Inaugurata a Barletta nuova struttura dedicata alla radioterapia metabolica
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Inaugurata a Barletta nuova struttura dedicata alla radioterapia metabolica

L'assessore regionale Piemontese: «Un ulteriore passo avanti nella rete pugliese della Medicina Nucleare»

Una nuova struttura per il servizio di Radioterapia Metabolica, un rilancio delle attività e l'avvio di una nuova terapia per la cura del tumore metastatico della prostata. Oggi a Barletta nell'area esterna del presidio ospedaliero "Dimiccoli" è stata inaugurata la nuova struttura di Radioterapia metabolica (prima ubicata al settimo piano) che oggi ospita due gamma camere (prima ubicate nella unità operativa di Medicina Nucleare) e 5 posti letto per le terapie con radiofarmaco.

La riqualificazione dell'area che ora ospita la Radioterapia Metabolica rientra nel progetto POR Puglia 2014-20/Azione 9.12 "Lavori Fornitura ed installazione della nuova PET/TC per la UOC di Medicina Nucleare del P.O. di Barletta" e ha avuto un importo complessivo di circa 725 mila euro. L'area ospita una cella di manipolazione di radiofarmaci, sala di somministrazione del radiofarmaco, due gamma camere, sale di attesa, sala di degenza e di monitoraggio dei pazienti. La struttura è organizzata in maniera tale da distinguere nettamente il "percorso freddo" del paziente, cioè il percorso che il paziente fa prima della somministrazione del radiofarmaco, dal "percorso caldo", cioè quello di uscita che viene seguito dopo la scintigrafia o il trattamento radioterapico.
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"La nuova struttura di Radioterapia Metabolica che inauguriamo oggi a Barletta rappresenta un ulteriore passo avanti nella rete pugliese della Medicina Nucleare – dichiara Raffaele Piemontese, vicepresidente della Regione Puglia e assessore alla Sanità –. La Puglia sta investendo con determinazione in questa branca ad altissimo contenuto tecnologico e clinico, capace di unire diagnosi e terapia in modo sempre più personalizzato. La rete PET/TAC regionale può oggi contare su 13 apparecchiature all'avanguardia, distribuite su tutto il territorio, che ci permettono di offrire prestazioni diagnostiche avanzate, ridurre i tempi di attesa e contrastare la mobilità passiva verso altre regioni. La possibilità di attivare, qui al presidio 'Dimiccoli', trattamenti teragnostici anche per il tumore della prostata metastatico – dopo quelli già in uso per i tumori neuroendocrini e della tiroide – dimostra che anche le strutture territoriali possono diventare centri di riferimento.

Noi abbiamo una missione: migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini, e in particolare di chi soffre. Interveniamo su donne e uomini che, altrimenti, avrebbero davanti solo pochi mesi di vita. In questo quadro, l'accesso ai farmaci innovativi non può e non deve rappresentare un ostacolo. È una battaglia che porto avanti da sempre: fare in modo che nessun pugliese sia costretto a cercare altrove – in altre regioni o addirittura in altri Paesi – cure che potrebbero essere erogate qui.

Abbiamo competenze, abbiamo scienziati, abbiamo medici in grado di utilizzare al meglio questi strumenti. Dobbiamo fare tutti gli sforzi possibili per garantire che i farmaci innovativi siano accessibili e pienamente utilizzati all'interno del nostro sistema sanitario regionale".

"L'attività che svolgiamo è già di tipo teragnostico – dice Pasquale Di Fazio, Direttore UOC Medicina Nucleare - La teragnostica è un approccio medico che integra diagnosi e terapia, sfruttando radiofarmaci, per individuare e trattare i tumori, in modo più preciso e personalizzato. In pratica, la teragnostica utilizza le stesse molecole marcate con isotopi radioattivi sia per la diagnostica (per esempio, individuare la posizione e la dimensione di un tumore) che per la terapia. Il principio che guida la teragnistica è se lo vedo (il tumore), lo posso curare"

Questo tipo di terapia a Barletta viene già utilizzato per la cura del tumore del neuroendocrino e della tiroide che non hanno reagito alle cure terapie con analoghi della somatostatina o con chemioterapici.
"Stiamo attivando l'uso della teragnostica anche per la cura del tumore della prostata metastatico che non ha reagito alle prime linee di trattamento – aggiunge Di Fazio – questa è una novità importante che risponderà alle esigenze di cura dei pazienti in progressione di malattia e garantirà un trattamento mirato e personalizzato".

Il reparto è dotato di due Gamma Camere, una ibrida con Tac e una dedicata all'attività cardiologica, attive dal 2019.

La Gamma Camera è una apparecchiatura utilizzata in Medicina Nucleare per l'acquisizione delle immagini scintigrafiche: queste rappresentano infatti visivamente la distribuzione nel corpo umano della radioattività emessa dai radiofarmaci iniettati nel corpo del paziente a scopo diagnostico o terapeutico.

La Gamma Camera ibrida incorpora una Tac e come tale permette una valutazione sia funzionale (relativa al modo in cui funziona un organo) che strutturale: in questo modo è possibile proiettare l'immagine dell'iperaccumolo della sostanza radiottiva sulla informazione strutturale della Tac. Questo consente una maggiore precisione nella valutazione del medico.

"La struttura entrerà in funzione il 21 luglio – dice Tiziana Dimatteo, Commissario straordinario Asl Bt – ringrazio tutto il personale amministrativo, tecnico e sanitario che come sempre ha collaborato per la conclusione dei lavori e l'inaugurazione della nuova struttura. Lo spostamento del servizio ci consentirà di allargare l'unità operativa di Oncologia ubica al settimo piano e che necessita di spazi adeguati".

"La Medicina Nucleare di questa Asl è un importante punto di riferimento a livello regionale – ha aggiunto Dimatteo – l'avvio del trattamento anche per la cura del tumore della prostata metastatizzato è sicuramente motivo di orgoglio, nella misura in cui ci auguriamo che possa regalare tempo e qualità di vita ai nostri pazienti".

L'unità operativa di Medicina Nucleare di Barletta ospita, in qualità di formatore, anche il dottor Giovanni Paganelli, due volte insignito del Premio "Marie Curie Award" - il più importante premio europeo nel campo della medicina nucleare applicata al trattamento delle neoplasie - ex collaboratore del prof. Umberto Veronesi.

Giovanni Paganelli è stato Direttore dei dipartimenti di Medicina Nucleare Diagnostica e Medicina Radiometabolica dell'IRST IRCCS di Meldola. Ha diretto inoltre la Scuola di Specializzazione in Medicina Nucleare presso l'Università degli studi di Ferrara.

I due riconoscimenti internazionali sono avvenuti per il trattamento con radiofarmaci della molecola 177Lu-Psma nei tumori della prostata in stadio avanzato e per la tecnica del linfonodo sentinella messa a punto nei tumori mammella.

"La collaborazione del dottor Paganelli è occasione di grande crescita per noi – aggiunge Di Fazio – la sua importante esperienza professionale e le sue doti di ricercatore ci stanno guidando nel perfezionamento continuo delle attività diagnostiche e terapeutiche".
  • Ospedale "R. Dimiccoli"
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