Eventi
Il Medioevo pugliese raccontato da Licinio
Presentata la seconda edizione del libro "Castelli medievali". Il castello come contenitore di cultura
Barletta - domenica 26 settembre 2010
«Dietro ogni castello medievale – esordisce Raffaele Licinio nella prefazione a "Castelli medievali"- c'è anche l'immagine dei castelli. Tante immagini di castelli, prodotte in secoli estranei al Medioevo e frutto di sintesi culturali diverse».
E' stata presentata venerdì sera, nella cornice della libreria Einaudi di Barletta, la seconda edizione di "Castelli Medievali" del professore Raffaele Licinio, volume che ha letteralmente segnato la storia delle medievistica meridionale.
Alla presenza del sindaco Nicola Maffei e dei rappresentanti del FAI e di Liberincipit, l'incontro è stato introdotto e moderato dalla giornalista Carmen Palmiotta e dallo storico Victor Rivera Magos. Raffaele Licinio, che ribadisce la forte amicizia che lo lega a Barletta, è attualmente professore ordinario di Storia Medievale all'Università di Bari e Direttore del Centro di Studi Normanno-Svevi.
Dopo la prima edizione del 1994 a cura di Dedalo, il volume, affascinante come un romanzo ma rigoroso come la più fedele opera storica, giunge alla seconda edizione accorpando un'analisi particolareggiata sui castelli sia di Puglia che di Basilicata. Come emblematico esempio di moderna saggistica storia, "Castelli Medievali" scardina l'immagine edulcorata di un medioevo romantico e oscurantista: partendo dalla ricerca certosina di fonti e documenti, l'immensa opera di Licinio rappresenta un approccio meticoloso alla storia medievale del nostro territorio.
Da Ruggero II al "puer Apuliae" Federico, da re Manfredi sino a Carlo D'Angiò, il libro racconta l'epopea medievale dell'incastellamento nel territorio della provincia di Barletta-Andria-Trani, regione con maggior numero di castelli di epoca normanno-sveva in tutto il Mezzogiorno.
Accompagnato da una bibliografia aggiornata, da una serie di carte geografiche e dal saggio di Massimiliano Ambruoso su Castel del Monte, "Castelli Medievali" racconta la storia come reinterpretazione relativa, e spiega la funzione del castello come contenitore multifunzione di cultura, di civiltà e di lavoro. E soprattutto di potere e di governo.
E' stata presentata venerdì sera, nella cornice della libreria Einaudi di Barletta, la seconda edizione di "Castelli Medievali" del professore Raffaele Licinio, volume che ha letteralmente segnato la storia delle medievistica meridionale.
Alla presenza del sindaco Nicola Maffei e dei rappresentanti del FAI e di Liberincipit, l'incontro è stato introdotto e moderato dalla giornalista Carmen Palmiotta e dallo storico Victor Rivera Magos. Raffaele Licinio, che ribadisce la forte amicizia che lo lega a Barletta, è attualmente professore ordinario di Storia Medievale all'Università di Bari e Direttore del Centro di Studi Normanno-Svevi.
Dopo la prima edizione del 1994 a cura di Dedalo, il volume, affascinante come un romanzo ma rigoroso come la più fedele opera storica, giunge alla seconda edizione accorpando un'analisi particolareggiata sui castelli sia di Puglia che di Basilicata. Come emblematico esempio di moderna saggistica storia, "Castelli Medievali" scardina l'immagine edulcorata di un medioevo romantico e oscurantista: partendo dalla ricerca certosina di fonti e documenti, l'immensa opera di Licinio rappresenta un approccio meticoloso alla storia medievale del nostro territorio.
Da Ruggero II al "puer Apuliae" Federico, da re Manfredi sino a Carlo D'Angiò, il libro racconta l'epopea medievale dell'incastellamento nel territorio della provincia di Barletta-Andria-Trani, regione con maggior numero di castelli di epoca normanno-sveva in tutto il Mezzogiorno.
Accompagnato da una bibliografia aggiornata, da una serie di carte geografiche e dal saggio di Massimiliano Ambruoso su Castel del Monte, "Castelli Medievali" racconta la storia come reinterpretazione relativa, e spiega la funzione del castello come contenitore multifunzione di cultura, di civiltà e di lavoro. E soprattutto di potere e di governo.