Politica
Il PES Bat incontra Ivan Scalfarotto: «Serve interlocuzione con le imprese»
Il candidato di ItaliaViva alla presidenza della Regione Puglia ha discusso di sviluppo con il Partenariato economico e sociale della provincia Bat
Barletta - mercoledì 26 agosto 2020
«Non è con i sussidi che si fa crescere un territorio. Al contrario, lo si affossa non solo economicamente, ma anche moralmente». Imprenditoria, utilizzo dei fondi europei e sviluppo del territorio sono stati i temi al centro dell'incontro promosso dal Partenariato economico e sociale della Bat presso il Future Center di Barletta con il candidato alla presidenza della Regione Puglia, Ivan Scalfarotto.
«Penso che la Regione debba cominciare ad ascoltare – ha detto, nel pomeriggio di ieri, Scalfarotto – perché in questi anni è mancata anche l'interlocuzione con il mondo delle imprese. Ci sono imprese molto avanzate, ma quando a queste imprese si chiede cosa sia stato fatto per loro la risposta è "niente". Io direi che si è fatto anche peggio nel senso che questa amministrazione, così come il Movimento 5 Stelle che è ad essa contigua culturalmente, sono portatori di una visione assistenzialista dell'economia dove alla fine arriva lo Stato con qualche forma di sussidio che non dice ai ragazzi che ciò su cui devono contare è il loro talento e che devono alzarsi in piedi e dare il meglio di sé. Il messaggio, invece, è sempre un messaggio di "non ti preoccupare, alla fine prenderai un sussidio, arriverà lo Stato ad occuparsi di te". In questo modo perdiamo la capacità di creare economia reale e posti di lavoro».
Pur vantando le proprie specificità, ha spiegato il candidato alla presidenza della Regione, la provincia di Barletta-Andria-Trani presenta gli stessi problemi dell'intero territorio pugliese.
«I problemi sono molto simili dappertutto. La Bat è l'ultima provincia nata, la più piccola. Qualche volta forse la si considera un po' una propaggine della provincia di Bari, ma non è così. Le ragioni per le quali la provincia della Bat è nata erano precise e c'è una omogeneità di questo territorio che richiede delle specifiche attenzioni. Io penso però che i problemi siano simili a quelli del resto della regione. Parliamo di sanità, di lavoro, di economia. Questo è un territorio sul quale ci sono tante belle imprese innovative e avanzate che investono in ricerca e che magari non vengono supportate quanto si dovrebbe. Ma parliamo anche di ambiente e di infrastrutture: c'è una ferrovia che collega questo territorio all'aeroporto di Bari che non funziona ed è ferma da quattro anni. Insomma, come in tutto il resto della Puglia c'è tanto da fare».
Sono proprio le politiche assistenzialiste, secondo il sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, a pregiudicare lo sviluppo del territorio e del suo tessuto economico. È necessario, allora, ripartire da una politica che sappia ascoltare le esigenze delle singole realtà, ha ribadito nel pomeriggio di ieri Scalfarotto dinanzi al presidente di Confcommercio Barletta, Francesco Divenuto, e ai candidati di Italia Viva al Consiglio regionale Ruggiero Crudele e Gabriella Baldini.«Penso che la Regione debba cominciare ad ascoltare – ha detto, nel pomeriggio di ieri, Scalfarotto – perché in questi anni è mancata anche l'interlocuzione con il mondo delle imprese. Ci sono imprese molto avanzate, ma quando a queste imprese si chiede cosa sia stato fatto per loro la risposta è "niente". Io direi che si è fatto anche peggio nel senso che questa amministrazione, così come il Movimento 5 Stelle che è ad essa contigua culturalmente, sono portatori di una visione assistenzialista dell'economia dove alla fine arriva lo Stato con qualche forma di sussidio che non dice ai ragazzi che ciò su cui devono contare è il loro talento e che devono alzarsi in piedi e dare il meglio di sé. Il messaggio, invece, è sempre un messaggio di "non ti preoccupare, alla fine prenderai un sussidio, arriverà lo Stato ad occuparsi di te". In questo modo perdiamo la capacità di creare economia reale e posti di lavoro».
Pur vantando le proprie specificità, ha spiegato il candidato alla presidenza della Regione, la provincia di Barletta-Andria-Trani presenta gli stessi problemi dell'intero territorio pugliese.
«I problemi sono molto simili dappertutto. La Bat è l'ultima provincia nata, la più piccola. Qualche volta forse la si considera un po' una propaggine della provincia di Bari, ma non è così. Le ragioni per le quali la provincia della Bat è nata erano precise e c'è una omogeneità di questo territorio che richiede delle specifiche attenzioni. Io penso però che i problemi siano simili a quelli del resto della regione. Parliamo di sanità, di lavoro, di economia. Questo è un territorio sul quale ci sono tante belle imprese innovative e avanzate che investono in ricerca e che magari non vengono supportate quanto si dovrebbe. Ma parliamo anche di ambiente e di infrastrutture: c'è una ferrovia che collega questo territorio all'aeroporto di Bari che non funziona ed è ferma da quattro anni. Insomma, come in tutto il resto della Puglia c'è tanto da fare».