Istituzionale
Il sindaco Nicola Maffei scrive a Barlettalife
Una nota del primo cittadino, segue un nostro articolo su "Barletta sostenibile". «La giornalista arriva a prendersela anche con i relatori»
Barletta - lunedì 8 novembre 2010
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera, in forma integrale, che il sindaco Nicola Maffei ha inviato alla nostra redazione in risposta ad un articolo da noi pubblicato. Non interveniamo nel merito di questa risposta, ma ci riserviamo di rispondere per amor di dialettica e per confutare alcune argomentazioni.
Sono stato professore nella scuola pubblica sino a quattro anni fa quando, eletto Sindaco di Barletta, mi sono dedicato completamente alla mia città, lasciando ogni altro incarico professionale. È per questo motivo che non posso che auspicare sempre che giovani ragazzi e ragazze si buttino nel mondo, provino, facciano, scrivano e mettano in pratica quanto imparato a scuola. Proprio per questo mi attiverò personalmente per stimolare le politiche attive per l'accesso al lavoro delle fasce più giovani e deboli della popolazione, anche se i sindaci non hanno competenza diretta in materia (ma fanno finta di dimenticarsene quando hanno bisogno di recuperare voti attraverso promesse irrealizzabili). Dovrebbe farlo il Governo Berlusconi, che è invece impegnato a parlare di tutt'altro. Dovrebbe farlo la Provincia, che ha delega diretta sulle politiche del lavoro. Prova a farlo la Regione, con risultati apprezzabili e apprezzati da tutta Italia ma questi sforzi, senza l'appoggio di tutte le istituzioni citate, appaiono ancora non sufficienti rispetto alla disperata richiesta di lavoro da parte di tutte le comunità.
Plaudo dunque alla redazione di Barlettalife e a tutte le esperienze che sostengono i giovani che si stanno facendo le ossa nel mondo del giornalismo. Ma stamane, nel leggere l'intervento di Ester Binetti su "Barletta sostenibile" non ho potuto non provare disappunto. Colgo però la palla al balzo perchè questo articolo mi permette di allargare il dibattito e condividerlo con la città, dunque ringrazio la Binetti per aver mostrato interesse verso l'attività Amministrativa.
Cominciamo dal tema. La giornalista accusa l'Amministrazione di aver organizzato, con Barletta sostenibile, un momento di incontro partecipato per fare "propaganda elettorale" e arriva a prendersela anche con i relatori.
Precisiamo subito, ancora una volta come ho già fatto su Facebook rispondendo a una delle tante persone che domandavano, che l'incontro è stato organizzato, sia nelle modalità che nelle tematiche, dal "Tavolo per lo sviluppo sostenibile" del quale fanno attualmente parte Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti BT, CIA, CNA BAT, CGIL BAT, CISL, UIL BAT, Confindustria Bari e BAT, ANCE Bari e BAT, Collegio Geometri BAT, Ordine Architetti Bari, Ordine Geologi Puglia, Ordine Ingegneri BAT.
Il 24 giugno scorso queste sigle professionali, sindacali e di categoria hanno sottoscritto con l'Amministrazione un Protocollo d'intesa (frutto anche quello di un lungo lavoro preparatorio e adeguatamente pubblicizzato in una conferenza stampa) nel quale si delineavano i macrotemi e le attività da discutere ampliabili dalle sollecitazioni provenienti dalla cittadinanza allargata. Aggiungo inoltre che il filmato introduttivo, citato dalla Binetti, non è stato preparato dall'Amministrazione ma da un gruppo altrettanto valido di giovani raccolti nell'esperienza innovativa di Bipress.TV.
Dubito che tutti i rappresentanti di questi gruppi siano scesi contemporaneamente in campagna elettorale e tutti a mio sostegno. Che ci sia qualcuno che lo pensi sta nelle logiche di un involgarimento del ruolo pubblico attribuito agli attori istituzionali i quali, per fortuna di tutti, non si occupano di generare consenso ma di lavorare per il bene comune
Il Comune di Barletta ha seguito e sostenuto tutto l'iter, iniziato molti mesi fa, che ha portato al primo incontro di mercoledì e ha deciso di porsi, come d'altronde già evidenziato dai relatori e dall'Assessore regionale all'Urbanistica Angela Barbanente, come "grande saggio" che sia in grado di raccordare, allargare e sostenere le istanze dei partecipanti. Bisogna inoltre considerare che il Tavolo di partecipazione è dall'altra sera aperto a tutti coloro che avranno voglia e interesse a scrivere una pagina nuova per Barletta, che siano Associazioni o semplici cittadini, che siano già attivi autonomamente sul territorio o che abbiano voglia di accingersi ora a farlo.
