Religioni
Il messaggio dell'Arcivescovo Pichierri per un sereno avvento
«In questo tempo impegniamoci a superare ogni crisi personale». In attesa del Santo Natale
Barletta - domenica 27 novembre 2011
In occasione del tempo liturgico dell'Avvento, che comincerà domenica 27 novembre 2011, S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri ha inviato alla comunità ecclesiale diocesana un messaggio, di cui di seguito si porge il testo integrale.
"L'Avvento - scrive Mons. Pichierri – è il tempo di preparazione alla solennità del grande mistero, il Natale, in cui si celebra la prima venuta del Figlio di Dio tra gli uomini. … In questo tempo, caratterizzato dalla virtù della "speranza", impegniamoci a superare ogni crisi personale e l'attuale crisi comune che ci sfida per un cambiamento".
Carissimi fratelli e sorelle,
insieme con il presbiterio e i diaconi, all'inizio del nuovo anno liturgico, vi saluto: "Il Dio della speranza che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede, per la potenza dello Spirito Santo sia con tutti voi"(Rm 15,13).
Un nuovo anno liturgico è l'invito che ci rivolge la Chiesa a proseguire il cammino di fede dietro Gesù che ci dice: "Se qualcuno vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua" (Mc 8,34).
Seguire Gesù è sposare il suo stile di vita: essere per Dio e per il prossimo, donare se stessi per la gloria del Padre e la salvezza dei fratelli. Noi siamo fatti per la "gloria", cioè per la piena realizzazione così come Dio ci ha creati e ci ha redenti. È la perfezione dell'amore che ci libera dalla stagnazione dell'egoismo o peccato e ci apre alla "vita", immagine e somiglianza di Dio, divinizzata in Cristo dallo Spirito come figli del Padre.
L'Avvento è il tempo di preparazione alla solennità del grande mistero, il Natale, in cui si celebra la prima venuta del Figlio di Dio tra gli uomini; contemporaneamente è il tempo in cui lo Spirito Santo ci guida nell'attesa della venuta quotidiana e di quella definitiva del Signore Gesù, re dell'universo.
In questo tempo, caratterizzato dalla virtù della "speranza", impegniamoci a superare ogni crisi personale e l'attuale crisi comune che ci sfida per un cambiamento. Quello del cuore: passare dall'egoismo all'altruismo, dall'indifferenza all'attenzione verso l'altro, dal possesso alla condivisione.
L'Avvento di fraternità di quest'anno lo orientiamo verso il sostegno delle Caritas parrocchiali e cittadine che accolgono Gesù nei poveri. Sollecitati dai parroci e dagli animatori della carità, tutti facciamo sì che i centri "caritas" siano ben forniti per distribuire cibo, vestiti ed ogni genere alimentare ai bisognosi. Ogni parrocchia adotti almeno una famiglia estremamente povera. Diamoci tutti al servizio della carità e diamo con gioia ciò che possediamo come dono di amore, riflesso di Dio-Amore che si è fatto povero in noi per farci ricchi in Lui.
L'attuale crisi economica la dobbiamo affrontare nel cambiamento di una vita sobria, essenziale, aperta al reciproco aiuto. Nel povero che bussa alla porta del nostro cuore, nell'ammalato che attende la nostra visita, nel vicino di casa che ci chiede aiuto, nel carcerato che vuole essere da noi considerato nella dignità umana, nell'emigrato che vuole essere accolto con rispetto, nel bambino che chiede soccorso con il pianto, nell'anziano che non vuole essere emarginato, in ogni uomo e donna che incontriamo per strada, … c'è Gesù che vuole essere accolto nel nostro cuore.
Nell' Avvento apriamo mente e cuore a Gesù che è in noi ed è presente in mezzo a noi. La "chiave" che apre mente e cuore a Gesù è la preghiera, la penitenza, la carità, il perdono, la misericordia. Per possedere questa "chiave", dobbiamo annunciare, celebrare, testimoniare la Parola e l'Eucaristia, domenicale e possibilmente feriale.
