Politica
Il centrodestra barlettano spiega il malgoverno di centrosinistra
Inizia “Operazione verità” per «analizzare le grandi responsabilità del passato». «I due hanno effettuta proposte "improponibili"»
Barletta - martedì 8 giugno 2010
Il centro-destra barlettano ha deciso di organizzare una serie di incontri denominati "Operazione verità" per spiegare ai cittadini di Barletta il "malgoverno di centro - sinistra" della città.
Argomento di discussione del primo degli incontri previsti riguarda innanzitutto i sindaci Salerno e Maffei rivelatisi, per le forze politiche del centro-destra, incapaci di fare gli interessi di Barletta nella ripartizione degli uffici della Sesta provincia. Nel comunicato stampa delle forze politiche del centro-destra barlettano si legge che «Analizzare le grandi responsabilità del passato è semplice e significa porsi degli interrogativi ben precisi. Cosa hanno prodotto le tante conferenze dei sindaci? Cosa ha fatto Salerno sino al 2004? Cosa ha fatto Maffei dal 2005 ad oggi? Nulla, è stato tutto tempo perso! Sì perché Salerno – prosegue - ha pensato bene di dimettersi dalla carica di sindaco per sbarcare in Parlamento, mentre, Maffei non ha fatto altro che confermare la propria incapacità di decidere e di fare sintesi non solo a Palazzo di Città ma anche sui tavoli propedeutici all'istituzione della Sesta Provincia».
«Strano! - osserva chi scrive - Eppure, partecipavano "attivamente" a queste riunioni. I due sono scesi dalle nuvole e solo a pochi giorni dal voto sulla Sede Legale hanno effettuato proposte "improponibili" sugli immobili da mettere a disposizione del neonato ente provinciale. Va anche detto - prosegue - che sempre in passato, il signor Salerno scaricò ogni responsabilità di decidere al governo centrale e successivamente Maffei, appena eletto e senza alcun Consiglio Comunale preventivo, pensò bene di decidere in autonomia, firmando un documento che sanciva la divisione degli organi di governo (Prefettura) e degli organi provinciali (Sede Legale e uffici vari), accogliendo già dal 2007 questo principio».
«Inoltre, non ci dimentichiamo che nel 2009, l'ex sindaco di Andria, Vincenzo Zaccaro, fu l'unico a formulare una proposta seria su quella che doveva essere la Sede Legale provvisoria della neonata Provincia. Mentre Maffei – osservano - proponeva immobili privati e allo stato preistorico, l'ex primo cittadino andriese, proponeva un ufficio pubblico e già fruibile come l'Istituto Tecnico Agrario. Dopo quella riunione, tutti quanti all'interno del centro-sinistra, sapevano che la scelta di Palazzo I.T.A. sarebbe stata destinata a passare da "provvisoria" a "definitiva"».
«La realtà è che chi ha veramente amministrato la città, chi ha veramente partecipato ai tavoli di decisione, chi dice di avere veramente Barletta nel cuore, oggi, non si presenta in Consiglio Provinciale per presenziare qualche incontro del proprio partito in terra barese, si fa promotore di iniziative strumentali e prettamente elettorali, lo fa dopo aver già penalizzato Barletta alle prime elezioni provinciali».
«Quale Candidato Presidente ha votato Maffei ? E perché dice "traditi dal voto" se il suo candidato ha sempre votato a favore di Andria, portandosi nella sua città anche la Sede Legale dell'ASL. Perché Salerno (Candidato Presidente di UDC e Buona Politica) è improvvisamente tornato nel PD ? Ebbene sì, dopo che il suo partito naturale gli ha negato ogni candidatura e ruolo politico, ha giocato sulla pelle dei barlettani per tornarci e trovare nuovamente il giusto spazio.
In queste settimane, si è lavorato in maniera estenuante affinché si potesse raggiungere un accordo condiviso ma c'è chi, dall'altra parte, non ci ha concesso questa possibilità, ha pensato ad avviare la propria campagna elettorale in vista delle Comunali del 2010. Insieme, uniti e se in passato tutti avessero saputo tutto su come si stava agendo forse si sarebbe potuti intervenire».
«Perché non si riconosce che la città di Barletta conta all'interno dell'assise Provinciale il solo consigliere di maggioranza Antonucci, alla stregua di un comune di 8 mila abitanti come Minervino Murge? Qualche settimana fa, noi del centro-destra, abbiamo deciso di auto-sospenderci da ogni carica politico-istituzionale. Il dialogo, oggi, è riaperto. Siamo disposti a fare marcia indietro, a dibattere, a discutere, a trovare la giusta soluzione per dare a Barletta ciò che si merita. In politica, le battaglie si vincono all'interno dei propri partiti d'appartenenza e non isolandosi, dimettendosi, recitando la parte dei "populisti e demagoghi" che è di cattivo esempio per tutti».
