Territorio
Il mare e il vento per vincere lo stress, così come la lettura
Il progetto "Le barche a vela amano i libri" è stato ideato da Luigi Pizzolorusso
BAT - martedì 6 febbraio 2018
Tutti quanti noi, di fronte alla misteriosa e potente vista del mare, siamo rimasti affascinati e per alcuni, il mare ha rappresentato e può rappresentare, anche una via per la scoperta del sé, della propria forza e dei propri limiti. Meglio se utilizzando un mezzo che esalti la natura, come la barca a vela.
La barca a vela è una imbarcazione la cui propulsione è affidata prioritariamente allo sfruttamento del vento e per poter navigare, ha bisogno della forza del vento sulle vele.
Uscire in mare con una barca a vela, implica una serie di operazioni da compiere e di dinamiche psicologiche che si snodano costantemente. Ci sono decisioni da prendere molto velocemente, sono necessarie abilità di problem solving, si devono gestire emozioni, paure, dubbi, governare gli elementi naturali e sfruttarli a proprio vantaggio: tutto questo rappresenta una sorta di lavoro terapeutico che valorizza la personalità e favorisce la crescita personale.
Secondo la Società Italiana di Psicologia, mare e vento combattono lo stress, la depressione e le ansie legate alla vita di tutti i giorni al punto che andare in barca è diventata una vera e propria cura chiamata "Vela-terapia" (Sailing Therapy). Si mettono infatti in atto dinamiche particolari perché si è "costretti", in un certo senso, a muoversi in uno stesso ambiente e in uno spazio ristretto, a condividere emozioni e sensazioni e a collaborare, pur sotto la guida di un leader. Dunque si fa "gruppo", tutti sono ugualmente importanti: le persone dell'equipaggio hanno dei compiti specifici e devono anche essere in grado di svolgere mansioni altrui nel caso in cui un membro sia impossibilitato a farlo, sempre rispettando i propri limiti e le proprie abilità! In barca si ha l'opportunità di allontanare da sé problemi quotidiani poiché è necessario concentrarsi perlopiù sulla gestione della barca stessa. La vela, tramite la conduzione e l'esperienza del comando, permette di sollecitare l'attenzione, di aumentare l'autostima e l'autonomia e di essere sottoposti a continue stimolazioni che facilitano la creazione di un contesto nel quale i problemi e le incombenze legate alla routine quotidiana vengono notevolmente ridimensionati fino ad essere totalmente dimenticati.
Le prime iniziative legate alla Vela-terapia furono intraprese nel quadro di progetti per il reinserimento sociale ed il recupero di giovani con problemi di relazione e di socializzazione. In tale contesto la Vela-terapia è nata da una esperienza svedese conclusasi con sorprendente successo legata a un progetto di recupero di ragazzi considerati difficili e socialmente non inseriti. In Italia la Vela-terapia è comparsa nella seconda metà degli anni '80 e oggi sempre più associazioni la inseriscono tra le loro iniziative.
Tra i primi in Italia a considerare la vela come una opportunità terapeutica, Antonio Lo Iacono, Presidente della Società italiana di Psicologia (Sips), e vicepresidente dell'Associazione "Mareaperto" che dal 1989 porta in barca a vela disabili e persone soggette a disturbi nell'area psichica e motoria. Fin dall'inizio la Vela-terapia si è dimostrata particolarmente efficace e si è diffusa anche in ambiti diversi da quelli dai quali era partita, tanto che non si impiega più esclusivamente come strumento di cura per diversamente abili ma viene consigliato per una gran parte di interventi orientati al sostegno di numerose procedure psicoterapeutiche.
Quanto valido sia lo strumento della vela-terapia, ricordiamo che è stato redatto un vero e proprio "Manifesto europeo della vela solidale", approvato dal Parlamento Europeo nel novembre 2010.
E' proprio in questo contesto che il dr. Luigi Pizzolorusso (Laurea in Scienze Sociali e specializzazione in Psicologia Sociale), ha curato un progetto che prevede l'utilizzo di una barca a vela privata, (ormeggiata al porto di Trani), con la quale, nei prossimi mesi, effettuerà, insieme ad un Team di esperti, uscite in mare con persone diversamente abili, proprio al fine di verificare, con loro, ulteriormente, tutti gli effetti della vela-terapia ma con una peculiarità in più: la lettura! Luigi Pizzolorusso, da decenni è impegnato nel campo della disabilità "anche e soprattutto attraverso azioni di volontariato, curate insieme ad Associazioni del territorio, con le quali presta, in modo personale, spontaneo e gratuito la sua professionalità, solo per fini di solidarietà come lo stesso progetto prevede, evitando qualsiasi tipo di conflitto di interesse!"
