Politica
Il silenzio di Maffei e la logica del "Trota"
Una nota di merito e di sostegno alla stampa fuori dal coro, come Barlettalife. La nota del gruppo "Cittadini in movimento"
Barletta - martedì 29 maggio 2012
I componenti del gruppo "Cittadini in movimento", rappresentati nel seguente comunicato dal presidente Franco Fucci, redigono una riflessione tutta dedicata ai parossistici atteggiamenti dell'amministrazione comunale, sempre più chiusa in sé stessa e nei propri interessi (materiali o ideologici che siano), che troppo spesso perde di vista il bene comune, il malessere dei cittadini e soprattutto il loro bisogno/diritto di informazione.
«Tra Bossi – scrive allora Franco Fucci - che destina il figlio ad importanti cariche amministrativo-politiche e gli fa dono, a spese del partito, di titoli accademici albanesi e chi destina l'amico di sempre a fargli da guardaspalle per il modico importo di quasi 100.000,00 euro annui, regalandogli titoli bocconiani, c'è pochissima differenza, anzi nessuna. Invero la logica del "trota", diventata diffusa consuetudine, ha anche ispirato le ultime scelte politiche.
Gli assessori "nominati" dai transfughi, che si sono fatti transfughi proprio per godersi la premialità e scegliersi l'assessore di "famiglia", sono anche essi nella logica del "trota". La spartizione di stretta caratura correntizia, fondata sul reclutamento a suon di tessere, non proprio spontaneo, a favore del nostrano "cerchio magico", che intende occupare ogni posto e strapuntino, è da "trota". Inseguito dalla giustizia, il "trota" si è però fatto da parte ed ha offerto le sue dimissioni. Non è sperabile che i nostri "trota" facciano altrettanto perché a nessuno piace perdere il posto al sole per ritornare nell'ombra grigia di ieri.
Noi, però, mai domi e rassegnati, continuiamo a sperare in una svolta culturale e morale. Qualche intervento politico (i socialisti) ci dice che, forse, non è tutto calma piatta e palude. Meritorio è poi il lavoro della stampa e dei media locali (Barlettalife in testa) che non si uniscono al coro degli osannanti. L'ostracismo nei confronti della stampa non di regime, adottata dalla amministrazione, sta tra la piccineria e l'autoritarismo fascista di altri tempi. Fidiamo che non si voglia aggiungere vergogna a vergogna.
Qualche offerta di dimissioni, magari per finta, o la revoca del malfatto non starebbero male. Soprattutto non starebbe male un intervento a chiarimenti del Sindaco, che da troppo tempo oppone il silenzio, come strumento di governo, alle domande dei cittadini e dei movimenti, anche quando si fanno proposte di buona amministrazione. Il silenzio consente il galleggiamento, ma non è buona politica ed anzi non è politica. Quanto al persistere del silenzio delle sinistre e dei movimenti, a scranno assessorile acquisito, non è invece una sorpresa. Ci convince invece che tutti i gatti, almeno quelli nostrani, sono bigi e che la politica, di qualunque colore, anche da queste parti è strumento e non fine».
«Tra Bossi – scrive allora Franco Fucci - che destina il figlio ad importanti cariche amministrativo-politiche e gli fa dono, a spese del partito, di titoli accademici albanesi e chi destina l'amico di sempre a fargli da guardaspalle per il modico importo di quasi 100.000,00 euro annui, regalandogli titoli bocconiani, c'è pochissima differenza, anzi nessuna. Invero la logica del "trota", diventata diffusa consuetudine, ha anche ispirato le ultime scelte politiche.
Gli assessori "nominati" dai transfughi, che si sono fatti transfughi proprio per godersi la premialità e scegliersi l'assessore di "famiglia", sono anche essi nella logica del "trota". La spartizione di stretta caratura correntizia, fondata sul reclutamento a suon di tessere, non proprio spontaneo, a favore del nostrano "cerchio magico", che intende occupare ogni posto e strapuntino, è da "trota". Inseguito dalla giustizia, il "trota" si è però fatto da parte ed ha offerto le sue dimissioni. Non è sperabile che i nostri "trota" facciano altrettanto perché a nessuno piace perdere il posto al sole per ritornare nell'ombra grigia di ieri.
Noi, però, mai domi e rassegnati, continuiamo a sperare in una svolta culturale e morale. Qualche intervento politico (i socialisti) ci dice che, forse, non è tutto calma piatta e palude. Meritorio è poi il lavoro della stampa e dei media locali (Barlettalife in testa) che non si uniscono al coro degli osannanti. L'ostracismo nei confronti della stampa non di regime, adottata dalla amministrazione, sta tra la piccineria e l'autoritarismo fascista di altri tempi. Fidiamo che non si voglia aggiungere vergogna a vergogna.
Qualche offerta di dimissioni, magari per finta, o la revoca del malfatto non starebbero male. Soprattutto non starebbe male un intervento a chiarimenti del Sindaco, che da troppo tempo oppone il silenzio, come strumento di governo, alle domande dei cittadini e dei movimenti, anche quando si fanno proposte di buona amministrazione. Il silenzio consente il galleggiamento, ma non è buona politica ed anzi non è politica. Quanto al persistere del silenzio delle sinistre e dei movimenti, a scranno assessorile acquisito, non è invece una sorpresa. Ci convince invece che tutti i gatti, almeno quelli nostrani, sono bigi e che la politica, di qualunque colore, anche da queste parti è strumento e non fine».