Eventi
Inaugurata a Barletta la Sala Operativa Integrata di Protezione Civile
Gabrielli: «La provincia Bat traccia una strada nei confronti di tutto il sistema»
Barletta - giovedì 5 giugno 2014
2.21
Partecipazione, coordinazione e attenzione al contenuto sono le parole chiave di un pomeriggio che porta con sé una ventata di novità a Barletta. Nel primo pomeriggio, i "padroni di casa", il prefetto Clara Minerva e il presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani Francesco Ventola, alla presenza dei sindaci del territorio e del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, hanno inaugurato la Sala Operativa Integrata di Protezione Civile, che è stata allestita presso la stessa Prefettura. Presenti anche i rappresentanti delle Forze dell'Ordine del territorio, nonché tutte le associazioni di volontariato che sono la base fondamentale della protezione del cittadino. L'allestimento della Sala Operativa all'interno della Prefettura è una scelta innovativa, quasi unica, come sottolinea il presidente Ventola: «In Italia siamo la terza provincia ad ospitare all'interno della prefettura una Sala Operativa. Questa struttura deve essere un punto di riferimento per tutti, soprattutto per i sindaci». Tale Sala Operativa è stata realizzata grazie alla collaborazione di tutte le istituzioni del territorio, in particolar modo della Prefettura e dall'Amministrazione Provinciale, che hanno fortemente voluto una struttura in grado di gestire le emergenze e di confrontarsi in merito alle problematiche che riguardano la sesta provincia pugliese. Finanziata dai fondi messi a disposizione dalla Regione Puglia, la Sala Operativa è un fiore all'occhiello su tutto il territorio nazionale, e può vantare caratteristiche tecnologhe e strumentali all'avanguardia, improntate al controllo capillare e continuato. La Sala, che sarà operativa ventiquattro ore su ventiquattro, sarà in costante collegamento con la sede della Provincia, ad Andria, per monitorare al meglio i fenomeni che solitamente anticipano eventi calamitosi rilevanti.
Soddisfatto della cooperazione tra istituzioni e del "modello" promosso dalla Provincia, il Capo della Protezione Civile Franco Gabrielli ha tagliato il metaforico nastro della Sala: «Le cose che il presidente Ventola e il prefetto Minerva hanno detto sono importanti: a volte non si apprezzano fino in fondo perché, essendoci un territorio che ha compreso in maniera virtuosa quali sono i fondamentali di un maturo sistema di protezione civile, sembrano scontati. Ma tanto più ci si confronta con altre aree del Paese, e tanto più si comprende, invece, come queste cose siano invece non ovvie e non scontate. I temi della pianificazione, i temi del coordinamento e del far vivere la funzione di Protezione Civile non solo come momento occasionale all'esito di eventi calamitosi in cui tutti poi si rendono conto dell'importanza del sistema. La Protezione Civile è una materia che si vive e si costruisce ogni giorno, si vive e si costruisce nell'impegno delle istituzione, si vive e si costruisce nell'impegno e nella consapevolezza della gente. Fino a quando in questo Paese non si chiuderà il cerchio in cui avremo istituzioni sensibili, ma anche cittadinanza sensibile e consapevole, noi non avremo costruito un maturo sistema di Protezione Civile. Quello che ho visto in questi giorni e quanto mi è stato riferito e quello che ho apprezzato oggi stesso fa di questo territorio un territorio dove i temi della Protezione Civile sono stati posti nella giusta attenzione e hanno visto il giusto impegno. E allora, ecco perché, in un momento in cui il Paese sta cercando di riscrivere una sua presenza nel territorio delle istituzioni, la preoccupazione deve essere quella di non disperdere tutto quanto si è costruito, soprattutto in quei territori dove sapientemente e intelligentemente si è costruito. Vorrei lasciare veramente questa sottolineatura, perché le cose che sono state fatte sono importanti. Per chi come me ha la ventura di avere termini di paragone non sempre esaltanti, qui, in questo territorio si è scritta una pagina veramente importante. Dobbiamo fare un plauso a tutti, perché tutti hanno capito di essere sistema. C'è in primis anche la generosità istituzionale, perché un presidente della Provincia che dice "a me non interessa quale sia il contenitore, e a me interessa il contenuto" sembra dire una cosa ovvia, ma in questo Paese non lo è».