E' dipendente di una Istituzione riabilitativa convenzionata. Autore di tre pubblicazioni, dirige un Museo del Giocattolo ad Andria (gestito dall'Associazione Laportablv, Istituzione Sociale inserita nell'Albo cittadino ed in quello della Asl/Bt); fa parte del consiglio di Amministrazione dell'Associazione "Amici della Croazia", che ha promosso e promuove importanti regate internazionali (Trani-Dubrovnik), attraverso la quale ha aiutato, durante la Guerra dell'ex Jugoslavia, la popolazione Croata con azioni importanti e l'invio di beni di prima necessità (1990/1995).
Ha realizzato il primo Monumento al Rifiuto ad Andria nel 1990, insieme ad un gruppo di ragazzi diversamente abili. Ha presentato il primo Progetto di rivalutazione socio-ambientale della Dolina Carsica "Gurgo" di Andria, idea sviluppata anch'essa insieme ad un gruppo di ragazzi diversamente abili e che ha ricevuto un premio da "The International Rolex Awards for Enterprise" (G.d.M. del 04/01/91). Ha organizzato varie mostre-denuncia sul Mondo della disabilità (G.d.M. del 17/05/92, del 23/03/93, etc.). Ha effettuato uno studio sul campo, all'interno di una struttura per diversamente abili, al fine di conoscere modalità nuove di intervento riabilitativo con utenti neuro-psichiatrici, negli Stati Uniti (Michigan), nell'agosto del 1993. E' stato insignito del Premio nazionale "Circuito Aziende" per il suo impegno sociale e culturale durante una manifestazione pubblica a Trani (G.d.M. 19/05/2011). Ha ideato ed organizzato un Corso per Pizzaioli rivolto a ragazzi con la sindrome di Down nel 2014, avvalendosi dell'esperienza di docenti pizzaioli napoletani, con il fine di far nascere un Ristorante Sociale c/o la zona di Castel del Monte. Ha curato e cura convegni, manifestazioni ed attività culturali in genere (vedasi ad esempio il convegno nazionale"Tolleranza e Intolleranza" nel 1997, il cui relatore è stato il Prof. Universitario Giulio Cipollone dell'Ordine dei Trinitari o lo Spettacolo-Mostra Internazionale, "l'Iliade di Legno" del 2005).
Il suo estro probabilmente gli deriva da una sua prozia (Maria Pizzolorusso), vissuta nell'800, che fu una delle pittrici di Corte più amate dai Borboni, i Reali di Napoli, i quali, in segno di gratitudine, fecero creare e donarono uno Stemma Araldico, esclusivo per la sua famiglia, ereditato poi dal Tenente Colonnello del Regio Esercito, Luigi Pizzolorusso, nonno del nostro autore. Autore che occorre ricordare, promuove anche la lettura, in tutte le sue sfaccettature, rivolta sia ai grandi che ai piccini (vedasi ad esempio una delle sue più classiche performance nella quale impersona Babbo Natale, durante una lettura, con bimbi di una scuola materna convenzionata: digitando infatti "Luigi Pizzolorusso" su YouTube, si potrà visualizzare uno dei suoi video e accedendo a quello del 2012, si potrà verificare che è stato visualizzato da più di 466.000visitatori).
È proprio da questo incontro, fra le Barche a vela ed i Libri, che è nato il progetto "Le Barche a vela amano i Libri"!, progetto esclusivo di Luigi Pizzolorusso e testato già attraverso percorsi di prova effettuati in mare, dopo i quali, si è appurato che tutti i soggetti coinvolti hanno riscontrato benefici effetti sull'umore e sull'adattabilità all'ambiente circostante, in un percorso che aveva e ha anche l'obiettivo di aumentare il proprio livello di autostima! Una ricerca quindi che ha già avuto un suo primo step e monitoraggio positivo! Il progetto sarà supportato anche attraverso una piattaforma di Crowd Funding! Luigi Pizzolorusso lancia quindi un appello al mondo delle Istituzioni private e non, affinchè possano patrocinare, in qualsiasi modalità, le attività legate a questo progetto, che coniuga l'efficacia della vela-terapia (Sailing Therapy) a quella indiscussa della lettura (Book Therapy), in una commistione che rafforzerebbe i risultati che potrebbero essere raggiungibili con le sole singole terapie.
