Istituzionale
Barletta e l'inizio dell'anno scolastico, lettera aperta del Sindaco
Maffei a cuore aperto, verso alunni e professori. «La nostra scuola sta subendo un profondo mutamento»
Barletta - mercoledì 15 settembre 2010
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera, sentita e vissuta, che il nostro sindaco ha voluto inviato inviarci.
«Cari alunni e alunne, cari maestri e professori,
la scuola italiana sta attraversando un periodo storico di grandi cambiamenti e di altrettante rivoluzioni. Un tempo la scuola pubblica era avvertita dai docenti e dagli studenti come un'istituzione sacrale perchè consentiva a tutti di formarsi una coscienza civica prima che una conoscenza enciclopedica. La scuola pubblica italiana era libertà e partecipazione. Sia i giovani discenti che i docenti portavano sempre nel cuore la consapevolezza che l'istruzione pubblica è un diritto garantito e tutelato dalla nostra Costituzione della Repubblica, sancita come un vincolo fondamentale dagli articoli 33 e 34 di quella carta per la quale, in un tempo non molto lontano, i vostri nonni hanno combattuto e per la quale l'Italia intera ha stretto un patto di condivisione riassunto nella parola Democrazia. Questo ha garantito a tutti voi, fino ad oggi, di ritrovarvi qui a iniziare, come ogni anno, un percorso di apprendimento che non si limiterà solamente ai testi scolastici e alle materie che studierete. Esso invece si formerà anche nelle esperienze umane che saprete costruire nel rispetto reciproco di compagni e verso i vostri docenti».
«É inutile nascondervi, cari alunni, che in questi ultimi anni e in questo in particolare, la nostra scuola sta subendo un grande mutamento, necessario per molti versi ad aggiornare le nostre strutture al nuovo millennio ma costruito su un principio monocratico che non sta consentendo un confronto reale con una parte fondamentale del Paese: quella dei vostri docenti. Molti dei vostri maestri e professori oggi scontano la difficoltà di dover sopportare sulle proprie spalle e su quelle delle proprie famiglie questo cambiamento, purtroppo non completamente orientato sulle garanzie della nostra Costituzione. Per questo motivo voglio portarvi a riflettere anche su un'altra questione: l'anno scolastico che oggi inizia è, infatti, particolare. Il nostro Paese ha già iniziato da alcuni mesi i festeggiamenti per l'Unità d'Italia ed essi si protrarranno ancora a lungo. La parola "unità" rappresenta un concetto e una visione. Il concetto è quello dell'unione che porta alla costruzione condivisa di un futuro migliore per le donne e gli uomini di ogni tempo; la visione sta proprio nel futuro che si intende costruire. I nostri Padri Costituenti avevano bene a mente queste due parole quando hanno steso il testo della Costituzione della Repubblica Italiana e, in ogni articolo che in quella carta è scritto, questi due concetti sono stati implicitamente o esplicitamente ribaditi. Essi sono figli della storia d'Italia sin dalla sua unificazione e si scolpirono nelle menti dei nostri Padri Costituenti con una visione comune di futuro per la nostra nazione. Anche negli articoli che riguardano l'istruzione pubblica quelle due parole sono state oggetto di un momento di riflessione fondamentale, perchè attraverso quelle due parole è possibile sintetizzare i concetti di uguaglianza, diritti, cittadinanza, libertà, lavoro, partecipazione e memoria. Chiedete ai vostri maestri e professori di spiegarvene il senso e soffermatevi a meditarlo insieme a loro e a leggerne l'applicazione possibile nell'Italia odierna. Non scordate mai, inoltre, nel corso dell'anno che inizia, queste due cose: la prima è che lo studio è un vostro diritto e un diritto dei vostri docenti è l'insegnamento. Con questa consapevolezza, uno studio serio e costante vi porterà, domani, ad essere buoni cittadini e a saper costruire la vostra storia di uomini e donne, contribuendo, ciascuno con la propria coscienza, a fondare il benessere vostro e degli altri attorno a voi. Nutriate, infine, stima e rispetto per i vostri docenti. É a loro e a ciò che sapranno insegnarvi che questo Paese ha affidato il futuro di se stesso e il sogno di un Italia giusta, equa e democratica».
«Ecco perchè vi invito a studiare con costanza e con vivacità. Il senso del vostro essere alunni sta proprio nelle capacità che metterete nello studio e nell'aspirazione ad essere voi stessi immagine della democrazia italiana sancita secondo i dettami della nostra Costituzione della Repubblica e figlia del lungo percorso di Unità Nazionale. Sono gli stessi motivi che spingeranno i vostri maestri e professori, anche quest'anno, ad adempiere con maggior convinzione alla loro professione e vocazione. Con questo auspicio di unità, manifestando la mia personale vicinanza di docente a tutto il personale insegnante e amministrativo delle scuole della Città di Barletta di cui mi onoro di essere Sindaco, auguro a tutti voi un buon anno scolastico».
