«Il progetto del porta a porta è carente per qualità ed efficienza»
La Fiadel commenta la raccolta rifiuti. Interviene anche Dario Damiani
«Gli scriventi RSU igiene ambientale sig. Porcella Francesco e Papeo Emanuele, referenti della Organizzazione Sindacale FIADEL, in riferimento al così tanto acclamato servizio Porta a Porta, che tra qualche mese diventerà realtà nella città di Barletta, con la presente denunciano le carenze in avvio del progetto nonché le proprie perplessità: "Al fine di contenere ulteriormente i costi…": questa e' la frase che accompagna o meglio che precede ogni iniziativa che Barsa deve perseguire. Dopo aver dato lettura della proposta progettuale di trasformazione del servizio di raccolta dei rifiuti da stradale a domiciliare (porta a porta) e comparando ciò che sarà il servizio rispetto a quello che è oggi, non si fa fatica ad evincere le carenze in termini di qualità ed efficienza. Verrà data molta attenzione alla raccolta e bassa frequenza ed efficienza allo spazzamento manuale a discapito dei cittadini che vedranno le strade della propria città soprattutto a Borgovilla-Patalini sempre meno prese in considerazione nonostante proprio in queste zone ci sia una densità demografica piuttosto elevata. Basterebbe pensare solo che l'intenzione dell'azienda e' quella di suddividere la citta' in 25 zone di spazzamento di cui solo 2 verranno servite 7 giorni su 7! La stragrande maggioranza (15 zone) invece solo 3 giorni su 7! per i cittadini barlettani quindi a nostro avviso non ci sono novita' positive anzi si presume che con questa politica, le zone appunto Borgovilla-Patalini diventerammo discariche a cielo aperto in quanto non solo dovremo affrontare il problema degli eventuali abbandoni, ma anche la carenza dello spazzamento manuale che servirà queste strada solo 3 volte la settimana, nonostante che da soli pochi giorni e con gran senso di responsabilita' nonostante le grandi difficolta' economiche dei nostri giorni li cittadini hanno adempito all'obbligo di pagare la TARES.
A nostro avviso volendo essere propositivi e prendendo spunto per quello che è l'attività sindacale al'interno di Barsa dovremmo vedere la partenza del servizio porta a porta come un beneficio per l'azienda, per l'amministrazione e soprattutto per i cittadini che dovrebbero vedere scendere il costo della TARES oltre che meritarsi un'efficienza e pulizia maggiore di quella che è oggi e non meritarsi un'involuzione. L'azienda invece paventa l'idea che la raccolta differenziata aumenti il costo del servizio. A nostro avviso invece differenziando si risparmiano i costi di smaltimento in discarica e si recuperano risorse dalla vendita dei materiali riciclati. Inoltre bisogna evidenziare che questa fase è una possibilità per creare nuovi posti di lavoro in quanto non si può pensare alla partenza del nuovo servizio (che comunque rappresenta un cambiamento epocale del settore) senza dover attingere dalle liste di collocamento per l'assunzione di nuove unità lavorative ed è impossibile partire con una nuova attività facendo leva solo sulla forza lavoro attuale. Un'azienda come Barsa nata per offrire servizi alla città e garantire occupazione, oltre che impegno in termini di Ecologia, dovrebbe a nostro avviso guardarsi attorno, ad esempio Andria molto simile per densità ed estensione nonostante non sia una città balneare e turistica che da svariati mesi (settembre 2012) ha attuato il nuovo servizio (assumendo diverse decine di unità), ed iniziare a pensare il rifiuto come una risorsa, non un costo per la comunità, ma un bene che porti verso "una società a rifiuti zero", garantendo al tempo stesso efficienza, pulizia, ecologia ed occupazione.
Pertanto noi rappresentanti Sindacali, saremo in guardia e ci batteremo anche con azioni di protesta al fine di fare in modo che questa società dia un servizio efficiente ai cittadini e, perché no, cercare con questo nuovo metodo di raccolta rifiuti di creare posti di lavoro».