Territorio
Inquinamento, il comitato "Operazione aria pulita" sarà parte offesa
Il gruppo parteciperà al procedimento verso la Cementeria
Barletta - domenica 17 gennaio 2016
Comunicato Stampa
«Il nostro comitato si è costituito parte offesa, per mezzo dell'avvocato Pasquale Dellisanti, nel procedimento innanzi alla Procura di Trani e nei confronti di tutti gli indagati per il reato di disastro ambientale colposo ed altri». Lo scrive in una nota il presidente del comitato, l'avvocato Michele Cianci. «La decisione di intervenire immediatamente nell'ambito del procedimento medesimo è dettata dal fatto di poter seguire scrupolosamente (come dichiarato dal Sig. Sindaco) i gravissimi fatti dell'indagine. Non abbiamo inteso attendere un eventuale giudizio, che teoricamente potrebbe anche non esserci, per decidere o minacciare sin d'ora una costituzione di parte civile, come dichiarato dal Presidente della nostra Provincia Infatti, depositando la nomina come parte offesa si può, sin da subito, oltre che esercitare i diritti e le facoltà riconosciuti dalla legge, presentare memorie in ogni stato e grado del procedimento ed indicare ulteriori e nuovi mezzi di prova. Inoltre, la persona offesa: può partecipare agli accertamenti tecnici non ripetibili, può visionare gli atti depositati, può chiedere al PM di attivare l'incidente probatorio e prendere visione degli atti relativi può esprimere la sua opinione ma soprattutto può presentare opposizione alla eventuale richiesta di archiviazione. Riceve, inoltre, la notifica del decreto di fissazione dell'udienza preliminare e la notifica del decreto che dispone il giudizio ovvero riceve la notifica del decreto che dispone il giudizio immediato e può presentare richiesta motivata al PM di depositare impugnazione o di fare richieste cautelari, quali sequestri ed altro, a ogni effetto penale».
«Abbiamo sentito quindi la necessità di affiancare la Procura per coadiuvare, nei limiti del possibile il proprio lavoro. Essendo questa vicenda di vitale importanza per la cittadinanza tutta, nonché per i paesi limitrofi, auspichiamo che anche il comune, la provincia, la Asl e tutte le realtà istituzionali e non si attivino per la costruzione immediatamente come parte offesa affinché uniti si possa fare chiarezza su tale gravissima vicenda. Abbiamo, inoltre, inteso coinvolgere anche gli istituti scolastici per una grande manifestazione cittadina che si terrà per il 30 gennaio e che stiamo articolando».
«Riteniamo di non poter e dover stare con le braccia conserte visto i valori in gioco e visti gli atteggiamenti pregressi contestati dalla Procura sia alle società coinvolte sia e in particolar modo, ai funzionari ARPA, ancora saldamente ancorati alle proprie mansioni, unico strumento istituzionale e fiduciario a difesa e prevenzione della salute pubblica. Altra vicenda che vogliamo seguire con la stessa intensità è quella dei lavoratori coinvolti, loro malgrado, in questa faccenda. È evidente che gli stessi vanno assolutamente tutelati unitamente alle proprie famiglie. È, infine, evidente che per rispettare il diritto alla salute, non è necessario chiudere alcuna azienda, ma esclusivamente adottare, con impiego di maggiori risorse economiche, le dovute cautele previste dalla legge» conclude Cianci.
«Abbiamo sentito quindi la necessità di affiancare la Procura per coadiuvare, nei limiti del possibile il proprio lavoro. Essendo questa vicenda di vitale importanza per la cittadinanza tutta, nonché per i paesi limitrofi, auspichiamo che anche il comune, la provincia, la Asl e tutte le realtà istituzionali e non si attivino per la costruzione immediatamente come parte offesa affinché uniti si possa fare chiarezza su tale gravissima vicenda. Abbiamo, inoltre, inteso coinvolgere anche gli istituti scolastici per una grande manifestazione cittadina che si terrà per il 30 gennaio e che stiamo articolando».
«Riteniamo di non poter e dover stare con le braccia conserte visto i valori in gioco e visti gli atteggiamenti pregressi contestati dalla Procura sia alle società coinvolte sia e in particolar modo, ai funzionari ARPA, ancora saldamente ancorati alle proprie mansioni, unico strumento istituzionale e fiduciario a difesa e prevenzione della salute pubblica. Altra vicenda che vogliamo seguire con la stessa intensità è quella dei lavoratori coinvolti, loro malgrado, in questa faccenda. È evidente che gli stessi vanno assolutamente tutelati unitamente alle proprie famiglie. È, infine, evidente che per rispettare il diritto alla salute, non è necessario chiudere alcuna azienda, ma esclusivamente adottare, con impiego di maggiori risorse economiche, le dovute cautele previste dalla legge» conclude Cianci.