La città
«Il mare e la sabbia a Barletta causano malattie virali»
Sei casi tra bambini da 0 a 3 anni riscontrabili presso il villaggio Fiumara
Barletta - mercoledì 3 settembre 2014
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Che il mare di Barletta non fosse puro e limpido non è certo una notizia che fa clamore. Ormai tutti, in città, conoscono la situazione delle acque, non certo edificante sia a Levante che a Ponente. Le ultime piogge, cadute abbondanti sulla Città della Disfida, non hanno certo migliorato la situazione, soprattutto in prossimità dei vari canali. Situazione simile è riscontrabile anche alla Fiumara, luogo scelto da diversi barlettani quale meta estive. Una segnalazione è arrivata in redazione da parte dell'avvocato Piccolo, genitore di uno dei piccoli che alla Fiumara hanno contratto diverse malattie virali. Il piccolo Gabriele, di appena 13 mesi, in pochi giorni ha contratto dapprima una otite virale, poi, in seguito, stomatite, dermatite e congiuntivite, come testimonia il padre ai microfoni di BarlettaViva.
Francesco, cosa è successo precisamente ai vostri ragazzi?
«Abbiamo riscontrato questi problemi sui bambini più o meno quando è cominciata l'estate, ossia dopo la Festa della Madonna, quando il carico di lavoro è minore e ci si dedica maggiormente alla famiglia. Abbiamo portato nostro figlio per la prima volta al mare. Di lì ad una settimana sono cominciati i primi problemi di salute. All'inizio pensavamo che fosse una malattia dovuta al cattivo tempo. Gabriele ha contratto un'otite, insignificante dal punto di vista sintomatico. Però poi, con il passare dei giorni, il quadro clinico non solo non migliorava, ma addirittura peggiorava. Mio figlio in seguito ha avuto stomatite, dermatite e congiuntivite. In seguito ad accertamenti e alle visite specialistiche, queste malattie sono risultate riconducibili alla presenza di virus e batteri presenti nell'acqua e sulla sabbia. A mio figlio è stato vietato di andare a mare su consiglio del medico. Ciononostante, virus e batteri, ormai contratti, hanno cominciato il proprio corso. Mio figlio si è ripreso completamente il 20-21 agosto, a distanza di quasi un mese dall'otite iniziale».
Il vostro caso è isolato? Quali e quanti altri casi sono stati registrati?
«Siamo in un villaggio, dove è più facile confrontarsi, e ti assicuro che quello di mio figlio non è l'unico di tutta la Fiumara. Sono stati registrati casi di dermatite acuta, casi di gastroenterite (una bambina è stata una settimana in ospedale dopo esserci già stata l'anno scorso sempre a causa delle acque del mare). Qui il versamento è continuo e andrebbe svolta un'indagine diagnostica programmata ad individuare le ragioni di questa carica batterica elevatissima. Qui le infezioni sono cominciate nel mese di giugno e sono ancora attualmente in atto. Posso contare fino sei o sette casi di bambini tra 0 e 3 anni. Se allarghiamo il giro e ci confrontiamo possiamo tranquillamente dire che un bambino su due ha contratto quanto meno gastroenteriti o malattie virali».
Avete provato ad ottenere un contatto formale con le istituzioni?
«Un contatto formale non lo abbiamo avuto con le istituzioni, ma attraverso un colloquio informale con l'Amministrazione che ha partecipato ad alcuni eventi abbiamo reso edotte le Autorità delle problematiche che c'erano in merito alla salubrità dell'ambiente. È possibile notare un canale che sfocia a mare, e da tre anni che è sempre verde. E non è dato sapersi per quale motivo questo canale è verde».
Come procederete ora? Cosa intendete fare?
«Le ferie ormai sono finite, fortunatamente per come sono andate le cose. La nostra intenzione è quella di presentare un esposto alle autorità competenti affinché prendano finalmente atto in maniera formale della situazione. La speranza è che si attivino per individuare, fronteggiare e magari risolvere il problema. Anche perché qui, fondamentalmente, la Tasi viene riscossa, anche se qui i servizi restano praticamente invisibili. Questo esposto verrà inoltrato per conoscenza alla Procura della Repubblica, al Dirigente sanitario e al Sindaco, nonché a tutti gli enti e le figure che dovrebbero preoccuparsi ed occuparsi di ambiente e di salubrità del territorio. Il territorio va salvaguardato, è un obbligo giuridico previsto dalla Costituzione, è stato attuato nel pacchetto-sicurezza e diventa una delle prerogative degli enti locali. È vero che l'indirizzo comune in tema d'ambiente arriva dal Ministero, ma sul territorio è l'Amministrazione, accanto alla Guardia Costiera. I mezzi ci sono, gli enti ci sono, ma non si capisce perché non si faccia. Quando siamo andati nel Pronto Soccorso, ci è stato detto "Non si preoccupi, è la sabbia". Noi, invece, siamo molto preoccupati, perché la sabbia è uno degli elementi primari del gioco di un bambino in spiaggia. Per quanto le condizioni di salute possano essere state prese in tempo, bisogna preoccuparsi. Abbiamo un caso di dermatite che è diventata simile ad un ginocchio sbucciato per quanto era grande. È una realtà dura e cruda: quando i medici ci dicono che le malattie sono riconducibili alla sabbia, ci lancia un campanello d'allarme. Non siamo i primi: ogni giorno in ospedale devono fronteggiare questi problemi, e non solo dalla Fiumara, ma anche provenienti da Barletta. Verifichiamo sul territorio se questa è una dimensione generale oppure se è circostanziata soltanto alla Fiumara. Il monitoraggio delle acque ci dice che il problema non è circostanziato, ma a Barletta la dovizia dei proprietari degli stabilimenti balneari consente ai bambini di giocare in spiaggia perché la sabbia viene curata maggiormente».
