Eventi
Il pianista iraniano Ramin Bahrami al Teatro "Curci" di Barletta
E' uno degli interpreti di Bach più apprezzati in campo internazionale. «Un mago del suono, un poeta della tastiera»
Barletta - domenica 22 gennaio 2012
Vernissage in grande stile, domenica 22 gennaio presso il Teatro Curci di Barletta per la 28.ma Stagione Concertistica dell'Associazione Cultura e Musica "G. Curci" in collaborazione con la Direzione Artistica del Teatro Curci . Di scena il pianista Ramin Bahrami, attualmente uno degli interpreti di Bach piu' apprezzati in campo internazionale. Si direbbe un appuntamento per appassionati, un concerto per pochi intimi, quello inserito nella intrigante programmazione del Teatro Comunale Curci. Questa sensazione può essere sicuramente e smentita da varie circostanze che vedono continuamente Bahrami sulla cresta dell'onda mediatica: i Concerti per pianoforte di Johan Sebastian Bach, edito da Decca, nel quale il pianista esegue cinque concerti di Bach sotto la direzione di Riccardo Chailly e con la Gewandhouse Orchester Lipsia l'ultimo cd di Ramin Bahrami , per quasi due mesi è rimasto in vetta alle classifiche di vendita; l'intervista che il settimanale l'Espresso gli ha ampiamente dedicato lo scorso agosto, che proietta il pianista iraniano nel gotha internazionale dei più grandi pianisti del momento. La critica tedesca lo ha definito "un mago del suono, un poeta della tastiera… artista straordinario che ha il coraggio di affrontare Bach su una via veramente personale…" (Leipziger Volkszeitung).
Quella di Ramin Bahrami è dunque una fama in rapida ascesa anche presso il grande pubblico, poiché per gli appassionati la sua abilità è da anni fuori discussione. Nato a Teheran trentasei anni fa da padre di origini tedesche e iraniane e da madre per meta' russa e per meta' turca, Bahrami ha dovuto lasciare l'Iran giovanissimo, poiche' la sua famiglia era perseguitata dal regime e suo padre e' morto in carcere in circostanze non chiarite, probabilmente assassinato. In eredità al figlio ha lasciato la musica di Bach e una lettera nella quale invitava il proprio figlio costretto ad emigrare prima in Italia e poi in Germania a frequentare Bach: quella musica non l'avrebbe lasciato mai solo. Consiglio seguito alla lettera da Ramin Bahrami, forse neanche troppo inconscio gesto d'amore per quel padre strappatogli via. Fino a diventare uno dei massimi interpreti di Bach, nella cui musica, secondo Bahrami, tutto si compone, gli opposti si incontrano, i dualismi si fondono e si genera quell'armonia che è alla base stessa dell'esistenza del creato, per lui "Bach ha capito questo importante concetto duecento anni prima della cosiddetta globalizzazione. La sua musica è un dialogo continuo, in cui l'Oriente e l'Occidente coesistono, convivono e non smettono mai di cercarsi l'uno l'altro, un dialogo nel quale una seconda eccedente e una terza maggiore si incontrano senza distruggersi". Per questo, assistere ad un concerto di Ramin Bahrami, osservare le sue dita che leggere sfiorano i tasti, la sua concentrazione, ascoltare la purezza del suono, è davvero un'esperienza indimenticabile. Mai semplice esecutore, #riesce a penetrare intimamente la struttura complessa e grandiosa della musica di Bach, dandone la sua interpretazione personale, senza per questo tradire l'originale.
C'è passione nella sua serena esecuzione, ma anche profonda conoscenza filologica, unite ad una tecnica davvero formidabile. Ramin Bahrami proporrà a Barletta una "disfida" in nome del comune amore – di Scarlatti, Bach, e Bahrami - per l'Italia e la musica "in stile italiano". Di Domenico Scarlatti Bahrami ha scelto cinque Sonate, in cui brilla la fantasia inesauribile del compositore napoletano e nelle cui melodie, ritmi e armonie si possono riconoscere gli echi della musica popolare dell'Italia, del Portogallo e della Spagna, i tre paesi dove si svolse la sua attivita'. Di Bach, autore prediletto da Bahrami, Di Bach ha messo in programma due Suites, una intitolata "francese" e l'altra "inglese" , ma in realta' permeate entrambe dal gusto musicale francese e dalla passione per la danza che dalla Francia aveva invaso la Germania e l'intera Europa. E in conclusione ha messo altre due composizioni del grande Johann Sebastian, l'Aria variata alla maniera italiana e il Concerto italiano, che fin dal titolo rivelano l'ammirazione per la musica italiana e il desiderio di assorbirne lo stile.
