Cronaca
I periti hanno confermato, crollo in via Roma a causa dei lavori nell'attiguo cantiere
Richiesta di rinvio a giudizio per tutti e 15 gli indagati. Per le 14 persone fisiche accusa di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose
Barletta - sabato 1 dicembre 2012
15.55
Il sostituto procuratore della Repubblica di Trani Giuseppe Maralfa ha formulato richiesta di rinvio a giudizio per tutti i 15 indagati accusati del drammatico crollo di Via Roma, a cui nelle scorse settimane aveva notificato l'avviso di conclusione delle indagini. L'udienza per la discussione delle richieste di rinvio a giudizio è fissata il 10 gennaio davanti al giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani, Francesco Zecchillo.
Sul banco degli imputati siederanno: Cosimo Giannini, legale rappresentante dell'omonima Srl proprietaria del suolo adiacente la palazzina crollata; Salvatore Chiarulli, legale rappresentante dell'impresa esecutrice dei lavori per la demolizione dell'edificio e la bonifica dell'area attigua; i fratelli-dipendenti Andrea e Giovanni; il dirigente a scavalco dell'Ufficio Tecnico Comunale di Barletta Francesco Gianferrini; l'architetto Giovanni Paparella, ritenuto direttore dei lavori di bonifica dell'area Giannini; il geometra comunale Roberto Mariano; il vigile urbano addetto alla polizia edilizia Giovanni Andriolo; l'ingegnere comunale Rosario Palmitessa; l'ing. Pietro Ceci; il geometra Vincenzo Zagaria; il maresciallo di polizia municipale Alessandro Mancini; il funzionario comunale Valeria Valendino; Antonio Sica, incaricato della sorveglianza del cantiere Giannini e la stessa società a responsabilità limitata chiamata a rispondere dell'illecito amministrativo in riferimento ai reati di omicidio colposo e lesioni colpose.
Le 14 persone fisiche sono accusate di omicidio colposo plurimo e, in relazione ai feriti, anche di lesioni colpose. Alcuni imputati rispondono di altre ipotesi di reato. A seconda dei casi: falso, omissione d'atti d'ufficio, rivelazione di segreto d'ufficio, violazioni della normativa edilizia. Agli atti dell'inchiesta spicca soprattutto l'incidente probatorio (che ha valore di prova dibattimentale) sulle cause del cedimento della palazzina. I periti che furono nominati dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Trani Angela Schiralli hanno confermato che l'edificio crollò a causa dei lavori eseguiti nell'attiguo cantiere della Giannini Srl.
Il 3 ottobre dello scorso anno le macerie dell'edificio (che insieme alla palazzina che insisteva nell'area Giannini ed a quella puntellata di Via De Leon formavano un unico corpo di fabbrica) uccisero le operaie Matilde Doronzo, 32 anni, Giovanna Sardaro, 30, Antonella Zaza, 36, Tina Cenci, 37, e Maria Cinquepalmi, 14enne figlia di Savio Cinqueplami, titolare del laboratorio tessile che insisteva al piano terra dell'edificio. Nell'udienza del 10 gennaio gli imputati potranno chiedere di esser giudicati col rito abbreviato o formulare istanza di patteggiamento.
Sul banco degli imputati siederanno: Cosimo Giannini, legale rappresentante dell'omonima Srl proprietaria del suolo adiacente la palazzina crollata; Salvatore Chiarulli, legale rappresentante dell'impresa esecutrice dei lavori per la demolizione dell'edificio e la bonifica dell'area attigua; i fratelli-dipendenti Andrea e Giovanni; il dirigente a scavalco dell'Ufficio Tecnico Comunale di Barletta Francesco Gianferrini; l'architetto Giovanni Paparella, ritenuto direttore dei lavori di bonifica dell'area Giannini; il geometra comunale Roberto Mariano; il vigile urbano addetto alla polizia edilizia Giovanni Andriolo; l'ingegnere comunale Rosario Palmitessa; l'ing. Pietro Ceci; il geometra Vincenzo Zagaria; il maresciallo di polizia municipale Alessandro Mancini; il funzionario comunale Valeria Valendino; Antonio Sica, incaricato della sorveglianza del cantiere Giannini e la stessa società a responsabilità limitata chiamata a rispondere dell'illecito amministrativo in riferimento ai reati di omicidio colposo e lesioni colpose.
Le 14 persone fisiche sono accusate di omicidio colposo plurimo e, in relazione ai feriti, anche di lesioni colpose. Alcuni imputati rispondono di altre ipotesi di reato. A seconda dei casi: falso, omissione d'atti d'ufficio, rivelazione di segreto d'ufficio, violazioni della normativa edilizia. Agli atti dell'inchiesta spicca soprattutto l'incidente probatorio (che ha valore di prova dibattimentale) sulle cause del cedimento della palazzina. I periti che furono nominati dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Trani Angela Schiralli hanno confermato che l'edificio crollò a causa dei lavori eseguiti nell'attiguo cantiere della Giannini Srl.
Il 3 ottobre dello scorso anno le macerie dell'edificio (che insieme alla palazzina che insisteva nell'area Giannini ed a quella puntellata di Via De Leon formavano un unico corpo di fabbrica) uccisero le operaie Matilde Doronzo, 32 anni, Giovanna Sardaro, 30, Antonella Zaza, 36, Tina Cenci, 37, e Maria Cinquepalmi, 14enne figlia di Savio Cinqueplami, titolare del laboratorio tessile che insisteva al piano terra dell'edificio. Nell'udienza del 10 gennaio gli imputati potranno chiedere di esser giudicati col rito abbreviato o formulare istanza di patteggiamento.