Tutto ciò sarà valutato attraverso una verificazione di una quantità di dati sufficiente per dimostrare anche scientificamente, la attendibilità e la affidabilità di questo percorso così singolare; percorso che il Dr. Luigi Pizzolorusso ha definito (coniando un nuovo termine che è stato opportunamente registrato), Sail-Book Therapy (S.B.T.)!
La barca a vela è una imbarcazione la cui propulsione è affidata prioritariamente allo sfruttamento del vento e per poter navigare, ha bisogno della forza del vento sulle vele.
Uscire in mare con una barca a vela, implica una serie di operazioni da compiere e di dinamiche psicologiche che si snodano costantemente. Ci sono decisioni da prendere molto velocemente, sono necessarie abilità di problem solving, si devono gestire emozioni, paure, dubbi, governare gli elementi naturali e sfruttarli a proprio vantaggio: tutto questo rappresenta una sorta di lavoro terapeutico che valorizza la personalità e favorisce la crescita personale.
Secondo la Società Italiana di Psicologia, mare e vento combattono lo stress, la depressione e le ansie legate alla vita di tutti i giorni al punto che andare in barca è diventata una vera e propria cura chiamata "Vela-terapia" (Sailing Therapy). Si mettono infatti in atto dinamiche particolari perché si è "costretti", in un certo senso, a muoversi in uno stesso ambiente e in uno spazio ristretto, a condividere emozioni e sensazioni e a collaborare, pur sotto la guida di un leader. Dunque si fa "gruppo", tutti sono ugualmente importanti: le persone dell'equipaggio hanno dei compiti specifici e devono anche essere in grado di svolgere mansioni altrui nel caso in cui un membro sia impossibilitato a farlo, sempre rispettando i propri limiti e le proprie abilità! In barca si ha l'opportunità di allontanare da sé problemi quotidiani poiché è necessario concentrarsi perlopiù sulla gestione della barca stessa. La vela, tramite la conduzione e l'esperienza del comando, permette di sollecitare l'attenzione, di aumentare l'autostima e l'autonomia e di essere sottoposti a continue stimolazioni che facilitano la creazione di un contesto nel quale i problemi e le incombenze legate alla routine quotidiana vengono notevolmente ridimensionati fino ad essere totalmente dimenticati.
Le prime iniziative legate alla Vela-terapia furono intraprese nel quadro di progetti per il reinserimento sociale ed il recupero di giovani con problemi di relazione e di socializzazione. In tale contesto la Vela-terapia è nata da una esperienza svedese conclusasi con sorprendente successo legata a un progetto di recupero di ragazzi considerati difficili e socialmente non inseriti. In Italia la Vela-terapia è comparsa nella seconda metà degli anni '80 e oggi sempre più associazioni la inseriscono tra le loro iniziative.
Tra i primi in Italia a considerare la vela come una opportunità terapeutica, Antonio Lo Iacono, Presidente della Società italiana di Psicologia (Sips), e vicepresidente dell'Associazione "Mareaperto" che dal 1989 porta in barca a vela disabili e persone soggette a disturbi nell'area psichica e motoria. Fin dall'inizio la Vela-terapia si è dimostrata particolarmente efficace e si è diffusa anche in ambiti diversi da quelli dai quali era partita, tanto che non si impiega più esclusivamente come strumento di cura per diversamente abili ma viene consigliato per una gran parte di interventi orientati al sostegno di numerose procedure psicoterapeutiche.
Quanto valido sia lo strumento della vela-terapia, ricordiamo che è stato redatto un vero e proprio "Manifesto europeo della vela solidale", approvato dal Parlamento Europeo nel novembre 2010.
E' proprio in questo contesto che il dr. Luigi Pizzolorusso (Laurea in Scienze Sociali e specializzazione in Psicologia Sociale), ha curato un progetto che prevede l'utilizzo di una barca a vela privata, (ormeggiata al porto di Trani), con la quale, nei prossimi mesi, effettuerà, insieme ad un Team di esperti, uscite in mare con persone diversamente abili, proprio al fine di verificare, con loro, ulteriormente, tutti gli effetti della vela-terapia ma con una peculiarità in più: la lettura! Luigi Pizzolorusso, da decenni è impegnato nel campo della disabilità "anche e soprattutto attraverso azioni di volontariato, curate insieme ad Associazioni del territorio, con le quali presta, in modo personale, spontaneo e gratuito la sua professionalità, solo per fini di solidarietà come lo stesso progetto prevede, evitando qualsiasi tipo di conflitto di interesse!"