Argomento di discussione del primo degli incontri previsti riguarda innanzitutto i sindaci Salerno e Maffei rivelatisi, per le forze politiche del centro-destra, incapaci di fare gli interessi di Barletta nella ripartizione degli uffici della Sesta provincia. Nel comunicato stampa delle forze politiche del centro-destra barlettano si legge che «Analizzare le grandi responsabilità del passato è semplice e significa porsi degli interrogativi ben precisi. Cosa hanno prodotto le tante conferenze dei sindaci? Cosa ha fatto Salerno sino al 2004? Cosa ha fatto Maffei dal 2005 ad oggi? Nulla, è stato tutto tempo perso! Sì perché Salerno – prosegue - ha pensato bene di dimettersi dalla carica di sindaco per sbarcare in Parlamento, mentre, Maffei non ha fatto altro che confermare la propria incapacità di decidere e di fare sintesi non solo a Palazzo di Città ma anche sui tavoli propedeutici all'istituzione della Sesta Provincia».
«Strano! - osserva chi scrive - Eppure, partecipavano "attivamente" a queste riunioni. I due sono scesi dalle nuvole e solo a pochi giorni dal voto sulla Sede Legale hanno effettuato proposte "improponibili" sugli immobili da mettere a disposizione del neonato ente provinciale. Va anche detto - prosegue - che sempre in passato, il signor Salerno scaricò ogni responsabilità di decidere al governo centrale e successivamente Maffei, appena eletto e senza alcun Consiglio Comunale preventivo, pensò bene di decidere in autonomia, firmando un documento che sanciva la divisione degli organi di governo (Prefettura) e degli organi provinciali (Sede Legale e uffici vari), accogliendo già dal 2007 questo principio».
«Inoltre, non ci dimentichiamo che nel 2009, l'ex sindaco di Andria, Vincenzo Zaccaro, fu l'unico a formulare una proposta seria su quella che doveva essere la Sede Legale provvisoria della neonata Provincia. Mentre Maffei – osservano - proponeva immobili privati e allo stato preistorico, l'ex primo cittadino andriese, proponeva un ufficio pubblico e già fruibile come l'Istituto Tecnico Agrario. Dopo quella riunione, tutti quanti all'interno del centro-sinistra, sapevano che la scelta di Palazzo I.T.A. sarebbe stata destinata a passare da "provvisoria" a "definitiva"».
«La realtà è che chi ha veramente amministrato la città, chi ha veramente partecipato ai tavoli di decisione, chi dice di avere veramente Barletta nel cuore, oggi, non si presenta in Consiglio Provinciale per presenziare qualche incontro del proprio partito in terra barese, si fa promotore di iniziative strumentali e prettamente elettorali, lo fa dopo aver già penalizzato Barletta alle prime elezioni provinciali».
«Quale Candidato Presidente ha votato Maffei ? E perché dice "traditi dal voto" se il suo candidato ha sempre votato a favore di Andria, portandosi nella sua città anche la Sede Legale dell'ASL. Perché Salerno (Candidato Presidente di UDC e Buona Politica) è improvvisamente tornato nel PD ? Ebbene sì, dopo che il suo partito naturale gli ha negato ogni candidatura e ruolo politico, ha giocato sulla pelle dei barlettani per tornarci e trovare nuovamente il giusto spazio.
In queste settimane, si è lavorato in maniera estenuante affinché si potesse raggiungere un accordo condiviso ma c'è chi, dall'altra parte, non ci ha concesso questa possibilità, ha pensato ad avviare la propria campagna elettorale in vista delle Comunali del 2010. Insieme, uniti e se in passato tutti avessero saputo tutto su come si stava agendo forse si sarebbe potuti intervenire».
«Perché non si riconosce che la città di Barletta conta all'interno dell'assise Provinciale il solo consigliere di maggioranza Antonucci, alla stregua di un comune di 8 mila abitanti come Minervino Murge? Qualche settimana fa, noi del centro-destra, abbiamo deciso di auto-sospenderci da ogni carica politico-istituzionale. Il dialogo, oggi, è riaperto. Siamo disposti a fare marcia indietro, a dibattere, a discutere, a trovare la giusta soluzione per dare a Barletta ciò che si merita. In politica, le battaglie si vincono all'interno dei propri partiti d'appartenenza e non isolandosi, dimettendosi, recitando la parte dei "populisti e demagoghi" che è di cattivo esempio per tutti».