Madonna dello Sterpeto
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La città

"Inchino" della Madonna a Barletta: botta, risposta e chiarimenti

Dopo la denuncia dell'avvocato Cianci, fioccano repliche e appelli

Barletta entra nel vivo delle celebrazioni per i Santi Patroni, e un caso desta l'attenzione dell'opinione pubblica. Ricostruiamo la vicenda con ordine.

Pochi giorni fa l'avvocato Michele Cianci, in qualità di presidente del comitato spontaneo di cittadini Operazione aria pulita Bat, invia alla stampa questa nota: «Non ho ritenuto intervenire precedentemente, allorquando la Sacra Icona della Madonna dello Sterpeto, sostò, il primo maggio scorso, presso il complesso TIMAC, poiché, nella mia ingenuità, credevo che la Curia, magari, non fosse al corrente del sequestro giudiziario penale, con facoltà d'uso dell'immobile relativo al compendio industriale. Però, alla luce della programmazione liturgica del prossimo 4 luglio, occorre fare una importantissima precisazione. La facoltà d'uso, concessa alla TIMAC, indagata per reati ambientali, riguarda la possibilità dell'azienda di svolgere l'attività lavorativa all'Interno, proprio per non sacrificare il diritto al lavoro dei dipendenti e certamente non riguarda la possibilità di fare "inchini" da parte di Santi o Icone alla presenza di cittadini e rappresentanti pubblici, come avvenuto in precedenza, salvo non siano state richieste ed ottenute le autorizzazioni necessarie, alla Procura della Repubblica di Trani, cosa probabilmente non avvenuta. Ma, oggi, devo dire, a gran voce, che si sta esagerando. Infatti, leggendo il programma del 4 luglio, non solo l'inconsapevole Icona della nostra Madonna dello Sterpeto sosterà nuovamente presso la TIMAC, ma addirittura si recherà ovvero sarà portata, al fine di "salutare le maestranze", all'interno della BUZZI di cui, come è noto a tutti, i rappresentanti sono imputati del grave reato di disastro ambientale innanzi al GUP del Tribunale di Trani, con prossima udienza rinviata al 7 luglio. Non sarebbe stato più opportuno concedere alle maestranze di entrambe le aziende un permesso speciale per salutare la nostra Madonna direttamente in Cattedrale? Ma davvero sta accadendo questo? Vorrei capire quali siano, da parte della Curia, le ragioni di questo avvenimento, anche se credo di aver capito, ma sicuramente mi sbaglio. Sono certo, comunque, che questa volta non ci saranno rappresentanti della pubblica amministrazione, che tra l'altro è parte civile nei processi penali incardinati, e spero che la Curia ci ripensi» conclude l'avvocato.

Cosa replica la Timac - A nemmeno un giorno di distanza da questa "denuncia", arriva la replica ufficiale direttamente dall'ufficio stampa della Timac: «Prendiamo atto con stupore e rammarico del modo con cui il Comitato Operazione aria pulita Bat ha voluto strumentalizzare politicamente un evento religioso, quale la processione liturgica in onore della Madonna dello Sterpeto, che l'intera città di Barletta da sempre vive con profonda devozione e spiritualità. Ricordiamo al Comitato che è abitudine ormai risalente alla notte dei tempi che, ogni qualvolta la Madonna dello Sterpeto arrivi in città, la processione che la porta passi dallo stabilimento Timac di Via Trani e lì si fermi per una tappa e un momento di incontro con la popolazione, il sindaco e tutte le autorità locali. La tradizione si è ripetuta anche lo scorso primo maggio, con la partecipazione numerosa e sentita da parte dei fedeli e dei rappresentanti delle istituzioni locali. Così profondo è il legame di Timac con la vita spirituale della città di Barletta che nel 2010 i dipendenti dello stabilimento hanno chiesto e ottenuto il permesso di costruire una piccola edicola all'interno dell'area produttiva, nella quale custodire una riproduzione del prezioso quadro della Madonna dello Sterpeto. Un angolo di sentita devozione che oggi rappresenta un ulteriore orgoglio dei lavoratori di Timac e di tutta la cittadinanza. Riteniamo che spetti alle istituzioni e alla magistratura stabilire le modalità di svolgimento di processioni liturgiche e definire cosa sia lecito e non, e che questo compito non spetti invece a un comitato che si prefigge di rappresentare le istanze dei cittadini e che oggi dimostra di voler semplicemente sfruttare una circostanza religiosa per fare mera polemica politica. E' da respingere al mittente, inoltre, qualsiasi allusione circa l'esistenza di "processi penali" nei confronti dell'azienda, dovuta evidentemente a scarsa conoscenza della materia giuridica, se non a vera e propria malafede. Dispiace che questa volta l'opera di disinformazione messa in piedi da chi ha preteso di elevarsi ad alfiere della trasparenza abbia finito per toccare e strumentalizzare una vicenda religiosa che da sempre tocca le sfere più intime e spirituali dei cittadini di Barletta».