«E allora – conclude Gabrielli -, questa è la strada che la provincia di Barletta-Andria-Trani traccia anche nei confronti del più ampio sistema globale di Protezione Civile: generosità, impegno, capacità di accoglienza, nel senso che tutti sono importanti. Non c'è nessuno che può fare a meno degli altri. Vorrei che le parole del presidente fossero non solo un modello, ma anche una parola d'ordine: costruiamo insieme un sistema nel quale tutti si sentano fondamentali. Pensiamo al ruolo del volontariato, ma anche a tutte le singole strutture operative. Tutti sono parte, e provate a togliere un pezzo: vedrete che nessuno è così importante da essere autosufficiente, ma nessuno è così poco importante da non risultare poi alla fine fondamentale ed essenziale».
Soddisfatto della cooperazione tra istituzioni e del "modello" promosso dalla Provincia, il Capo della Protezione Civile Franco Gabrielli ha tagliato il metaforico nastro della Sala: «Le cose che il presidente Ventola e il prefetto Minerva hanno detto sono importanti: a volte non si apprezzano fino in fondo perché, essendoci un territorio che ha compreso in maniera virtuosa quali sono i fondamentali di un maturo sistema di protezione civile, sembrano scontati. Ma tanto più ci si confronta con altre aree del Paese, e tanto più si comprende, invece, come queste cose siano invece non ovvie e non scontate. I temi della pianificazione, i temi del coordinamento e del far vivere la funzione di Protezione Civile non solo come momento occasionale all'esito di eventi calamitosi in cui tutti poi si rendono conto dell'importanza del sistema. La Protezione Civile è una materia che si vive e si costruisce ogni giorno, si vive e si costruisce nell'impegno delle istituzione, si vive e si costruisce nell'impegno e nella consapevolezza della gente. Fino a quando in questo Paese non si chiuderà il cerchio in cui avremo istituzioni sensibili, ma anche cittadinanza sensibile e consapevole, noi non avremo costruito un maturo sistema di Protezione Civile. Quello che ho visto in questi giorni e quanto mi è stato riferito e quello che ho apprezzato oggi stesso fa di questo territorio un territorio dove i temi della Protezione Civile sono stati posti nella giusta attenzione e hanno visto il giusto impegno. E allora, ecco perché, in un momento in cui il Paese sta cercando di riscrivere una sua presenza nel territorio delle istituzioni, la preoccupazione deve essere quella di non disperdere tutto quanto si è costruito, soprattutto in quei territori dove sapientemente e intelligentemente si è costruito. Vorrei lasciare veramente questa sottolineatura, perché le cose che sono state fatte sono importanti. Per chi come me ha la ventura di avere termini di paragone non sempre esaltanti, qui, in questo territorio si è scritta una pagina veramente importante. Dobbiamo fare un plauso a tutti, perché tutti hanno capito di essere sistema. C'è in primis anche la generosità istituzionale, perché un presidente della Provincia che dice "a me non interessa quale sia il contenitore, e a me interessa il contenuto" sembra dire una cosa ovvia, ma in questo Paese non lo è».
«E allora – conclude Gabrielli -, questa è la strada che la provincia di Barletta-Andria-Trani traccia anche nei confronti del più ampio sistema globale di Protezione Civile: generosità, impegno, capacità di accoglienza, nel senso che tutti sono importanti. Non c'è nessuno che può fare a meno degli altri. Vorrei che le parole del presidente fossero non solo un modello, ma anche una parola d'ordine: costruiamo insieme un sistema nel quale tutti si sentano fondamentali. Pensiamo al ruolo del volontariato, ma anche a tutte le singole strutture operative. Tutti sono parte, e provate a togliere un pezzo: vedrete che nessuno è così importante da essere autosufficiente, ma nessuno è così poco importante da non risultare poi alla fine fondamentale ed essenziale».