La Binetti parla di Ottavio Mazzocca e del suo bell'intervento, specificando che il professore ha stigmatizzato l'intento avvenuto dagli anni Settanta in poi da parte di alcune amministrazioni di Centro Sinistra di privatizzare la distilleria o di lottizzare l'area attraverso un ecomostro edilizio. Vero. Ma dimentica di aggiungere che è stato lo stesso Mazzocca a chiosare quella frase con un plauso a questa Amministrazione che invece ha deciso non solo di puntare su quell'area per farne il cuore pulsante della città del futuro, ma che ha anche cantierizzato in quella stessa sede un elemento di rottura ambientale come l'orto botanico. E aggiungo che il plauso è arrivato anche dall'Assessore Regionale Angela Barbanente; anche questo, stranamente, nell'articolo è stato omesso.
L'articolo, poi, si chiude con uno slogan propagandistico, "Cambiare Barletta si può". In quante campagne elettorali avete ascoltato espressioni simili, soprattutto dell'opposizione che chiede una discontinuità rispetto all'Amministrazione in carica? Non voglio pensare che le dichiarate idee politiche della giornalista e la sua militanza nella destra locale possano annebbiare la sua deontologia professionale. Il giornalismo e l'attività politica possono essere anche condotti contemporaneamente (pur con tutte le riserve morali che io posso nutrire sulla questione): l'importante è che lo si faccia in modo trasparente sia verso i lettori sia verso gli elettori.
Certo è che semplicemente navigando su internet ci si può rendere facilmente conto che quello slogan usato da Ester Binetti è molto simile a un altro slogan presente su questa pagina che sa tanto, questa sì, di campagna elettorale avviata.
E allora scusatemi se mi rivolgo direttamente a voi, cari cittadini barlettani, e mi permetto di condividere con voi un piccolo sfogo e una confidenza: ma vi sembra mai possibile che un Sindaco debba smettere di fare il suo lavoro solo perché è giunto ad un anno dalle elezioni? Vi sembra responsabile che gli amministratori in carica smettano di preoccuparsi della manutenzione delle strade, dell'impegno nei confronti dei più poveri, della riqualificazione urbana, della cultura, del presente e del futuro di questa città, solo perché ci si avvicina ad una scadenza elettorale? Un Sindaco è in carica per cinque anni e il mio mandato scade il 30 aprile 2011. Se io smettessi oggi di preoccuparmi del lavoro per cui ho ricevuto mandato dagli elettori sarei un irresponsabile. Ed è questo che l'opposizione vorrebbe che io sia, per poi attaccarmi e accusarmi.
Alcuni processi amministrativi sono necessariamente più complessi degli altri. La legge che regolamenta il Piano Urbanistico della città non può essere oggetto di speculazioni elettorali. I barlettani aspettano da 40 anni questa legge, la discussione partecipata sul PUG e sulla rigenerazione urbana: ogni discussione sul mese preciso in cui il processo è partito è sterile e, pur di mettermi in cattiva luce, si preferisce non fare gli interessi dei barlettani e nemmeno si pensa che quella della rigenerazione urbana potrebbe essere anche per i giovani della destra locale un momento per portare progetti, istanze, bisogni e magari una visione differente al Tavolo della discussione. Temo però che questi progetti scarseggino se, come sembra, preferiscono criticare negativamente piuttosto che partecipare attivamente come farebbe qualsiasi altro cittadino.
Io non sono e non sarò mai in campagna elettorale nel senso tradizionale del termine. Sono il Sindaco di questa città e ho il dovere di preoccuparmi di questo. Ho già manifestato la mia disponibilità a proseguire l'esperienza amministrativa nel convincimento che il meglio, per Barletta, debba ancora venire (e questo vale per tutti gli amministratori pubblici, altrimenti non sarebbe possibile svolgere due mandati consecutivi) e che questi anni di lavoro abbiano preparato il campo per portare a casa i frutti di tanti sforzi fatti lontano dai riflettori che magari non portano consenso ma creano le condizioni per migliorare realmente la vita delle persone.