Cosa risponde Cianci - Alla replica, non tarda ad arrivare la controreplica ancora a firma dell'avvocato Cianci: «Onestamente, credo di non intendere cosa voglia dire il rappresentante della TIMAC circa la strumentalizzazione politica da parte del nostro comitato. Probabilmente ignora che il comitato Operazione Aria Pulita non intende fare politica partitica ma si occupa solo di politica ambientale ed è composto da cittadini di ogni idea partitica. Quindi stiano tranquilli che non abbiamo alcun interesse politico inteso in quello partitico se non quello della nostra salute. Né, tantomeno, strumentalizzare chicchessia giacché, ictu oculi, appare esattamente il contrario. Voglio ricordare solo, semmai ce ne fosse bisogno, che effettivamente ad oggi non vi sono processi nei confronti della TIMAC, questo era riferibile alla Buzzi, bensì un importante procedimento penale, innanzi alla Procura di Trani che insiste con un sequestro, con facoltà d'uso, dell'intero impianto per cui, laddove non vi fosse un'autorizzazione ad hoc, a prescindere dalle precedenti consuetudini, non è possibile adibire il manufatto ad altri usi, se non consentiti dalla Magistratura; infatti, era questo il senso del mio intervento, più che altro era un consiglio per tutti. Violare quel provvedimento di sequestro, confermato dal GIP prima e dal Tribunale del Riesame poi, rappresenterebbe un reato, oltre che una violazione etica anche in relazione all'enciclica "Laudato sii" di Papa Francesco (passo 194), certamente conosciuta dalla Curia. Insomma non appare idoneo, necessario ed utile portare l'Icona della Madonna dello Sterpeto in quel luogo, almeno come nostra opinione (cosiddetto "inchino"). Se questa violazione vi è già stata nel mese di maggio e ad oggi non vi è stata alcuna denuncia ovvero non si è aperto alcun procedimento penale, non significa debba ripetersi nuovamente. L'incontro con la popolazione, il Sindaco e tutte le autorità locali può essere fatto anche altrove, in aziende come l'Ipercoop, ad esempio, dove certamente, unitamente alle attività collaterali ivi esistenti, vi sono più dipendenti della TIMAC. Se poi l'azienda ha ottenuto le necessarie autorizzazioni dalla Magistratura, nulla questio».

Cosa ritiene la Curia - Nella bagarre allora cerca di far chiarezza direttamente la Curia arcivescovile che dirama questa nota: «In merito all'articolo apparso su alcuni organi di stampa circa una dichiarazione dell'avv. Michele Cianci, presidente del Comitato aria pulita Bat, relativa alla non opportunità della sosta della processione con l'Icona della Madonna dello Sterpeto presso lo stabilimento Timac in quanto quest'ultimo è "sotto sequestro giudiziario penale con facoltà d'uso dell'immobile relativo al compendio industriale", si propongono le seguenti chiarificazioni. Rimane fermo sul piano del magistero e su quello della prassi di tutti i giorni l'impegno della comunità ecclesiale in difesa dell'ambiente. Per non andare lontano, l'insegnamento della "Laudato si'" di Papa Francesco rimane pietra miliare per cui la tutela della "casa comune" è una priorità non rinviabile. A proposito, a livello diocesano, si ricorda il "Parere dell'Arcivescovo sulle trivellazioni petrolifere nel Mediterraneo" del 24 agosto 2015, in cui Mons. Pichierri esprime il parere negativo nei confronti di esse. In data 29 marzo 2016, la nota "Difendiamo il nostro mare" il Direttore dell' 'Ufficio diocesano problemi sociali, giustizia e pace, salvaguardia del creato', invita "tutti ad informarsi sul quesito referendario e di recarsi alle urne il 17 aprile per votare 'si' al referendum abrogativo della legge sulle trivellazioni". E, più recentemente, il 15 marzo u.s., nell'ambito dell'VIII Settimana Sociale, si è tenuto un incontro pubblico di sensibilizzazione alle tematiche ambientali. Quanto alle soste della processione del 4 luglio recante l'Icona della Madonna dello Sterpeto nei pressi dei Vigili del Fuoco, la Buzzi Unicem e S.p.A, e Timac, va detto che esse nel tempo sono state effettuate per l'incrociarsi armonico di tre istanze che da sempre hanno trovato il consenso unanime: 1) l'attenzione al mondo del lavoro, che dà dignità all'uomo, 2) lo spazio ampio di quelle location che ha sempre consentito tali soste, 3) l'incontro tra l'Icona e i rappresentanti della Città che La ricevono per porgerla al culto dei fedeli. La comunità ecclesiale barlettana intende rimanere nell'alveo di questa tradizione molto significativa. E che l'Icona, domani, passi, sia pure per alcuni minuti, nuovamente in questi luoghi sta ad attestare la vicinanza della Madonna e della Chiesa con chi lavora, anche in contesti di difficoltà, in attesa che chi ne ha l'autorità si esprima in maniera definitiva».

Cosa dichiara il sindaco - Ultimo in ordine di arrivo è l'appello del primo cittadino Pasquale Cascella, che scrive: «Nessuna contesa può esserci sullo spirito di comunità che la città di Barletta esprime in occasione della Festa patronale. È nel rispetto del legame storico tra senso civico e spirito religioso che il sindaco di Barletta ha invitato le rappresentanze dell'Amministrazione comunale e delle istituzioni operanti in città ad accogliere come sempre l'Icona della Madonna dello Sterpeto che lascia il Santuario per raggiungere la Cattedrale per la festa patronale. L'appuntamento è fissato questa sera, intorno alle ore 20.00, davanti alla sede del Comando dei Vigili del Fuoco, per poi attraversare l'area industriale di via Trani che, nel suo insieme, presenta complesse questioni ambientali». Di fronte alle discussioni, che anche nelle ultime ore hanno investito le più diverse espressioni della vita cittadina su questo delicato tema, il sindaco Cascella ha ritenuto di rivolgere un accorato appello a favorire, nelle tradizionali soste di omaggio alla sacra effige, modalità e forme che consentano di conciliare il rispetto di procedure giudiziarie in itinere con la conferma del significato più profondo delle manifestazioni in onore della Santa Patrona, offrendo così una rinnovata prova della capacità di condividere anche in questa occasione il valore dello sviluppo sostenibile della città.
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