Religioni
I Santi Patroni, nella memoria del crollo di via Roma
L’arcivescovo Pichierri: «Un luogo di forte richiamo alla conversione». La processione si è fermata in silenzio e preghiera davanti al luogo della tragedia
Barletta - lunedì 9 luglio 2012
14.51
«Un luogo non per un semplice pensiero, ma per un forte richiamo alla conversione». Queste le parole dell'arcivescovo della diocesi di Trani-Barletta Mons. Giovan Battista Pichierri, nel corso della processione dei Santi Patroni, San Ruggero e la Madonna dello Sterpeto, che quest'anno ha vissuto un momento particolare, al passaggio lungo via Roma, davanti al tragico luogo del crollo, che il 3 Ottobre dell'anno scorso ha ucciso cinque giovani donne barlettane.
La processione si è qui fermata per un momento di silenzio e preghiera, durante il quale la statua di San Ruggero e l'icona della Madonna dello Sterpeto sono state simbolicamente rivolte verso il luogo della tragedia, e i portatori hanno affisso al cancello, che ormai recinta quella zona, due composizioni di fiori a forma di cuore, mentre don Vito Carpentiere ha ricordato la presenza dell'icona mariana in quel tragico 3 Ottobre, rimasta appesa al muro dell'edificio, nonostante il crollo appena avvenuto, come a voler continuare a vegliare su quelle innocenti vittime. Icona che, come purtroppo ricordiamo, è stata rubata nella maniera più vile, mentre era esposta all'interno della mostra sulla memorie fotografiche del crollo organizzata da Barlettalife presso la galleria del teatro Curci. La processione, dopo questo breve ma intenso momento, ha ripreso in suo cammino, mentre, tra la folla, la voce di una delle persone che ha perso la casa in questo crollo ha chiesto ai Santi Patroni la grazia per tutti i cittadini barlettani, e poi al passaggio del sindaco e dei consiglieri ha detto: «Bravi politici! Vogliamo la casa!».
Nel caldo di questa domenica sera di Luglio da poco passata, la domenica della festa patronale, il dolore dei cittadini barlettani è riaffiorato in questo momento di raccoglimento, nel silenzio e nella preghiera, o meglio non si era mai sopito. La tragedia del crollo di via Roma, la ingiusta morte di cinque giovani donne, sono una ferita difficile da rimarginare. Certamente l'impegno della magistratura per il perseguimento della giustizia è un punto fondamentale: sappiamo ora con certezza, grazie alla perizia consegnata nei giorni scorsi, che a causare il crollo è stata l'errata demolizione dell'edificio confinante. Ovviamente questo cammino difficile verso la giustizia non finisce qui, e dovrà essere accompagnato certamente da una nuova visione della nostra città, una nuova cultura della convivenza civile, della sicurezza, della legalità, della bellezza.
La processione si è qui fermata per un momento di silenzio e preghiera, durante il quale la statua di San Ruggero e l'icona della Madonna dello Sterpeto sono state simbolicamente rivolte verso il luogo della tragedia, e i portatori hanno affisso al cancello, che ormai recinta quella zona, due composizioni di fiori a forma di cuore, mentre don Vito Carpentiere ha ricordato la presenza dell'icona mariana in quel tragico 3 Ottobre, rimasta appesa al muro dell'edificio, nonostante il crollo appena avvenuto, come a voler continuare a vegliare su quelle innocenti vittime. Icona che, come purtroppo ricordiamo, è stata rubata nella maniera più vile, mentre era esposta all'interno della mostra sulla memorie fotografiche del crollo organizzata da Barlettalife presso la galleria del teatro Curci. La processione, dopo questo breve ma intenso momento, ha ripreso in suo cammino, mentre, tra la folla, la voce di una delle persone che ha perso la casa in questo crollo ha chiesto ai Santi Patroni la grazia per tutti i cittadini barlettani, e poi al passaggio del sindaco e dei consiglieri ha detto: «Bravi politici! Vogliamo la casa!».
Nel caldo di questa domenica sera di Luglio da poco passata, la domenica della festa patronale, il dolore dei cittadini barlettani è riaffiorato in questo momento di raccoglimento, nel silenzio e nella preghiera, o meglio non si era mai sopito. La tragedia del crollo di via Roma, la ingiusta morte di cinque giovani donne, sono una ferita difficile da rimarginare. Certamente l'impegno della magistratura per il perseguimento della giustizia è un punto fondamentale: sappiamo ora con certezza, grazie alla perizia consegnata nei giorni scorsi, che a causare il crollo è stata l'errata demolizione dell'edificio confinante. Ovviamente questo cammino difficile verso la giustizia non finisce qui, e dovrà essere accompagnato certamente da una nuova visione della nostra città, una nuova cultura della convivenza civile, della sicurezza, della legalità, della bellezza.