Lascio tutte le speculazioni elettorali alle forze politiche che intendono portare un'alternativa a questa città anche se io, francamente, non vedo ancora proposte concrete in questo senso. Io e la coalizione di Centro-Sinistra che mi sostiene preferiamo concentrarci su Barletta, come abbiamo sempre fatto, con la serietà che ci contraddistingue e con il supporto di tutta la città.
Sono stato professore nella scuola pubblica sino a quattro anni fa quando, eletto Sindaco di Barletta, mi sono dedicato completamente alla mia città, lasciando ogni altro incarico professionale. È per questo motivo che non posso che auspicare sempre che giovani ragazzi e ragazze si buttino nel mondo, provino, facciano, scrivano e mettano in pratica quanto imparato a scuola. Proprio per questo mi attiverò personalmente per stimolare le politiche attive per l'accesso al lavoro delle fasce più giovani e deboli della popolazione, anche se i sindaci non hanno competenza diretta in materia (ma fanno finta di dimenticarsene quando hanno bisogno di recuperare voti attraverso promesse irrealizzabili). Dovrebbe farlo il Governo Berlusconi, che è invece impegnato a parlare di tutt'altro. Dovrebbe farlo la Provincia, che ha delega diretta sulle politiche del lavoro. Prova a farlo la Regione, con risultati apprezzabili e apprezzati da tutta Italia ma questi sforzi, senza l'appoggio di tutte le istituzioni citate, appaiono ancora non sufficienti rispetto alla disperata richiesta di lavoro da parte di tutte le comunità.
Plaudo dunque alla redazione di Barlettalife e a tutte le esperienze che sostengono i giovani che si stanno facendo le ossa nel mondo del giornalismo. Ma stamane, nel leggere l'intervento di Ester Binetti su "Barletta sostenibile" non ho potuto non provare disappunto. Colgo però la palla al balzo perchè questo articolo mi permette di allargare il dibattito e condividerlo con la città, dunque ringrazio la Binetti per aver mostrato interesse verso l'attività Amministrativa.
Cominciamo dal tema. La giornalista accusa l'Amministrazione di aver organizzato, con Barletta sostenibile, un momento di incontro partecipato per fare "propaganda elettorale" e arriva a prendersela anche con i relatori.
Precisiamo subito, ancora una volta come ho già fatto su Facebook rispondendo a una delle tante persone che domandavano, che l'incontro è stato organizzato, sia nelle modalità che nelle tematiche, dal "Tavolo per lo sviluppo sostenibile" del quale fanno attualmente parte Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti BT, CIA, CNA BAT, CGIL BAT, CISL, UIL BAT, Confindustria Bari e BAT, ANCE Bari e BAT, Collegio Geometri BAT, Ordine Architetti Bari, Ordine Geologi Puglia, Ordine Ingegneri BAT.
Il 24 giugno scorso queste sigle professionali, sindacali e di categoria hanno sottoscritto con l'Amministrazione un Protocollo d'intesa (frutto anche quello di un lungo lavoro preparatorio e adeguatamente pubblicizzato in una conferenza stampa) nel quale si delineavano i macrotemi e le attività da discutere ampliabili dalle sollecitazioni provenienti dalla cittadinanza allargata. Aggiungo inoltre che il filmato introduttivo, citato dalla Binetti, non è stato preparato dall'Amministrazione ma da un gruppo altrettanto valido di giovani raccolti nell'esperienza innovativa di Bipress.TV.
Dubito che tutti i rappresentanti di questi gruppi siano scesi contemporaneamente in campagna elettorale e tutti a mio sostegno. Che ci sia qualcuno che lo pensi sta nelle logiche di un involgarimento del ruolo pubblico attribuito agli attori istituzionali i quali, per fortuna di tutti, non si occupano di generare consenso ma di lavorare per il bene comune
Il Comune di Barletta ha seguito e sostenuto tutto l'iter, iniziato molti mesi fa, che ha portato al primo incontro di mercoledì e ha deciso di porsi, come d'altronde già evidenziato dai relatori e dall'Assessore regionale all'Urbanistica Angela Barbanente, come "grande saggio" che sia in grado di raccordare, allargare e sostenere le istanze dei partecipanti. Bisogna inoltre considerare che il Tavolo di partecipazione è dall'altra sera aperto a tutti coloro che avranno voglia e interesse a scrivere una pagina nuova per Barletta, che siano Associazioni o semplici cittadini, che siano già attivi autonomamente sul territorio o che abbiano voglia di accingersi ora a farlo.
