Eventi
In bicicletta da Barletta a Capo Nord, il racconto di Antonella Gentile
Un viaggio tra avventura e solidarietà per l'associazione umanitaria AMREF
Barletta - mercoledì 11 aprile 2018
12.33
Un'esperienza unica e meravigliosa, che unisce la voglia di esplorazione alla solidarietà. Questo è il racconto di Antonella Gentile, ragazza barlettana che lo scorso anno ha deciso, in collaborazione con l'associazione umanitaria AMREF, di mettere alla prova sé stessa attraverso un lungo viaggio, avventuroso e di certo non alla portata di tutti, riuscendo a raccogliere fondi per la costruzione di pozzi d'acqua in Africa. Avevamo raccontato la sua storia già a novembre 2017, appena rientrata dalla sua avventura in city bike in giro per il mondo.
Questa sera alle ore 20:00 Antonella Gentile sarà ospite presso il Motel Woodstock (in via Duomo 26) per narrare in prima persona il suo particolare viaggio: lei ha mollato la vita di tutti i giorni, per partire da Roma, caricando un paio di borse su una city bike e iniziando a pedalare, e pedalare, e ancora pedalare, attraversando Italia, Austria, Germania, Danimarca e Svezia, fino a giungere in Norvegia.
In che momento hai maturato dentro di te l'idea di affrontare questa avventura?
«L'idea di partire in bicicletta è nata due anni fa come un gioco perché non avrei mai pensato di realizzare questo sogno. Ho chiesto sostegno a diverse strutture alberghiere ma non pensavo che avrebbero accolto positivamente la mia richiesta di sponsorizzare il mio viaggio. Quando ho visto tutto il calore che mi è stato dato, poiché con entusiasmo hanno accettato la mia proposta, ho deciso di concretizzare questo mio desiderio e di partire».
Ti sei sentita sola durante il viaggio?
«Sebbene sia partita sola non mi sono mai sentita sola durante il viaggio poiché ho incontrato tante persone. Molta gente mi ha offerto ospitalità e mi ha fatto sentire davvero a casa. Alcuni mi hanno accompagnato anche per piccoli tratti di strada».
La tua bicicletta è stata sempre al tuo fianco in questa iniziativa. Come potresti convincere i nostri concittadini barlettani ad usare più spesso la bicicletta per muoversi quotidianamente e per viaggiare?
«La bicicletta offre la possibilità di scrutare i particolari dei luoghi da cui si passa. Ci si sente davvero liberi usando questo mezzo. Andare in bici contribuisce a limitare tanti problemi delle città dove il traffico crea inquinamento che favorisce l'insorgere di malattie. L'Italia però non è un paese all'avanguardia dal punto di vista delle piste ciclabili poiché ce ne sono poche, spesso costruite senza criterio e con scarsa manutenzione. Bisognerebbe adeguarsi ad altri paesi che ho percorso come l'Austria, la Germania e la Svezia, un vero e proprio paradiso per i ciclisti».
Qual è l'episodio del tuo viaggio che più ti è rimasto nel cuore?
«Ciò che più mi ha colpito di questa esperienza è stato riscontrare l'umanità delle persone che mi hanno sempre rassicurato, ospitandomi e aiutandomi nei momenti di difficoltà, regalandomi oggetti che sono stati fondamentali durante il mio viaggio. È stata un'emozione incredibile anche raggiungere Capo Nord e realizzare che non fosse importante la meta ma tutto il viaggio che avevo fatto che mi ha dato tante emozioni. Quello che ho provato rimarrà per sempre nel mio cuore e nella mia mente».
In che modo i cittadini sensibili come te possono dare il loro contributo per sostenere cause umanitarie come questa?
«Durante il mio viaggio ho sostenuto un'associazione umanitaria Amref, invitando persone a donare all'associazione per costruire dei pozzi d'acqua in Africa. Quando ho iniziato questo viaggio ho visto una pubblicità su Facebook di Amref che parlava di donne costrette a percorrere tanti km per attingere acqua dai pozzi, donne che purtroppo viaggiano per necessità e non hanno la possibilità di esplorare territori come me. Per questo motivo ho collaborato ad una raccolta fondi e i cittadini possono ancora dare il contributo all'associazione andando sul sito di Amref».
