Scuola e Lavoro
“I giovani ricordano la Shoah”, la scuola Girondi racconta la storia di Irena Sendler
La classe 5E del plesso P.R Dibari ha partecipato al concorso del Miur superando la fase regionale
Barletta - sabato 27 gennaio 2018
15.00
Anche quest'anno, in occasione della Giornata della Memoria, il Miur ha indetto il concorso "I giovani ricordano la Shoah" giunto ormai alla sua XVI edizione. Molteplici sono state le scuole della nostra regione che vi hanno preso parte attraverso la realizzazione di propri elaborati. Sono giunti fino a Roma i lavori della 5E del plesso P.R Dibari del 6° Circolo "R. Girondi".
Gli alunni hanno raccontato la splendida storia di Irena Sendler, una donna polacca che salvò circa 2.500 bambini dalla deportazione tedesca. Irena nascondeva i bambini in sacchi e valige per allontanarli dal ghetto ebraico. Per sovrastare i loro pianti si faceva accompagnare da un cane addestrato ad abbaiare alla vista dei soldati. Definita "Giusta tra le Nazioni", nel 1943 venne arrestata e torturata, ma mai rivelò il suo segreto. Condannata a morte fu salvata dalla resistenza polacca e il suo nome registrato insieme ai giustiziati. Visse in anonimato e seppellì, ai piedi di un alto albero in giardino, gli elenchi dei bambini salvati all'interno di barattoli di vetro. Finita la guerra i barattoli di marmellata furono portati alla luce.
«I ragazzi hanno lavorato al progetto con vivo interesse e profonda passione – dichiara la docente Dora Cristallo. Hanno superato la fase regionale portando i lavori dello storytelling digitale, il libro fumetto e pop art. A conti fatti rappresentiamo l'unica scuola del Nord barese, assieme a una scuola media di Canosa, ad aver raggiunto tale obiettivo. La vittoria non c'è stata, ma noi docenti con la dirigente Ardito e tutte le famiglie siamo fieri dei nostri alunni».
Gli alunni hanno raccontato la splendida storia di Irena Sendler, una donna polacca che salvò circa 2.500 bambini dalla deportazione tedesca. Irena nascondeva i bambini in sacchi e valige per allontanarli dal ghetto ebraico. Per sovrastare i loro pianti si faceva accompagnare da un cane addestrato ad abbaiare alla vista dei soldati. Definita "Giusta tra le Nazioni", nel 1943 venne arrestata e torturata, ma mai rivelò il suo segreto. Condannata a morte fu salvata dalla resistenza polacca e il suo nome registrato insieme ai giustiziati. Visse in anonimato e seppellì, ai piedi di un alto albero in giardino, gli elenchi dei bambini salvati all'interno di barattoli di vetro. Finita la guerra i barattoli di marmellata furono portati alla luce.
«I ragazzi hanno lavorato al progetto con vivo interesse e profonda passione – dichiara la docente Dora Cristallo. Hanno superato la fase regionale portando i lavori dello storytelling digitale, il libro fumetto e pop art. A conti fatti rappresentiamo l'unica scuola del Nord barese, assieme a una scuola media di Canosa, ad aver raggiunto tale obiettivo. La vittoria non c'è stata, ma noi docenti con la dirigente Ardito e tutte le famiglie siamo fieri dei nostri alunni».