La Binetti parla di Ottavio Mazzocca e del suo bell'intervento, specificando che il professore ha stigmatizzato l'intento avvenuto dagli anni Settanta in poi da parte di alcune amministrazioni di Centro Sinistra di privatizzare la distilleria o di lottizzare l'area attraverso un ecomostro edilizio. Vero. Ma dimentica di aggiungere che è stato lo stesso Mazzocca a chiosare quella frase con un plauso a questa Amministrazione che invece ha deciso non solo di puntare su quell'area per farne il cuore pulsante della città del futuro, ma che ha anche cantierizzato in quella stessa sede un elemento di rottura ambientale come l'orto botanico. E aggiungo che il plauso è arrivato anche dall'Assessore Regionale Angela Barbanente; anche questo, stranamente, nell'articolo è stato omesso.
L'articolo, poi, si chiude con uno slogan propagandistico, "Cambiare Barletta si può". In quante campagne elettorali avete ascoltato espressioni simili, soprattutto dell'opposizione che chiede una discontinuità rispetto all'Amministrazione in carica? Non voglio pensare che le dichiarate idee politiche della giornalista e la sua militanza nella destra locale possano annebbiare la sua deontologia professionale. Il giornalismo e l'attività politica possono essere anche condotti contemporaneamente (pur con tutte le riserve morali che io posso nutrire sulla questione): l'importante è che lo si faccia in modo trasparente sia verso i lettori sia verso gli elettori.
Certo è che semplicemente navigando su internet ci si può rendere facilmente conto che quello slogan usato da Ester Binetti è molto simile a un altro slogan presente su questa pagina che sa tanto, questa sì, di campagna elettorale avviata.
E allora scusatemi se mi rivolgo direttamente a voi, cari cittadini barlettani, e mi permetto di condividere con voi un piccolo sfogo e una confidenza: ma vi sembra mai possibile che un Sindaco debba smettere di fare il suo lavoro solo perché è giunto ad un anno dalle elezioni? Vi sembra responsabile che gli amministratori in carica smettano di preoccuparsi della manutenzione delle strade, dell'impegno nei confronti dei più poveri, della riqualificazione urbana, della cultura, del presente e del futuro di questa città, solo perché ci si avvicina ad una scadenza elettorale? Un Sindaco è in carica per cinque anni e il mio mandato scade il 30 aprile 2011. Se io smettessi oggi di preoccuparmi del lavoro per cui ho ricevuto mandato dagli elettori sarei un irresponsabile. Ed è questo che l'opposizione vorrebbe che io sia, per poi attaccarmi e accusarmi.
Alcuni processi amministrativi sono necessariamente più complessi degli altri. La legge che regolamenta il Piano Urbanistico della città non può essere oggetto di speculazioni elettorali. I barlettani aspettano da 40 anni questa legge, la discussione partecipata sul PUG e sulla rigenerazione urbana: ogni discussione sul mese preciso in cui il processo è partito è sterile e, pur di mettermi in cattiva luce, si preferisce non fare gli interessi dei barlettani e nemmeno si pensa che quella della rigenerazione urbana potrebbe essere anche per i giovani della destra locale un momento per portare progetti, istanze, bisogni e magari una visione differente al Tavolo della discussione. Temo però che questi progetti scarseggino se, come sembra, preferiscono criticare negativamente piuttosto che partecipare attivamente come farebbe qualsiasi altro cittadino.
Io non sono e non sarò mai in campagna elettorale nel senso tradizionale del termine. Sono il Sindaco di questa città e ho il dovere di preoccuparmi di questo. Ho già manifestato la mia disponibilità a proseguire l'esperienza amministrativa nel convincimento che il meglio, per Barletta, debba ancora venire (e questo vale per tutti gli amministratori pubblici, altrimenti non sarebbe possibile svolgere due mandati consecutivi) e che questi anni di lavoro abbiano preparato il campo per portare a casa i frutti di tanti sforzi fatti lontano dai riflettori che magari non portano consenso ma creano le condizioni per migliorare realmente la vita delle persone.
Lascio tutte le speculazioni elettorali alle forze politiche che intendono portare un'alternativa a questa città anche se io, francamente, non vedo ancora proposte concrete in questo senso. Io e la coalizione di Centro-Sinistra che mi sostiene preferiamo concentrarci su Barletta, come abbiamo sempre fatto, con la serietà che ci contraddistingue e con il supporto di tutta la città.