Politica
Il nostro Ruggiero Mennea eletto vicepresidente vicario della VII Commissione
«Ora bisogna lavorare in sinergia per approdare a risultati significativi». «Non entro nelle polemiche delle ultime ore sulla presidenza»
Puglia - mercoledì 7 luglio 2010
Il consigliere regionale del PD Ruggiero Mennea è stato eletto vicepresidente vicario della VII Commissione. «Onorerò con impegno e responsabilità il ruolo che mi è stato affidato all'interno di una Commissione prestigiosa che annovera i leader dei maggiori partiti presenti in consiglio regionale – ha dichiarato Mennea dopo la sua elezione –. Ora bisogna lavorare in sinergia per approdare a risultati significativi. In questo senso l'invito che mi sento di porgere ai consiglieri di centrodestra è quello di sotterrare l'ascia di guerra e di portare il loro contributo di idee ed esperienza in Commissione».
«La VII, infatti, è una Commissione permanente ed ordinaria alla pari delle altre, non ha alcun ruolo di garanzia, di conseguenza la presidenza non spetta di diritto ad un esponente del maggior partito di opposizione, come richiesto dai consiglieri del PdL – conclude il consigliere del PD –. Non voglio entrare ulteriormente nel merito della polemica che sta impazzando in queste ore, il mio auspicio è che possa prevalere il buon senso e quanto prima si possa dare inizio all'attività istituzionale della commissione, che dovrà occuparsi di temi importanti come la riforma dello statuto e della legge elettorale».
«La VII, infatti, è una Commissione permanente ed ordinaria alla pari delle altre, non ha alcun ruolo di garanzia, di conseguenza la presidenza non spetta di diritto ad un esponente del maggior partito di opposizione, come richiesto dai consiglieri del PdL – conclude il consigliere del PD –. Non voglio entrare ulteriormente nel merito della polemica che sta impazzando in queste ore, il mio auspicio è che possa prevalere il buon senso e quanto prima si possa dare inizio all'attività istituzionale della commissione, che dovrà occuparsi di temi importanti come la riforma dello statuto e della legge elettorale».