E' dipendente di una Istituzione riabilitativa convenzionata. Autore di tre pubblicazioni, dirige un Museo del Giocattolo ad Andria (gestito dall'Associazione Laportablv, Istituzione Sociale inserita nell'Albo cittadino ed in quello della Asl/Bt); fa parte del consiglio di Amministrazione dell'Associazione "Amici della Croazia", che ha promosso e promuove importanti regate internazionali (Trani-Dubrovnik), attraverso la quale ha aiutato, durante la Guerra dell'ex Jugoslavia, la popolazione Croata con azioni importanti e l'invio di beni di prima necessità (1990/1995).
Ha realizzato il primo Monumento al Rifiuto ad Andria nel 1990, insieme ad un gruppo di ragazzi diversamente abili. Ha presentato il primo Progetto di rivalutazione socio-ambientale della Dolina Carsica "Gurgo" di Andria, idea sviluppata anch'essa insieme ad un gruppo di ragazzi diversamente abili e che ha ricevuto un premio da "The International Rolex Awards for Enterprise" (G.d.M. del 04/01/91). Ha organizzato varie mostre-denuncia sul Mondo della disabilità (G.d.M. del 17/05/92, del 23/03/93, etc.). Ha effettuato uno studio sul campo, all'interno di una struttura per diversamente abili, al fine di conoscere modalità nuove di intervento riabilitativo con utenti neuro-psichiatrici, negli Stati Uniti (Michigan), nell'agosto del 1993. E' stato insignito del Premio nazionale "Circuito Aziende" per il suo impegno sociale e culturale durante una manifestazione pubblica a Trani (G.d.M. 19/05/2011). Ha ideato ed organizzato un Corso per Pizzaioli rivolto a ragazzi con la sindrome di Down nel 2014, avvalendosi dell'esperienza di docenti pizzaioli napoletani, con il fine di far nascere un Ristorante Sociale c/o la zona di Castel del Monte. Ha curato e cura convegni, manifestazioni ed attività culturali in genere (vedasi ad esempio il convegno nazionale"Tolleranza e Intolleranza" nel 1997, il cui relatore è stato il Prof. Universitario Giulio Cipollone dell'Ordine dei Trinitari o lo Spettacolo-Mostra Internazionale, "l'Iliade di Legno" del 2005).
Il suo estro probabilmente gli deriva da una sua prozia (Maria Pizzolorusso), vissuta nell'800, che fu una delle pittrici di Corte più amate dai Borboni, i Reali di Napoli, i quali, in segno di gratitudine, fecero creare e donarono uno Stemma Araldico, esclusivo per la sua famiglia, ereditato poi dal Tenente Colonnello del Regio Esercito, Luigi Pizzolorusso, nonno del nostro autore. Autore che occorre ricordare, promuove anche la lettura, in tutte le sue sfaccettature, rivolta sia ai grandi che ai piccini (vedasi ad esempio una delle sue più classiche performance nella quale impersona Babbo Natale, durante una lettura, con bimbi di una scuola materna convenzionata: digitando infatti "Luigi Pizzolorusso" su YouTube, si potrà visualizzare uno dei suoi video e accedendo a quello del 2012, si potrà verificare che è stato visualizzato da più di 466.000visitatori).
È proprio da questo incontro, fra le Barche a vela ed i Libri, che è nato il progetto "Le Barche a vela amano i Libri"!, progetto esclusivo di Luigi Pizzolorusso e testato già attraverso percorsi di prova effettuati in mare, dopo i quali, si è appurato che tutti i soggetti coinvolti hanno riscontrato benefici effetti sull'umore e sull'adattabilità all'ambiente circostante, in un percorso che aveva e ha anche l'obiettivo di aumentare il proprio livello di autostima! Una ricerca quindi che ha già avuto un suo primo step e monitoraggio positivo! Il progetto sarà supportato anche attraverso una piattaforma di Crowd Funding! Luigi Pizzolorusso lancia quindi un appello al mondo delle Istituzioni private e non, affinchè possano patrocinare, in qualsiasi modalità, le attività legate a questo progetto, che coniuga l'efficacia della vela-terapia (Sailing Therapy) a quella indiscussa della lettura (Book Therapy), in una commistione che rafforzerebbe i risultati che potrebbero essere raggiungibili con le sole singole terapie.
Tutto ciò sarà valutato attraverso una verificazione di una quantità di dati sufficiente per dimostrare anche scientificamente, la attendibilità e la affidabilità di questo percorso così singolare; percorso che il Dr. Luigi Pizzolorusso ha definito (coniando un nuovo termine che è stato opportunamente registrato), Sail-Book Therapy (S.B.T.)!