Scuola e Lavoro
Gli studenti del “Garrone”: «Non vogliamo più vivere la scuola da nomadi»
I rappresentanti d’istituto firmano una lettera rivolta al presidente Ventola
Barletta - venerdì 19 settembre 2014
13.54
Non accennano a placarsi le polemiche su quello che ormai è diventato un vero e proprio caso. Oggetto della contesa sono ben venti aule, che la provincia aveva inizialmente affidato all'istituto "Garrone", salvo poi verificare la mancata disponibilità delle stesse presso l'istituto "Fermi" e valutando positivamente, dopo un sopralluogo avvenuto stamattina e compiuto dal presidente Ventola in persona, il programma "spezzatino" di 16 aule (8+8) da destinare agli studenti del "Garrone". Non si è fatta attendere la risposta dei rappresentanti d'Istituto dell'IISS Garrone, che, in una lettera aperta indirizzata al presidente della provincia Bat Francesco Ventola, esprimono tutto la loro amarezza per l'ennesimo anno "turbolento" in materia di assegnazione delle aule:
Al presidente della Provincia Barletta-Andria-Trani Francesco Ventola
La nostra scuola, che ha fatto dell'inclusione uno dei punti cardini della sua proposta educativa, vede le sue classi da diversi anni frazionate in diverse strutture. Ad oggi contiamo 1100 alunni di cui 93 diversamente abili, per i quali la scuola è un punto di riferimento importantissimo per vivere e per realizzare le proprie aspirazioni. Negli anni scorsi la situazione è stata "tamponata" grazie al lavoro di tutta la comunità scolastica, accettando aule in "prestito" dall'Istituto Comprensivo "San Domenico Savio", dall'Istituto Tecnico Commerciale "Michele Cassandro" e dall'Istituto Tecnico per Geometri "Pierluigi Nervi".
Tutto ciò ovviamente causava dei notevoli disagi, come ad esempio ingressi da luoghi angusti e poco salutari che hanno portato a ricoveri ospedalieri urgenti per violente reazioni allergiche, insieme all'impossibilità di far parte fisicamente di una comunità con l'inevitabile senso dell'isolamento che ne deriva.
Se gli altri anni siamo riusciti a sopportare questa situazione, quest'anno è davvero insostenibile: la scuola necessita di 20 aule per contenere le classi con annessi laboratori e uffici per la gestione didattica e organizzativa. Altre scuole di Barletta, a causa delle diminuzioni delle iscrizioni, hanno un'abbondanza di ambienti, mentre noi, per il quarto anno, ci accingiamo a vivere un anno da nomadi. Nonostante la delibera da parte della Provincia del mese di agosto che, di fatto, ci assegnava 20 aule dell''Istituto Tecnico Industriale "Enrico Fermi", ad oggi siamo costretti ad affrontare i doppi turni.
Vi chiediamo pertanto di non ritrattare le vostre stesse proposte e, soprattutto, di non separarci in più sedi perché riteniamo di avere il diritto, al pari degli altri studenti della città, di frequentare la scuola che abbiamo scelto. Cogliamo l'occasione per chiedere se il nuovo edificio scolastico in costruzione nella zona Patalini possa essere assegnato a questo Istituto, per risolvere in maniera definitiva il problema della mancanza di aule.
Studenti e famiglie sono stanchi di proposte temporanee, e protestano presso i loro rappresentanti istituzionali chiedendo a gran voce e con la loro firma di essere considerati persone che hanno gli stessi diritti degli altri abitanti della città.
Teniamo a precisare che l'I.I.S.S. "Nicola Garrone" non esprimerà il proprio dissenso attraverso manifestazioni o occupazioni, che potrebbero bloccare le attività didattiche, al fine di preservare la serietà dell'istituto e a dimostrazione che siamo interessati alla nostra crescita formativa.
I rappresentanti d'istituto
Al presidente della Provincia Barletta-Andria-Trani Francesco Ventola
vi stiamo raccontando una storia che potrebbe sembrare degli anni '50, ma che in realtà è ambientata nel 2014. Difficile da credere che al giorno d'oggi ci siano ancora scuole senza aule, euupre è proprio quello che è accaduto a noi, ovvero all'Istituto "Nicola Garrone", da 4 anni.Caro Presidente,
La nostra scuola, che ha fatto dell'inclusione uno dei punti cardini della sua proposta educativa, vede le sue classi da diversi anni frazionate in diverse strutture. Ad oggi contiamo 1100 alunni di cui 93 diversamente abili, per i quali la scuola è un punto di riferimento importantissimo per vivere e per realizzare le proprie aspirazioni. Negli anni scorsi la situazione è stata "tamponata" grazie al lavoro di tutta la comunità scolastica, accettando aule in "prestito" dall'Istituto Comprensivo "San Domenico Savio", dall'Istituto Tecnico Commerciale "Michele Cassandro" e dall'Istituto Tecnico per Geometri "Pierluigi Nervi".
Tutto ciò ovviamente causava dei notevoli disagi, come ad esempio ingressi da luoghi angusti e poco salutari che hanno portato a ricoveri ospedalieri urgenti per violente reazioni allergiche, insieme all'impossibilità di far parte fisicamente di una comunità con l'inevitabile senso dell'isolamento che ne deriva.
Se gli altri anni siamo riusciti a sopportare questa situazione, quest'anno è davvero insostenibile: la scuola necessita di 20 aule per contenere le classi con annessi laboratori e uffici per la gestione didattica e organizzativa. Altre scuole di Barletta, a causa delle diminuzioni delle iscrizioni, hanno un'abbondanza di ambienti, mentre noi, per il quarto anno, ci accingiamo a vivere un anno da nomadi. Nonostante la delibera da parte della Provincia del mese di agosto che, di fatto, ci assegnava 20 aule dell''Istituto Tecnico Industriale "Enrico Fermi", ad oggi siamo costretti ad affrontare i doppi turni.
Vi chiediamo pertanto di non ritrattare le vostre stesse proposte e, soprattutto, di non separarci in più sedi perché riteniamo di avere il diritto, al pari degli altri studenti della città, di frequentare la scuola che abbiamo scelto. Cogliamo l'occasione per chiedere se il nuovo edificio scolastico in costruzione nella zona Patalini possa essere assegnato a questo Istituto, per risolvere in maniera definitiva il problema della mancanza di aule.
Studenti e famiglie sono stanchi di proposte temporanee, e protestano presso i loro rappresentanti istituzionali chiedendo a gran voce e con la loro firma di essere considerati persone che hanno gli stessi diritti degli altri abitanti della città.
Teniamo a precisare che l'I.I.S.S. "Nicola Garrone" non esprimerà il proprio dissenso attraverso manifestazioni o occupazioni, che potrebbero bloccare le attività didattiche, al fine di preservare la serietà dell'istituto e a dimostrazione che siamo interessati alla nostra crescita formativa.
I rappresentanti d'istituto