Ing. Nicola Maffei
«Cari alunni e alunne, cari maestri e professori,
la scuola italiana sta attraversando un periodo storico di grandi cambiamenti e di altrettante rivoluzioni. Un tempo la scuola pubblica era avvertita dai docenti e dagli studenti come un'istituzione sacrale perchè consentiva a tutti di formarsi una coscienza civica prima che una conoscenza enciclopedica. La scuola pubblica italiana era libertà e partecipazione. Sia i giovani discenti che i docenti portavano sempre nel cuore la consapevolezza che l'istruzione pubblica è un diritto garantito e tutelato dalla nostra Costituzione della Repubblica, sancita come un vincolo fondamentale dagli articoli 33 e 34 di quella carta per la quale, in un tempo non molto lontano, i vostri nonni hanno combattuto e per la quale l'Italia intera ha stretto un patto di condivisione riassunto nella parola Democrazia. Questo ha garantito a tutti voi, fino ad oggi, di ritrovarvi qui a iniziare, come ogni anno, un percorso di apprendimento che non si limiterà solamente ai testi scolastici e alle materie che studierete. Esso invece si formerà anche nelle esperienze umane che saprete costruire nel rispetto reciproco di compagni e verso i vostri docenti».
«É inutile nascondervi, cari alunni, che in questi ultimi anni e in questo in particolare, la nostra scuola sta subendo un grande mutamento, necessario per molti versi ad aggiornare le nostre strutture al nuovo millennio ma costruito su un principio monocratico che non sta consentendo un confronto reale con una parte fondamentale del Paese: quella dei vostri docenti. Molti dei vostri maestri e professori oggi scontano la difficoltà di dover sopportare sulle proprie spalle e su quelle delle proprie famiglie questo cambiamento, purtroppo non completamente orientato sulle garanzie della nostra Costituzione. Per questo motivo voglio portarvi a riflettere anche su un'altra questione: l'anno scolastico che oggi inizia è, infatti, particolare. Il nostro Paese ha già iniziato da alcuni mesi i festeggiamenti per l'Unità d'Italia ed essi si protrarranno ancora a lungo. La parola "unità" rappresenta un concetto e una visione. Il concetto è quello dell'unione che porta alla costruzione condivisa di un futuro migliore per le donne e gli uomini di ogni tempo; la visione sta proprio nel futuro che si intende costruire. I nostri Padri Costituenti avevano bene a mente queste due parole quando hanno steso il testo della Costituzione della Repubblica Italiana e, in ogni articolo che in quella carta è scritto, questi due concetti sono stati implicitamente o esplicitamente ribaditi. Essi sono figli della storia d'Italia sin dalla sua unificazione e si scolpirono nelle menti dei nostri Padri Costituenti con una visione comune di futuro per la nostra nazione. Anche negli articoli che riguardano l'istruzione pubblica quelle due parole sono state oggetto di un momento di riflessione fondamentale, perchè attraverso quelle due parole è possibile sintetizzare i concetti di uguaglianza, diritti, cittadinanza, libertà, lavoro, partecipazione e memoria. Chiedete ai vostri maestri e professori di spiegarvene il senso e soffermatevi a meditarlo insieme a loro e a leggerne l'applicazione possibile nell'Italia odierna. Non scordate mai, inoltre, nel corso dell'anno che inizia, queste due cose: la prima è che lo studio è un vostro diritto e un diritto dei vostri docenti è l'insegnamento. Con questa consapevolezza, uno studio serio e costante vi porterà, domani, ad essere buoni cittadini e a saper costruire la vostra storia di uomini e donne, contribuendo, ciascuno con la propria coscienza, a fondare il benessere vostro e degli altri attorno a voi. Nutriate, infine, stima e rispetto per i vostri docenti. É a loro e a ciò che sapranno insegnarvi che questo Paese ha affidato il futuro di se stesso e il sogno di un Italia giusta, equa e democratica».
«Ecco perchè vi invito a studiare con costanza e con vivacità. Il senso del vostro essere alunni sta proprio nelle capacità che metterete nello studio e nell'aspirazione ad essere voi stessi immagine della democrazia italiana sancita secondo i dettami della nostra Costituzione della Repubblica e figlia del lungo percorso di Unità Nazionale. Sono gli stessi motivi che spingeranno i vostri maestri e professori, anche quest'anno, ad adempiere con maggior convinzione alla loro professione e vocazione. Con questo auspicio di unità, manifestando la mia personale vicinanza di docente a tutto il personale insegnante e amministrativo delle scuole della Città di Barletta di cui mi onoro di essere Sindaco, auguro a tutti voi un buon anno scolastico».
Ing. Nicola Maffei