco in linea generale una mancanza di idee e una certa nostalgia per grandi cantautori come, ad esempio, De Andrè».
Maestro, tra le sue numerose attività c'è anche quella di docente presso l'Accademia Chigiana di Siena. Qual è il valore più importante che cerca di trasmettere ai giovani?
«Insegno principalmente aspetti di musica applicata per il cinema. Cerco di svegliare chi è interessato a scrivere musica per il cinema sottolineando l'importanza di una cultura generale di ciò che si è fatto fino ad oggi. Il loro lavoro dovrebbe essere al servizio del film, non del regista. Ci sono diversi modi di interpretare un film, soluzioni e pensieri diversi. Solo dopo aver trovato il proprio si può cercare di trovare un punto d'incontro».
Si è fatto tardi, salutiamo il Maestro. Il concerto sta per iniziare.
Per ulteriori informazioni sull'attività e le collaborazioni dell'Orchestra Ico della Magna Grecia è possibile consultare il sito: www.orchestramagnagrecia.it
La redazione di Barlettalife ha incontrato venerdì 29 Aprile 2011 Luis Bacalov presso l'auditorium "R. Gervasio" di Matera in occasione del concerto "Mozart vs Mozart". L'Orchestra Ico della Magna Grecia, diretta da Piero Romano, ha accompagnato il compositore e pianista di origini argentine che si è cimentato in due capolavori di Wolfgang Amadeus Mozart. Sul palco si è esibito anche un secondo musicista di origini latine, l'argentino Edoardo Hubert che dal 1974 si è trasferito in Italia, dove opera come pianista e compositore.
Un programma tutto mozartiano: il Concerto per due pianoforti e orchestra in mi bemolle maggiore Kv. 365, la celeberrima Sinfonia n.40 in sol minore Kv.550 e il Concerto per pianoforte e orchestra n.23 in la maggiore Kv. 488. Un viaggio musicale che si è concluso con alcune composizioni del Maestro e di Astor Piazzolla; per ultima, ciliegina sulla torta, è stata eseguita l'incantevole colonna sonora de "Il Postino".
Poco prima dello spettacolo, in un intervallo della prova, gli rivolgiamo qualche domanda:
Maestro, come si sta trovando nel ruolo di pianista solista accompagnato dall'orchestra della Magna Grecia ed Edoardo Hubert?
«Anche se non è la prima volta che mi cimento in questo ruolo c'è sempre un po' di tensione. Edoardo è un mio amico, ci siamo conosciuti a Roma. (Edoardo entra nella stanza e scambia una risata complice con il Maestro. Ridono.). "E' un gran burlone" aggiunge sorridendo».
Mozart a 5 anni componeva e lei alla stessa età ha cominciato a suonare il piano. Avete iniziato entrambi giovanissimi. Ricorda a cosa ha pensato durante la sua prima composizione?
«C'è una differenza tra Mozart e me. Lui era un genio ed io non credo di esserlo. Personalmente ho iniziato a comporre qualcosina già prima dei 13 anni. Sono memorie lontane ma ricordo che la mia prima composizione era dedicata a una mia cara zia a cui volevo molto bene».
Oltre Mozart quali sono i suoi compositori di riferimento?
«Molti. Tuttavia non ritengo che l'eccellenza si identifichi esclusivamente con la musica classica. Mi piacciono, un po' per formazione oltre che per gusto, anche musiche etniche, cubane e popolari. La musica è sempre perfetta, e riconoscere questo è segno di grande intelligenza, acutezza e umiltà. Per questo suono con piacere anche i tanghi».
A proposito di Tango, lei è di origini argentine. Si è mai cimentato in questo ballo?
«(Ride, ndr). Certo, ci ho provato, ma non sono un ballerino».
Il Tango è soprattutto passione. Com'è riuscito a conciliare la sua vita privata con quella lavorativa?
«Ho avuto diverse storie, ciascuna è stata differente dall'altra. D'altronde il mio lavoro mi ha sempre fatto viaggiare molto e una storia comporta un impegno. Inoltre le donne oggi sono molto più indipendenti. Bisogna saper conciliare le cose. Non c'è una regola generale».
Ha musicato più di 150 film. Ha mai pensato di fare il regista?
«Mai. Il mio è un ruolo diverso. Con i registi ho collaborato, sempre cercando un rapporto dialettico e di accordo, non di subordinazione. Quando un regista cercava di imporsi lasciavo perdere».
Tra i numerosi artisti con cui ha collaborato c'è anche Gianni Morandi che quest'anno ha condotto il festival di Sanremo. Lo ha seguito?
«Per Morandi ho scritto alcune canzoni mentre gli arrangiamenti li ha fatti Morricone. In quel periodo collaboravo con la casa discografica RCA. Il festival non l'ho seguito perché mi annoio, forse anche perchè ho molte altre cose da fare. Tuttavia noto una differenza tra la musica leggera degli anni '60-'70 e quella di oggi. Percepisco in linea generale una mancanza di idee e una certa nostalgia per grandi cantautori come, ad esempio, De Andrè».
Maestro, tra le sue numerose attività c'è anche quella di docente presso l'Accademia Chigiana di Siena. Qual è il valore più importante che cerca di trasmettere ai giovani?
«Insegno principalmente aspetti di musica applicata per il cinema. Cerco di svegliare chi è interessato a scrivere musica per il cinema sottolineando l'importanza di una cultura generale di ciò che si è fatto fino ad oggi. Il loro lavoro dovrebbe essere al servizio del film, non del regista. Ci sono diversi modi di interpretare un film, soluzioni e pensieri diversi. Solo dopo aver trovato il proprio si può cercare di trovare un punto d'incontro».
Si è fatto tardi, salutiamo il Maestro. Il concerto sta per iniziare.
Per ulteriori informazioni sull'attività e le collaborazioni dell'Orchestra Ico della Magna Grecia è possibile consultare il sito: www.orchestramagnagrecia.it