Quale sarà la tua prossima avventura?
«Il mio prossimo viaggio in bici sarà in Cina, sempre a sostegno di Amref e sto già cercando sponsor che possano aiutarmi in questo progetto che realizzerò fra un anno. Chiunque voglia aiutarmi può contattarmi scrivendomi alla seguente e-mail iviaggidiantonella@gmail.com».
Questa sera alle ore 20:00 Antonella Gentile sarà ospite presso il Motel Woodstock (in via Duomo 26) per narrare in prima persona il suo particolare viaggio: lei ha mollato la vita di tutti i giorni, per partire da Roma, caricando un paio di borse su una city bike e iniziando a pedalare, e pedalare, e ancora pedalare, attraversando Italia, Austria, Germania, Danimarca e Svezia, fino a giungere in Norvegia.
In che momento hai maturato dentro di te l'idea di affrontare questa avventura?
«L'idea di partire in bicicletta è nata due anni fa come un gioco perché non avrei mai pensato di realizzare questo sogno. Ho chiesto sostegno a diverse strutture alberghiere ma non pensavo che avrebbero accolto positivamente la mia richiesta di sponsorizzare il mio viaggio. Quando ho visto tutto il calore che mi è stato dato, poiché con entusiasmo hanno accettato la mia proposta, ho deciso di concretizzare questo mio desiderio e di partire».
Ti sei sentita sola durante il viaggio?
«Sebbene sia partita sola non mi sono mai sentita sola durante il viaggio poiché ho incontrato tante persone. Molta gente mi ha offerto ospitalità e mi ha fatto sentire davvero a casa. Alcuni mi hanno accompagnato anche per piccoli tratti di strada».
La tua bicicletta è stata sempre al tuo fianco in questa iniziativa. Come potresti convincere i nostri concittadini barlettani ad usare più spesso la bicicletta per muoversi quotidianamente e per viaggiare?
«La bicicletta offre la possibilità di scrutare i particolari dei luoghi da cui si passa. Ci si sente davvero liberi usando questo mezzo. Andare in bici contribuisce a limitare tanti problemi delle città dove il traffico crea inquinamento che favorisce l'insorgere di malattie. L'Italia però non è un paese all'avanguardia dal punto di vista delle piste ciclabili poiché ce ne sono poche, spesso costruite senza criterio e con scarsa manutenzione. Bisognerebbe adeguarsi ad altri paesi che ho percorso come l'Austria, la Germania e la Svezia, un vero e proprio paradiso per i ciclisti».
Qual è l'episodio del tuo viaggio che più ti è rimasto nel cuore?
«Ciò che più mi ha colpito di questa esperienza è stato riscontrare l'umanità delle persone che mi hanno sempre rassicurato, ospitandomi e aiutandomi nei momenti di difficoltà, regalandomi oggetti che sono stati fondamentali durante il mio viaggio. È stata un'emozione incredibile anche raggiungere Capo Nord e realizzare che non fosse importante la meta ma tutto il viaggio che avevo fatto che mi ha dato tante emozioni. Quello che ho provato rimarrà per sempre nel mio cuore e nella mia mente».
In che modo i cittadini sensibili come te possono dare il loro contributo per sostenere cause umanitarie come questa?
«Durante il mio viaggio ho sostenuto un'associazione umanitaria Amref, invitando persone a donare all'associazione per costruire dei pozzi d'acqua in Africa. Quando ho iniziato questo viaggio ho visto una pubblicità su Facebook di Amref che parlava di donne costrette a percorrere tanti km per attingere acqua dai pozzi, donne che purtroppo viaggiano per necessità e non hanno la possibilità di esplorare territori come me. Per questo motivo ho collaborato ad una raccolta fondi e i cittadini possono ancora dare il contributo all'associazione andando sul sito di Amref».
Quale sarà la tua prossima avventura?
«Il mio prossimo viaggio in bici sarà in Cina, sempre a sostegno di Amref e sto già cercando sponsor che possano aiutarmi in questo progetto che realizzerò fra un anno. Chiunque voglia aiutarmi può contattarmi scrivendomi alla seguente e-mail iviaggidiantonella@gmail.com».