Il concerto sarà preceduto, sabato 21 gennaio, da una conferenza del maestro Bahrami, presso il Conservatorio "Niccolò Piccinni" durante la quale l'artista proporrà la sua interpretazione della musica di Scarlatti e Bach e l'intreccio dell'arte con la vita, straordinaria e drammatica, di un giovane esule dal proprio Paese.
Quella di Ramin Bahrami è dunque una fama in rapida ascesa anche presso il grande pubblico, poiché per gli appassionati la sua abilità è da anni fuori discussione. Nato a Teheran trentasei anni fa da padre di origini tedesche e iraniane e da madre per meta' russa e per meta' turca, Bahrami ha dovuto lasciare l'Iran giovanissimo, poiche' la sua famiglia era perseguitata dal regime e suo padre e' morto in carcere in circostanze non chiarite, probabilmente assassinato. In eredità al figlio ha lasciato la musica di Bach e una lettera nella quale invitava il proprio figlio costretto ad emigrare prima in Italia e poi in Germania a frequentare Bach: quella musica non l'avrebbe lasciato mai solo. Consiglio seguito alla lettera da Ramin Bahrami, forse neanche troppo inconscio gesto d'amore per quel padre strappatogli via. Fino a diventare uno dei massimi interpreti di Bach, nella cui musica, secondo Bahrami, tutto si compone, gli opposti si incontrano, i dualismi si fondono e si genera quell'armonia che è alla base stessa dell'esistenza del creato, per lui "Bach ha capito questo importante concetto duecento anni prima della cosiddetta globalizzazione. La sua musica è un dialogo continuo, in cui l'Oriente e l'Occidente coesistono, convivono e non smettono mai di cercarsi l'uno l'altro, un dialogo nel quale una seconda eccedente e una terza maggiore si incontrano senza distruggersi". Per questo, assistere ad un concerto di Ramin Bahrami, osservare le sue dita che leggere sfiorano i tasti, la sua concentrazione, ascoltare la purezza del suono, è davvero un'esperienza indimenticabile. Mai semplice esecutore, #riesce a penetrare intimamente la struttura complessa e grandiosa della musica di Bach, dandone la sua interpretazione personale, senza per questo tradire l'originale.
C'è passione nella sua serena esecuzione, ma anche profonda conoscenza filologica, unite ad una tecnica davvero formidabile. Ramin Bahrami proporrà a Barletta una "disfida" in nome del comune amore – di Scarlatti, Bach, e Bahrami - per l'Italia e la musica "in stile italiano". Di Domenico Scarlatti Bahrami ha scelto cinque Sonate, in cui brilla la fantasia inesauribile del compositore napoletano e nelle cui melodie, ritmi e armonie si possono riconoscere gli echi della musica popolare dell'Italia, del Portogallo e della Spagna, i tre paesi dove si svolse la sua attivita'. Di Bach, autore prediletto da Bahrami, Di Bach ha messo in programma due Suites, una intitolata "francese" e l'altra "inglese" , ma in realta' permeate entrambe dal gusto musicale francese e dalla passione per la danza che dalla Francia aveva invaso la Germania e l'intera Europa. E in conclusione ha messo altre due composizioni del grande Johann Sebastian, l'Aria variata alla maniera italiana e il Concerto italiano, che fin dal titolo rivelano l'ammirazione per la musica italiana e il desiderio di assorbirne lo stile.
Il concerto sarà preceduto, sabato 21 gennaio, da una conferenza del maestro Bahrami, presso il Conservatorio "Niccolò Piccinni" durante la quale l'artista proporrà la sua interpretazione della musica di Scarlatti e Bach e l'intreccio dell'arte con la vita, straordinaria e drammatica, di un giovane esule dal proprio Paese.