La città
Il Palazzo di Cristallo e il commento di plexiglass
Dopo il 13 febbraio tutto sarà come prima e come sempre?
Barletta - mercoledì 16 febbraio 2011
23.46
Questo commento è deformabile e non lucidissimo dopo l'incontro domenicale, pre-festa degli innamorati, svoltosi sulle rive dell'Adriatico, unico principio trasparente tra il cristallo e il plexiglass. Solo l'ingenuità della natura e quella dei giovani scomodi, immaturi, impreparati riusciranno nell'impresa del rinnovamento. E tra i promotori del condominio di cristallo, non tanto trasversale, nè politicamente e tanto meno anagraficamente, secondo l'articolista si riscontra la necessaria ingenuità che porta al raggiungimento dell'Etica ed della Trasparenza nata tra i banchi di Facebook.
Ingenuo non significa né tonto né babbeo quanto piuttosto libero, onesto, schietto e leale. Lo si impara da Alberto Lo Presti docente di sociologia dei fenomeni politici. Nella penombra delle buone intenzioni di quella serata i giovani erano i grandi assenti, o quantomeno sopraffatti da adulti esperti se non addirittura politici che hanno controllato a distanza i promotori della lodevole iniziativa moralizzatrice della classe politica barlettana. Il redattore e collaboratore di Barlettalife Tommaso Francavilla, con ineccepibile cadenza giornalistica ha, sin dallo scorso lunedì, con appropriato articolo descritto il contenuto. Ci torniamo, non per destrezza ma per capire a voce sommessa. Tra i promotori un socialista, bene. Ma anche attuale Consigliere comunale della giunta Maffei. Si chiama Rocco Di Leo, lucentissimo abitante del nuovo palazzo di cristallo ma consapevole, quanto meno, delle più recenti invenzioni amministrative, una per tutte l'approvazione di un villaggio turistico-abitativo nella piana del feudo di Montaltino. Ancor prima che il nuovo piano di zona 167 trovasse soluzione dalla precedenza assoluta. Prima il privato poi il pubblico? Allora si dimetta da un palazzo o dall'altro, ma lo faccia prima che arrivi l'ingenuità dei veri giovani.
A proposito: da registrare la fugace presenza del candidato sindaco alle primarie, il socialista Carpagnano. Tra i promotori anche la signora Carmen Craca, primaria funzionaria del gruppo "Barletta si fa in 4" riconducibile al duplice consigliere Mennea. L'istinto della Craca è lodevole, anche la marziale intenzione rinnovatrice lo è, ma non è consentito anche a lei di lanciare dadi su due tavoli contemporaneamente. Annotiamo che tra il pubblico al 90% (dove i giovani di Facebook?), adulto era per l'appunto presente il consigliere regionale Ruggiero Mennea. Quasi dimenticavo di esagerare. Entrando nel locale, irrorato di genuina brezza marina, sulla litoranea di levante, mi colpivano i colori rossi predominanti della campagna elettorale di Nicola Maffei. L'elenco delle migliori intenzioni, rosse come il richiamo disegnato dalla staff del sindaco dove lui «Ha deciso». Chiesi infatti al cortese avvocato Nicola Pignatelli (ricordiamo anch'egli promotore di FLI) se quella grafica fosse di una sola mano. Insomma una grafica maffeniana. Mi dissuase dall'interpretarlo, ma lo scrivo. Fatto sta che nel corso delle ore il locale divenne PD. Segretario provinciale, presidente, dirigenti. Una frotta anche festosa, se vogliamo. Come se avesse lasciato una festa e ne incontrasse un'altra. Intanto i pochi giovani sgretolavano la loro attenzione e abbandonavano l'aula delle verità. Tra i promotori anche Carmen Palmiotta, giornalista e addetto stampa del PD. La più imponente delle meraviglie, la costernazione più profonda e autentica. Che ne dici, collega, se scegliessimo almeno noi di essere ingenui?
Ingenuo non significa né tonto né babbeo quanto piuttosto libero, onesto, schietto e leale. Lo si impara da Alberto Lo Presti docente di sociologia dei fenomeni politici. Nella penombra delle buone intenzioni di quella serata i giovani erano i grandi assenti, o quantomeno sopraffatti da adulti esperti se non addirittura politici che hanno controllato a distanza i promotori della lodevole iniziativa moralizzatrice della classe politica barlettana. Il redattore e collaboratore di Barlettalife Tommaso Francavilla, con ineccepibile cadenza giornalistica ha, sin dallo scorso lunedì, con appropriato articolo descritto il contenuto. Ci torniamo, non per destrezza ma per capire a voce sommessa. Tra i promotori un socialista, bene. Ma anche attuale Consigliere comunale della giunta Maffei. Si chiama Rocco Di Leo, lucentissimo abitante del nuovo palazzo di cristallo ma consapevole, quanto meno, delle più recenti invenzioni amministrative, una per tutte l'approvazione di un villaggio turistico-abitativo nella piana del feudo di Montaltino. Ancor prima che il nuovo piano di zona 167 trovasse soluzione dalla precedenza assoluta. Prima il privato poi il pubblico? Allora si dimetta da un palazzo o dall'altro, ma lo faccia prima che arrivi l'ingenuità dei veri giovani.
A proposito: da registrare la fugace presenza del candidato sindaco alle primarie, il socialista Carpagnano. Tra i promotori anche la signora Carmen Craca, primaria funzionaria del gruppo "Barletta si fa in 4" riconducibile al duplice consigliere Mennea. L'istinto della Craca è lodevole, anche la marziale intenzione rinnovatrice lo è, ma non è consentito anche a lei di lanciare dadi su due tavoli contemporaneamente. Annotiamo che tra il pubblico al 90% (dove i giovani di Facebook?), adulto era per l'appunto presente il consigliere regionale Ruggiero Mennea. Quasi dimenticavo di esagerare. Entrando nel locale, irrorato di genuina brezza marina, sulla litoranea di levante, mi colpivano i colori rossi predominanti della campagna elettorale di Nicola Maffei. L'elenco delle migliori intenzioni, rosse come il richiamo disegnato dalla staff del sindaco dove lui «Ha deciso». Chiesi infatti al cortese avvocato Nicola Pignatelli (ricordiamo anch'egli promotore di FLI) se quella grafica fosse di una sola mano. Insomma una grafica maffeniana. Mi dissuase dall'interpretarlo, ma lo scrivo. Fatto sta che nel corso delle ore il locale divenne PD. Segretario provinciale, presidente, dirigenti. Una frotta anche festosa, se vogliamo. Come se avesse lasciato una festa e ne incontrasse un'altra. Intanto i pochi giovani sgretolavano la loro attenzione e abbandonavano l'aula delle verità. Tra i promotori anche Carmen Palmiotta, giornalista e addetto stampa del PD. La più imponente delle meraviglie, la costernazione più profonda e autentica. Che ne dici, collega, se scegliessimo almeno noi di essere ingenui?