Francesco, cosa è successo precisamente ai vostri ragazzi?
«Abbiamo riscontrato questi problemi sui bambini più o meno quando è cominciata l'estate, ossia dopo la Festa della Madonna, quando il carico di lavoro è minore e ci si dedica maggiormente alla famiglia. Abbiamo portato nostro figlio per la prima volta al mare. Di lì ad una settimana sono cominciati i primi problemi di salute. All'inizio pensavamo che fosse una malattia dovuta al cattivo tempo. Gabriele ha contratto un'otite, insignificante dal punto di vista sintomatico. Però poi, con il passare dei giorni, il quadro clinico non solo non migliorava, ma addirittura peggiorava. Mio figlio in seguito ha avuto stomatite, dermatite e congiuntivite. In seguito ad accertamenti e alle visite specialistiche, queste malattie sono risultate riconducibili alla presenza di virus e batteri presenti nell'acqua e sulla sabbia. A mio figlio è stato vietato di andare a mare su consiglio del medico. Ciononostante, virus e batteri, ormai contratti, hanno cominciato il proprio corso. Mio figlio si è ripreso completamente il 20-21 agosto, a distanza di quasi un mese dall'otite iniziale».
Il vostro caso è isolato? Quali e quanti altri casi sono stati registrati?
«Siamo in un villaggio, dove è più facile confrontarsi, e ti assicuro che quello di mio figlio non è l'unico di tutta la Fiumara. Sono stati registrati casi di dermatite acuta, casi di gastroenterite (una bambina è stata una settimana in ospedale dopo esserci già stata l'anno scorso sempre a causa delle acque del mare). Qui il versamento è continuo e andrebbe svolta un'indagine diagnostica programmata ad individuare le ragioni di questa carica batterica elevatissima. Qui le infezioni sono cominciate nel mese di giugno e sono ancora attualmente in atto. Posso contare fino sei o sette casi di bambini tra 0 e 3 anni. Se allarghiamo il giro e ci confrontiamo possiamo tranquillamente dire che un bambino su due ha contratto quanto meno gastroenteriti o malattie virali».
Avete provato ad ottenere un contatto formale con le istituzioni?
«Un contatto formale non lo abbiamo avuto con le istituzioni, ma attraverso un colloquio informale con l'Amministrazione che ha partecipato ad alcuni eventi abbiamo reso edotte le Autorità delle problematiche che c'erano in merito alla salubrità dell'ambiente. È possibile notare un canale che sfocia a mare, e da tre anni che è sempre verde. E non è dato sapersi per quale motivo questo canale è verde».
Come procederete ora? Cosa intendete fare?
«Le ferie ormai sono finite, fortunatamente per come sono andate le cose. La nostra intenzione è quella di presentare un esposto alle autorità competenti affinché prendano finalmente atto in maniera formale della situazione. La speranza è che si attivino per individuare, fronteggiare e magari risolvere il problema. Anche perché qui, fondamentalmente, la Tasi viene riscossa, anche se qui i servizi restano praticamente invisibili. Questo esposto verrà inoltrato per conoscenza alla Procura della Repubblica, al Dirigente sanitario e al Sindaco, nonché a tutti gli enti e le figure che dovrebbero preoccuparsi ed occuparsi di ambiente e di salubrità del territorio. Il territorio va salvaguardato, è un obbligo giuridico previsto dalla Costituzione, è stato attuato nel pacchetto-sicurezza e diventa una delle prerogative degli enti locali. È vero che l'indirizzo comune in tema d'ambiente arriva dal Ministero, ma sul territorio è l'Amministrazione, accanto alla Guardia Costiera. I mezzi ci sono, gli enti ci sono, ma non si capisce perché non si faccia. Quando siamo andati nel Pronto Soccorso, ci è stato detto "Non si preoccupi, è la sabbia". Noi, invece, siamo molto preoccupati, perché la sabbia è uno degli elementi primari del gioco di un bambino in spiaggia. Per quanto le condizioni di salute possano essere state prese in tempo, bisogna preoccuparsi. Abbiamo un caso di dermatite che è diventata simile ad un ginocchio sbucciato per quanto era grande. È una realtà dura e cruda: quando i medici ci dicono che le malattie sono riconducibili alla sabbia, ci lancia un campanello d'allarme. Non siamo i primi: ogni giorno in ospedale devono fronteggiare questi problemi, e non solo dalla Fiumara, ma anche provenienti da Barletta. Verifichiamo sul territorio se questa è una dimensione generale oppure se è circostanziata soltanto alla Fiumara. Il monitoraggio delle acque ci dice che il problema non è circostanziato, ma a Barletta la dovizia dei proprietari degli stabilimenti balneari consente ai bambini di giocare in spiaggia perché la sabbia viene curata maggiormente».