Con l'augurio di buon Avvento per un Natale vero e sincero, speranza che non delude le attese dell'umanità, vi saluto con affetto e vi benedico.
"L'Avvento - scrive Mons. Pichierri – è il tempo di preparazione alla solennità del grande mistero, il Natale, in cui si celebra la prima venuta del Figlio di Dio tra gli uomini. … In questo tempo, caratterizzato dalla virtù della "speranza", impegniamoci a superare ogni crisi personale e l'attuale crisi comune che ci sfida per un cambiamento".
Carissimi fratelli e sorelle,
insieme con il presbiterio e i diaconi, all'inizio del nuovo anno liturgico, vi saluto: "Il Dio della speranza che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede, per la potenza dello Spirito Santo sia con tutti voi"(Rm 15,13).
Un nuovo anno liturgico è l'invito che ci rivolge la Chiesa a proseguire il cammino di fede dietro Gesù che ci dice: "Se qualcuno vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua" (Mc 8,34).
Seguire Gesù è sposare il suo stile di vita: essere per Dio e per il prossimo, donare se stessi per la gloria del Padre e la salvezza dei fratelli. Noi siamo fatti per la "gloria", cioè per la piena realizzazione così come Dio ci ha creati e ci ha redenti. È la perfezione dell'amore che ci libera dalla stagnazione dell'egoismo o peccato e ci apre alla "vita", immagine e somiglianza di Dio, divinizzata in Cristo dallo Spirito come figli del Padre.
L'Avvento è il tempo di preparazione alla solennità del grande mistero, il Natale, in cui si celebra la prima venuta del Figlio di Dio tra gli uomini; contemporaneamente è il tempo in cui lo Spirito Santo ci guida nell'attesa della venuta quotidiana e di quella definitiva del Signore Gesù, re dell'universo.
In questo tempo, caratterizzato dalla virtù della "speranza", impegniamoci a superare ogni crisi personale e l'attuale crisi comune che ci sfida per un cambiamento. Quello del cuore: passare dall'egoismo all'altruismo, dall'indifferenza all'attenzione verso l'altro, dal possesso alla condivisione.
L'Avvento di fraternità di quest'anno lo orientiamo verso il sostegno delle Caritas parrocchiali e cittadine che accolgono Gesù nei poveri. Sollecitati dai parroci e dagli animatori della carità, tutti facciamo sì che i centri "caritas" siano ben forniti per distribuire cibo, vestiti ed ogni genere alimentare ai bisognosi. Ogni parrocchia adotti almeno una famiglia estremamente povera. Diamoci tutti al servizio della carità e diamo con gioia ciò che possediamo come dono di amore, riflesso di Dio-Amore che si è fatto povero in noi per farci ricchi in Lui.
L'attuale crisi economica la dobbiamo affrontare nel cambiamento di una vita sobria, essenziale, aperta al reciproco aiuto. Nel povero che bussa alla porta del nostro cuore, nell'ammalato che attende la nostra visita, nel vicino di casa che ci chiede aiuto, nel carcerato che vuole essere da noi considerato nella dignità umana, nell'emigrato che vuole essere accolto con rispetto, nel bambino che chiede soccorso con il pianto, nell'anziano che non vuole essere emarginato, in ogni uomo e donna che incontriamo per strada, … c'è Gesù che vuole essere accolto nel nostro cuore.
Nell' Avvento apriamo mente e cuore a Gesù che è in noi ed è presente in mezzo a noi. La "chiave" che apre mente e cuore a Gesù è la preghiera, la penitenza, la carità, il perdono, la misericordia. Per possedere questa "chiave", dobbiamo annunciare, celebrare, testimoniare la Parola e l'Eucaristia, domenicale e possibilmente feriale.
Con l'augurio di buon Avvento per un Natale vero e sincero, speranza che non delude le attese dell'umanità, vi saluto con affetto e vi benedico.