Politica
Incontro tra candidati sindaci: legalità e sviluppo al centro del dibattito
Barletta si fa in quattro ha organizzato il confronto. Previsti altri faccia a faccia prima delle elezioni
Barletta - giovedì 28 aprile 2011
Si è svolto martedì presso il pub "Santacroce" di Barletta un incontro tra candidati sindaci organizzato dall'associazione "Barletta si fa in quattro". Al dibattito, moderato dal giornalista Giuseppe Inchingolo, erano presenti, oltre al consigliere regionale Ruggiero Mennea, Sabrina Salerno, candidata con la lista Verdi, Michele Rizzi per Alternativa Comunista e l'ex Senatore Giuseppe Dipaola, il candidato "centrista" di queste elezioni.
Nella volontà degli organizzatori questi incontri devono essere «una vera arena, una sorta di fuoco incrociato fatto di domande incalzanti, sia da parte della stampa sia da parte del pubblico, che superi il solito clichè delle manifestazioni elettorali con tanto di facce esibite sui manifesti e materiale propagandistico». E difatti le domande, sia del pubblico che dei giornalisti, non sono mancate: legalità, sviluppo, disoccupazione e turismo i temi a cui hanno dovuto rispondere i candidati, presentando i loro programmi e le loro idee per Barletta. In particolare quello della legalità è un punto molto caro a "Barletta si fa in quattro", e tutti gli aspiranti sindaci si sono detti contrari a pratiche quali la compravendita di voti tramite pagamento di somme di denaro o con l'utilizzo dell'escamotage dei rappresentanti di lista. Se per Dipaola assistiamo a queste pratiche perché, con la fine dei grandi partiti e delle ideologie novecentesche la politica ha perso credibilità e capacità di mobilitazione, per Rizzi questa compravendita specula e approfitta della ignoranza e della povertà della gente, legando il voto a promesse di lavoro o a facili ed immediati guadagni. Infine Sabrina Salerno accusa gli stessi candidati sindaci e consiglieri comunali, che dovrebbero essere un esempio di probità e di rispetto della legalità, di non rispettare essi stessi le regole, a partire dalla questione dei manifesti selvaggi. A questo punto vedremo se le liste e i candidati sindaci riusciranno (ma ne hanno tutti la volontà?) a bloccare le irregolarità commesse dai loro stessi candidati consiglieri.
Il ciclo di faccia a faccia riprenderà con altri candidati sindaci: obiettivo dell'iniziativa è cercare di coinvolgere i barlettani nella campagna elettorale, iniziando sin da ora un percorso di crescita civile, morale e politica che faccia acquisire consapevolezza ad ogni cittadino.
Nella volontà degli organizzatori questi incontri devono essere «una vera arena, una sorta di fuoco incrociato fatto di domande incalzanti, sia da parte della stampa sia da parte del pubblico, che superi il solito clichè delle manifestazioni elettorali con tanto di facce esibite sui manifesti e materiale propagandistico». E difatti le domande, sia del pubblico che dei giornalisti, non sono mancate: legalità, sviluppo, disoccupazione e turismo i temi a cui hanno dovuto rispondere i candidati, presentando i loro programmi e le loro idee per Barletta. In particolare quello della legalità è un punto molto caro a "Barletta si fa in quattro", e tutti gli aspiranti sindaci si sono detti contrari a pratiche quali la compravendita di voti tramite pagamento di somme di denaro o con l'utilizzo dell'escamotage dei rappresentanti di lista. Se per Dipaola assistiamo a queste pratiche perché, con la fine dei grandi partiti e delle ideologie novecentesche la politica ha perso credibilità e capacità di mobilitazione, per Rizzi questa compravendita specula e approfitta della ignoranza e della povertà della gente, legando il voto a promesse di lavoro o a facili ed immediati guadagni. Infine Sabrina Salerno accusa gli stessi candidati sindaci e consiglieri comunali, che dovrebbero essere un esempio di probità e di rispetto della legalità, di non rispettare essi stessi le regole, a partire dalla questione dei manifesti selvaggi. A questo punto vedremo se le liste e i candidati sindaci riusciranno (ma ne hanno tutti la volontà?) a bloccare le irregolarità commesse dai loro stessi candidati consiglieri.
Il ciclo di faccia a faccia riprenderà con altri candidati sindaci: obiettivo dell'iniziativa è cercare di coinvolgere i barlettani nella campagna elettorale, iniziando sin da ora un percorso di crescita civile, morale e politica che faccia acquisire consapevolezza ad ogni cittadino.