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Il futuro sindaco dovrà pensare anche al mare

Il prof. Dellisanti commenta le mancate bandiere blu alla Bat. Occhi puntati sul depuratore cittadino

Sulla notizia della mancata attribuzione del riconoscimento della "bandiera blu" alla costa della Bat, il professore e geologo Ruggiero Maria Dellisanti propone una sua nota ai lettori di Barlettalife, per sollecitare la giusta attenzione ai temi ambientali, partando dal mare e dello stato di salute delle acque, tematiche con le quali la futura amministrazione di Barletta non potrà fare a meno di prenderne in considerazione i risvolti positivi e le migliorie da apportare.

«La notizia della mancata attribuzione delle bandiere blu ai comuni costiere della BAT non deve destare alcuna meraviglia anzi al contrario, in me, suscita un senso di rabbia e frustrazione per aver perso l'ennesimo elemento di valorizzazione del territorio.

Lo scorso 14 maggio, presso Direzione Didattica Statale 6° Circolo - "R. GIRONDI" di Barletta, si è svolto il convegno " La qualità delle acque superficiali" organizzato dalla Società Italiana di Geologia Ambientale. L'incontro ha visto la partecipazione del dirigente scolastico, del sub commissario prefettizio, di geologi, biologi, agronomi, tecnici dell'ARPA e cittadini ai quali premeva sapere qual è lo stato di salute delle acque superficiali e in particolar modo del nostro mare, anche in vista dell'imminente stagione balneare.

I risultati del convegno, confermano le motivazioni del mancato riconoscimento al nostro mare e lasciano ben poche speranze di avere, per la prossima stagione balneare, un mare pulito.

Essi possono riassumersi nei seguenti punti:
a) Il depuratore civico, secondo quanto è emerso, risulta ancora sotto sequestro anche se con facoltà d'uso, cioè è sotto sequestro perché non rispetta la normativa vigente, però poiché non si può farne a meno, si continua a utilizzarlo.
b) Il dimensionamento dell'impianto del depuratore di Barletta è tarato per 92.000 abitanti equivalenti (per abitanti equivalenti devono intendersi oltre alle persone fisiche anche l'impatto che essi producono sull'ambiente. Ad esempio, una industria chimica che occupa 50 unità lavorative inquina l'equivalente di 2.500 persone fisiche; un'impresa edile che occupa 10 lavoratori, inquina per 200 persone fisiche, ecc… A questi, devono aggiungersi gli scarichi abusivi e la presenza di cani e animali vari). Inoltre durante il periodo estivo, agli abitanti equivalenti fissi, devono anche aggiungersi i turisti e gli aumenti dei consumi di acqua. È evidente come l'impianto sia molto sottodimensionato.
c) L'impianto di spinta del depuratore, in grado cioè di spingere i reflui nella condotta sottomarina, da oltre dieci anni non funziona e conseguentemente i reflui arrivano lentamente in mare per caduta (l'impianto di depurazione è ubicato nei pressi del cimitero comunale e la condotta parte dall'impianto, e prosegue in mare perpendicolarmente alla costa).
d) Il convegno ha anche evidenziato come insistono sul litorale oltre ad una diecina di sbocchi con scarichi abusivi direttamente in mare (ad es. il canale H), la cui origine e natura è al momento ignota.
e) E' stato anche ribadito l'esistenza del divieto di balneazione in prossimità degli scarichi a mare, compreso anche lo scarico della condotta sottomarina, proveniente dal depuratore cittadino, per una distanza di cinquecento metri a monte e a valle dello stesso.
f) I cittadini hanno lamentato, invece, l'assenza di adeguate informazioni sugli scarichi e sulla qualità delle acque superficiali e la mancanza dei cartelli che segnalino il divieto di balneazione in prossimità degli stessi.
g) A conclusione una buona notizia, sono stati previsti lavori di adeguamento al nostro depuratore, per circa cinque milioni euro, ma l'inizio dei lavori è però ignoto.

Stante tutte queste informazioni, fornite dal convegno della SIGEA, non stupisce che il nostro mare e quello dei comuni limitrofi non abbia ricevuto la bandiera blu. Nello stesso tempo lascia presagire quali problematiche il futuro Sindaco si troverà, appena eletto, ad affrontare cioè garantire sicurezza e qualità per le acque del nostro mare».
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